Quello che per anni diverse associazioni e cittadini hanno sempre affermato, e cioè l'alta incidenza di neoplasie sul territorio minervinese, viene confermato dai numeri.
Giungono i dati dell'Asl Bt relativi alle morti causate da malattie tumorali del triennio compreso fra il 2011 e il 2013. Analizziamoli insieme per comprendere la situazione nella nostra città.
Quello che per anni diverse associazioni e cittadini hanno sempre affermato, e cioè l'alta incidenza di neoplasie sul territorio minervinese, viene confermato dai numeri. Ci sono, evidentemente, tanti fattori che incidono e, se gli addetti ai lavori giungono a diffondere questi numeri senza riuscire a dare un'articolata spiegazione sui rapporti causa-effetto, a maggior ragione dovremmo astenerci noi dallo sbilanciarci in considerazioni spesso esclusivamente populiste. Per tanto andremo solamente a leggere le tabelle e a spiegarle di seguito.
Ebbene, nella provincia di Barletta-Andria-Trani, nel triennio compreso fra il 2011 e il 2013, sono morte per tumore 9149 persone, di cui 4603 donne e 4546 uomini. Questi i dati forniti dall'Asl Bt, con riferimento agli indicatori per il profilo di salute delle città che fanno parte del territorio di competenza.
Quella con il più alto numero di decessi è stata Andria, con un totale di 2069. Supera quota 2000 anche Barletta, precisamente con 2033. Gli altri comuni seguono così: Bisceglie, 1338; Trinitapoli, 1305; Canosa, 815; Margherita di Savoia, 380; Trani, 349; San Ferdinando di Puglia, 342; Minervino Murge, 297; Spinazzola, 221.
Accanto al numero assoluto di decessi, sono stati riportati prima il tasso grezzo, in cui il numero dei decessi è rapportato alla popolazione, poi quello aggiustato per età (Tsd), standardizzato in modo diretto. Il tasso grezzo è un tasso reale, ma risente della distribuzione per classi di età della popolazione: infatti, in popolazioni con età media più alta vi è più elevata mortalità. Il Tsd, invece, pur essendo un tasso fittizio, permette di effettuare confronti tra aree geografiche, in quanto elimina le differenze dovute alla distribuzione per classi di età.
Ebbene, per quanto riguarda i minori di 74 anni, il tasso grezzo maschile nella Bat è stato 30,8, quello femminile 19,4. Si tratta di dati inferiori sia alla Puglia (34,9 e 20,6), sia all'Italia (38 e 22,2). Il Tsd è altresì inferiore nella Bat (15,7 per le donne e 26,4 per gli uomini), contro i 15,3 e i 27,7 della Puglia e i 15,6 e i 28,6 dell'Italia. Al di sopra dei 75 anni i numeri appaiono pressoché sovrapponibili.
Più in generale, nella fascia di età fino a 35 anni la mortalità nel sesso maschile è molto più alta di quella riscontrata nel sesso femminile. Tra gli uomini predomina quella per traumi e cause violente, tra le donne i tumori. Nella classe di età intermedia, 35 - 64 anni, predominano in entrambi i sessi i tumori. Nel sesso femminile sono responsabili di oltre la metà dei decessi, mentre nel sesso maschile la proporzione della mortalità per tumori è più bassa per la presenza di quote più ampie di mortalità per cause cardiovascolari, cause violente e malattie dell’apparato digerente.
Nell’ultima fascia di età le morti per cause cardiovascolari sono le più frequenti seguite dai tumori. Nelle donne questo dato è particolarmente accentuato con una netta prevalenza delle morti per cause cardiovascolari rispetto ai tumori. Negli uomini, pur continuando ad essere più numerosi i decessi per cause cardiovascolari (1/3 di tutti i decessi), la proporzione dei tumori sfiora il 30 per cento.
Infine, il tasso di mortalità infantile si è ridotto rispetto a quanto accadeva nel 2000, e «tale risultato - fa notare la relazione dell'Asl Bt -, indica un miglioramento nell’assistenza medica delle madri e dei neonati nella provincia». Peraltro, la distribuzione della cause di mortalità infantile è rimasta pressoché costante, riconfermando le malattie perinatali come insieme di cause che provocano più della metà dei decessi.
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