A seguito di serrata attività di indagine nonché mirato servizio conseguente ad attività informativa, i militari della Stazione Carabinieri di Margherita di Savoia ed i militari del Nucleo Operativo Ecologico di Bari il 28 gennaio 2016 intervenivano in località Cannafesca di Margherita di Savoia dove rinvenivano un’area di oltre 2 ettari di terreno a ridosso della spiaggia ricoperta da una enorme quantità di rifiuti speciali. Già allora emergeva che su area privata con vincoli paesaggistici erano stati sversati oltre 50.000 metri cubi di materiali inquinanti, costituiti da fresato d’asfalto ed inerti da demolizione fino a causarne l’innalzamento del piano di calpestio di oltre 2 metri e mezzo.
In quel contesto venne deferita in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria Z. F., di Barletta, legale rappresentante di società operante nel settore dell’edilizia, per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e realizzazione di opere edili su area sottoposta a vincolo paesaggistico.
In quel contesto venne deferita in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria Z. F., di Barletta, legale rappresentante di società operante nel settore dell’edilizia, per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e realizzazione di opere edili su area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Operazione “Black Summer”
Alla data odierna, grazie a delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari che ha permesso più pervicaci e specialistiche attività investigative, emerge un quadro criminale organizzato a carico di 12 soggetti,qualcuno già pregiudicato anche per reati a danno dell’ambiente, riconducibili alla summenzionata società edile e a locale impianto di recupero rifiuti resisi responsabili, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate, di discarica e gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali contaminati da idrocarburi, al fine di conseguire l’ingiusto profitto rappresentato dal risparmio di spesa derivante dalla mancata attivazione delle corrette procedure di gestione dei rifiuti prescritte dalla legge, quantificabili in 56.000 tonnellate accertate, (suscettibili, in astratto, di riempire un intero campo da calcio per un altezza di 6 metri), riversati a ridosso della spiaggia sabbiosa di Margherita di Savoia, già bandiera blu per la qualità della balneazione offerta.
Su disposizione del Tribunale di Bari i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, quindi, in cooperazione con il Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari e Foggia, a carico dei soggetti e delle aziende coinvolte, eseguivano un sequestro per equivalente di beni immobili consistenti in centri commerciali, villette sul mare e locali commerciali, nel limite della quantificazione del risparmio ottenuto dalle due aziende per il mancato conferimento del rifiuto in discarica, dell’ammontare di quasi 7 milioni di euro.
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