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lunedì 9 luglio 2018

MARGHERITA DI SAVOIA : Scoperta shock, un campo da calcio di rifiuti a ridosso della spiaggia (bandiera blu)

A seguito di serrata attività di indagine nonché mirato servizio conseguente ad attività informativa, i militari della Stazione Carabinieri di Margherita di Savoia ed i militari del Nucleo Operativo Ecologico di Bari il 28 gennaio 2016 intervenivano in località Cannafesca di Margherita di Savoia dove rinvenivano un’area di oltre 2 ettari di terreno a ridosso della spiaggia ricoperta da una enorme quantità di rifiuti speciali. Già allora emergeva che su area privata con vincoli paesaggistici erano stati sversati oltre 50.000 metri cubi di materiali inquinanti, costituiti da fresato d’asfalto ed inerti da demolizione fino a causarne l’innalzamento del piano di calpestio di oltre 2 metri e mezzo.

In quel contesto venne deferita in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria Z. F., di Barletta, legale rappresentante di società operante nel settore dell’edilizia, per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e realizzazione di opere edili su area sottoposta a vincolo paesaggistico.

Operazione “Black Summer”

Alla data odierna, grazie a delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari che ha permesso più pervicaci e specialistiche attività investigative, emerge un quadro criminale organizzato a carico di 12 soggetti,qualcuno già pregiudicato anche per reati a danno dell’ambiente, riconducibili alla summenzionata società edile e a locale impianto di recupero rifiuti resisi responsabili, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate, di discarica e gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali contaminati da idrocarburi, al fine di conseguire l’ingiusto profitto rappresentato dal risparmio di spesa derivante dalla mancata attivazione delle corrette procedure di gestione dei rifiuti prescritte dalla legge, quantificabili in 56.000 tonnellate accertate(suscettibili, in astratto, di riempire un intero campo da calcio per un altezza di 6 metri), riversati a ridosso della spiaggia sabbiosa di Margherita di Savoia, già bandiera blu per la qualità della balneazione offerta.
Su disposizione del Tribunale di Bari i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, quindi, in cooperazione con il Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari e Foggia, a carico dei soggetti e delle aziende coinvolte, eseguivano un sequestro per equivalente di beni immobili consistenti in centri commerciali, villette sul mare e locali commerciali, nel limite della quantificazione del risparmio ottenuto dalle due aziende per il mancato conferimento del rifiuto in discarica, dell’ammontare di quasi 7 milioni di euro.

mercoledì 13 dicembre 2017

ANDRIA : Interventi sostegno Comune per messa in sicurezza discariche.

Commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale  della delibera che dispone interventi di sostegno al Comune di Andria per interventi di messa in sicurezza della discarica “Daneco”, l’assessore alla Qualità dell’ambiente, Filippo Caracciolo ha detto:


“Ancora una volta la Regione ha deciso di intervenire in maniera decisa finanziando interventi, con l’impegno di somme che andranno recuperate in danno, tramite cui consentire l’immediata l’esecuzione di azioni concrete a tutela del territorio e delle comunità. Il finanziamento per il sostegno degli interventi di bonifica relativi alla messa in sicurezza di rifiuti solidi urbani previsto nel Comune di Andria si inserisce in un contesto di criticità di cui abbiamo deciso di farci carico per prospettare un futuro maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale e sancire una volta per tutte l’inderogabile principio del rispetto delle regole e della legalità”.

giovedì 23 novembre 2017

TRANI : Quella del comitato di Trani “Chiudiamo la discarica”(?), è mera propaganda politica

I rappresentanti del comitato, in realtà, sono in eterna campagna elettorale. 
«Ringraziamo l’Assessore» scrivono, a seguito di un incontro con Filippo Caracciolo per parlare dei problemi della discarica di Trani, «per aver subito accettato il nostro invito e per essersi confrontato con noi a viso aperto, per noi è stata una piacevole novità vista la difficoltà di ottenere un confronto con il suo predecessore, peraltro nostro concittadino». 
Fermo restando l’attendibilità dell’assessore Caracciolo, a questa ennesima nota stampa del comitato di matrice politica sento di replicare per dovere istituzionale, per difendere il mio operato. Non mi pare, infatti, che sia emerso da questo incontro qualcosa di diverso rispetto a quello che ho sempre ribadito. 
Le novità sono solo di natura politica: oggi è possibile ringraziare per l’ascolto attento dell’assessore regionale di fuori Trani; ieri no. Ieri, sarebbe stato un boomerang politico territoriale. 
Mi e vi chiedo: in questa esperienza di assessore ho incontrato moltissimi comitati pugliesi, perché mai non avrei dovuto incontrare proprio quello della mia città? Quale strategia politica folle mi avrebbe dovuto spingere a non farlo? Ho persino tenuto una riunione pubblica, sottolineo pubblica, per rendere conto del mio operato da assessore all’ambiente (e che mi risulti sono stato l’unico politico a sostenere un confronto pubblico sul proprio operato), ma i rappresentanti del comitato erano assenti. La verità, è che non mi è mai stato richiesto un incontro in assessorato. 
Piuttosto, a seguito di note stampa, post sui social, incursioni ad incontri ho sempre ribadito la mia disponibilità ad incontrare gli esponenti del comitato, ma non c’è mai stato un seguito.
Infine, credo sia stata una delle poche volte che ho replicato, e forse l’ultima, in quanto, lo ammetto, replicare o discutere con interlocutori che si celano dietro l’anonimato di un comitato per fare in maniera occulta campagna elettorale contro....non mi appassiona.

Mimmo Santorsola - consigliere regionale

lunedì 20 novembre 2017

TRANI : La vigilanza della discarica deve essere garantita.

«La vigilanza della discarica di Trani deve essere garantita. È un sito potenzialmente pericoloso e non può essere vigilato solo con delle ronde o dalle telecamere». Così Mimmo Santorsola, consigliere della Regione Puglia, già assessore regionale all’ambiente, esprime la sua preoccupazione per la sicurezza ambientale alla quale è strettamente collegato il futuro dei lavoratori della SicurItalia, che attendono risposte proprio nel merito. 
«Esprimo loro – conclude Santorsola – la mia più piena solidarietà affinché la situazione si risolva al più presto nell’interesse di tutti, e senza illudere nessuno».

mercoledì 13 settembre 2017

TRANI : «Serve un’accelerata sul Piano di caratterizzazione».

E sulla vicenda Amiu, «il centrodestra non ha alcun diritto di cronaca»

Leggo con stupore una nota stampa delle forze politiche del centrodestra in merito alla vicenda dei tre avvisi di garanzia sulle assunzioni Amiu, vicenda sulla quale sono completamente fiducioso che la giustizia farà il suo corso. Non conosco i nomi dei tre destinatari di questi avvisi, e non mi interessano. Credo però che il centrodestra tranese non abbia alcun merito e diritto di cronaca, stante gli episodi e gli atti amministrativi che in passato l’hanno vista coinvolta.
Passando alla questione “discarica di Trani”, bene l’approvazione del progetto esecutivo relativo al Piano di caratterizzazione ambientale, necessario stando ai risultati di laboratorio che attestano una contaminazione della falda.
Manca, però, ancora, la gara sul Piano di caratterizzazione, che permette l’analisi del rischio. È infatti dai dati che emergeranno dal Piano che si conoscerà la necessità, o meno, di una eventuale bonifica e della sua estensione. Serve un’accelerata.

Mimmo Santorsola – Consigliere Regionale

sabato 10 giugno 2017

TRANI : Il comune sostituisce laboratorio per monitoraggio discarica

Al fine di evitare le solite ed inutili speculazioni di carattere politico e nell’esclusivo interesse dei cittadini Tranesi l’Amiu ha già provveduto, nei giorni scorsi, ad avviare una procedura ad evidenza pubblica, per il tramite del soggetto di Committenza Regionale Pubblico Empulia, che opera secondo i criteri della trasparenza e della professionalità, per la sostituzione del laboratorio che effettua le attività di monitoraggio della discarica. Naturalmente tale scelta non presuppone alcuna valutazione di merito delle vicende giudiziarie in corso che non hanno nulla a che vedere con la discarica di Trani.
Si ricorda in ogni caso, per onore del vero, che ogni qual volta le analisi delle acque dei pozzi spia della discarica sono state effettuate in contraddittorio con i tecnici dell’ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente, i risultati delle stesse sono state pressoché simili nei diversi valori.
Nel frattempo, circostanza importante, proseguono con regolarità e nel rispetto dei programmi prestabiliti, i lavori di messa in sicurezza della discarica.
Michele di Gregorio

lunedì 31 ottobre 2016

TRANI : La discarica non può essere definitivamente e formalmente chiusa

Negli ultimi giorni si sono succedute  ancora una volta informazioni contradditorie e speculazioni ideologiche di modo da imporci di fare chiarezza sulla vicenda. La discarica non può essere definitivamente e formalmente chiusa,  nè per provvedimento del Sindaco o del Consiglio Comunale,  né per decisione della Regione, né con referendum popolare o con la raccolta di firme, ma unicamente all’esito di una precisa procedura e solo dopo che l'ente territoriale competente al rilascio dell'autorizzazione abbia eseguito un'ispezione finale sul sito, abbia valutato tutte le relazioni presentate dal gestore e comunicato a quest'ultimo l'approvazione della chiusura. Vi è un preciso complesso e lungo iter imposto dalla legge italiana e dalla normativa europea di riferimento, onde evitare  una chiusura “ in fretta e furia” e che non tenga conto delle esigenze successive di  manutenzione, della sorveglianza e del controllo nella fase di gestione post-operativa, per tutto il tempo durante il quale la discarica può comportare rischi per l'ambiente dalla legge previsti in trenta anni ma possibilmente  persistenti per  un periodo ancora più lungo. Tale obbligo di legge coincide con l’approccio scientifico di Legambiente e con la necessità che si compiano tutti gli adempimenti di legge essenziali alla chiusura ed al post esercizio della discarica, ed in tal senso coerentemente ai principi di precauzione e prevenzione la metodologia di calcolo da applicare  per lo studio dei rischi legati alla chiusura della discarica deve essere quella di tipo probabilistico prevedendosi  valori casuali e parametri in input incerti che possano verificarsi in futuro ed in funzione delle loro distribuzioni di probabilità e per ognuno di essi deve calcolarsi un valore di rischio che dovrà poi tracciare il percorso precauzionale per gli anni a venire evitando l’improvvisa esplosione della bomba ecologica che una discarica dismessa rappresenta. Il modello di calcolo di tipo deterministico adottato da alcuni autoproclamatisi esperti o demagoghi nell’ancorarsi di volta in volta ai parametri negativi accertati su sito della discarica rischia di non considerare tutte le future varianti e di provocare una chiusura formale della discarica con l’adozione di misure di bonifica contingenti che in realtà lascerebbero un “vulcano attivo” covare ancora sotto le ceneri della dismessa discarica.
E’ essenziale che il futuro della dismessa discarica sia affidato alla Città di Trani ed alla consapevolezza dei suoi cittadini coerentemente alle norme precauzionali imposte dalla legge che con rigido criterio governa la chiusura di una discarica. Urgono una pianificazione ed uno studio adeguato che tengano conto di ogni esigenza e problematica attuale come futura: dalla chiusura del “pozzo spia” PV6 possibile veicolo di inquinamento in falda, al risanamento delle pareti di contenimento,  alla razionale captazione di pergolato  e biogas alla necessità logica e normativa di colmare il bacino ove insistono i lotti della discarica. Infatti nella consapevolezza che i tre attuali lotti della discarica costituiscano un unico insieme che a sua volta si riconduce al fantomatico lotto 2bis, Legambiente Trani si chiede come possa evitarsi che il percolato si muova tra i tre lotti e raggiunga il quarto lotto 2 bis e soprattutto come si intenda colmare il bacino della ex cava posto che legge e logica scientifica impongono che la discarica cessata la sua funzione quindi avviata alla chiusura raggiunga il piano campagna per essere ricoperta da terreno vegetale e piantumata opportunamente con specie vegetali in grado di abbattere ulteriormente i fenomeni inquinanti. Devono essere poste al bando tutte le forme di verità assoluta ed intransigenza ideologica e ricercate soluzioni tecniche adeguate e permanenti in sinergia con il comparto territoriale, ipotizzandosi magari conferimenti di inerti, da parte delle industrie di lavorazione del marmo o impianti di compostaggio o altre soluzioni ragionevoli che soprattutto evitino che interventi urgenti e straordinari  esauriscano i fondi di post esercizio lasciando il territorio solo ad affrontare le incertezze di un futuro regalatoci dalla presenza di cave reimpiegate come discariche.

rifiuti sono tra i  problemi economici e ambientali della attuale  società industriale, una realtà parallela  rispetto a quella delle merci. Ci si compiace della produttività, non si rinuncia al consumo e nel contempo si lanciano invettive per i danni ambientali causati dai rifiuti il quali  rappresentano una presenza pervasiva negli stili di vita contemporanei. Solo affrontando il problema dei rifiuti alla radice senza fare affidamento sul mero smaltimento sarà possibile in futuro ipotizzare un vivere diverso ed un'organizzazione sociale basata su un maggior rispetto di se, degli altri e dell'ambiente. Un gruppo di volontari ambientalisti non può da solo provocare una inversione culturale in una città come Trani. Tuttavia e tenendo fede ad un impegno già assunto con la Commissaria Straordinaria Legambiente Trani si sta adoperando nelle scuole, con i migranti, con i detenuti  e con l’ausilio dei volontari dei cantieri sociali per promuovere concretamente interventi ed esperienze di raccolta differenziata. E’ essenziale che AMIU ed Istituzioni procedano con slancio e reale orientamento  e che tutti coloro che vogliono, non solo per proclami, che a Trani si segni una inversione di rotta nella gestione dei rifiuti si adoperino concretamente operando ed informando la cittadinanza la quale non cambierà atteggiamento solo per una delibera del consiglio comunale  o per una raccolta di firme. Non vi è alcuna provocazione in tali parole ma la consapevolezza di chi da oltre trenta anni si confronta con il “torpore” dei  cittadini tranesi  per i quali sarà essenziale un adeguato percorso preparatorio alla raccolta differenziata porta a porta ed in tal senso si invoca il contributo di tutti coloro che dichiarano di avere a cuore le sorti del nostro territorio.  Analogo invito alla unità e nel contempo ad un approccio scientifico viene formulato per affrontare la problematica della  chiusura della discarica comunale evitando il rischio che “l’emergenza chiusura” generi un disastro maggiore di quello causato dalla “emergenza apertura”.

venerdì 28 ottobre 2016

TRANI : DISSEQUESTRATA LA DISCARICA

Agenti di polizia giudiziaria in servizio presso il Comando Carabinieri per la tutela dell’Ambiente del nucleo operativo ecologico di Bari hanno notificato in mattinata al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, il provvedimento di dissequestro della discarica emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Trani ed a firma del sostituto procuratore Michele Ruggiero. Nel decreto si dà mandato al sindaco di procedere senza ulteriore ritardo alle procedure di bonifica e messa in sicurezza del sito, disposizione che va nella esatta direzione del percorso indicato dal primo cittadino nell’ordinanza di chiusura immediata dei 3 lotti della discarica emessa il 23 settembre scorso.   

martedì 27 settembre 2016

TRANI : DISCARICA, DISPOSTA DAL SINDACO LA CHIUSURA DEI 3 LOTTI

Il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, ha firmato un’ordinanza di chiusura immediata dei 3 lotti della discarica di rifiuti solidi urbani sita in contrada Puro Vecchio. I contenuti del provvedimento e le motivazioni che l’hanno ispirato saranno al centro di una conferenza stampa convocata per domani, martedì 27 settembre, alle ore 12 presso la sala Giunta del Comune di Trani. Alla conferenza parteciperà il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, l’assessore all’ambiente del Comune di Trani, Michele Di Gregorio. Compatibilmente con la seduta di Consiglio regionale già programmata, è inoltre prevista la presenza dell’assessore regionale all’ambiente, Domenico Santorsola.

martedì 24 maggio 2016

TRANI : TERRE LIBERE

Gli oltre 15.000 metri cubi previsti a San Magno con le modifiche di riduzione degli spazi verdi  approvate nel consiglio comunale di Trani certamente mal si conciliano con l’ ENCICLICA LAUDATO SI’  DEL SANTO PADRE FRANCESCO  SULLA CURA DELLA CASA COMUNE. La città di Trani da decenni ha l’abilità di convertire spazi urbani o candide “aree bianche” in agglomerati cementizi disattendendo le promesse di aree verdi per la cittadinanza, e riprova ne sono l’area di Villa la Pietra, via Napoli, la Zona 167, ampie aree di via Bisceglie come di via Barletta. La  sorella terra  protesta inutilmente per “l’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei”. Nonostante le invocazioni del Santo Padre il saccheggio continua ed adopera anche del Clero che tra “residenze al mare” e  “super canoniche”  “dimentica che noi stessi siamo terra ” (sempre parafrasando la citata enciclica).  A Trani la storia si ripete costantemente ed è sufficiente che un terreno venga abbandonato e reso apparentemente incolto perché subito compaiano paladini  pronti a ”liberare la terra” afflitta dal degrado.  Se il Clero disattende le indicazioni del suo massimo riferimento spirituale l’Amministrazione ignora le direttive comunitarie che individuano le aree verdi urbane  quale risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita in città. Se da una parte si auspicano  finanziamenti comunitari dall’altra permangono le lacune nelle politiche di gestione degli spazi aperti e, più in generale, nella pianificazione urbanistica locale.  Le richieste di Legambiente Trani di risarcire tra gli altri i  cittadini di via Romito (nei pressi dell’ex distilleria) con un polmone verde di fianco al Castello  vengono disattese da decenni unitamente al recupero e bonifica della costa nord devastata dagli insediamenti artigianali e parimenti  ancora versano nell’oblio  le istanze di una gestione territoriale più sostenibile, capace di integrare i servizi ambientali delle aree verdi e degli spazi aperti urbani nella pianificazione urbanistica locale. La Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (o Carta di Aalborg) e la Strategia tematica per l’ambiente urbano (Commissione Europea ) sanciscono il ruolo cruciale giocato dalle città per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile e degli obiettivi prefissati nella strategia di Lisbona  laddove il verde urbano non debba considerarsi solo come “tassello urbanistico”, come spazio non costruito (pronto a saziare improvvisi appetiti , ma va soprattutto inteso e gestito come componente fondamentale della qualità della vita e della sostenibilità urbana, grazie ai molteplici servizi e benefici – non solo ambientali – che esso fornisce al sistema città. Si impone un approccio eco-sistemico onde passare da una valutazione meramente “passiva” del  verde ad una lettura più integrata di tutti quei flussi di servizi e funzioni che esso produce e capire cosa questi significhino in termini di “ricchezza” materiale o immateriale, diretta o indiretta per la sostenibilità e la qualità della vita e di come per il benessere collettivo spazi verdi possano essere più utili di nuovi  volumi costruiti. Il rapporto tra sostenibilità urbana e il verde presente nelle città è ancora poco investigato ed invece occorre comprendere a cosa serva il verde in città e  quali sono i suoi benefici, e  per quale motivo è bene mantenerlo, gestirlo e possibilmente, accrescerlo. Il Rapporto annuale Ecosistema Urbano di Legambiente individua  le varie interazioni e processi relazionali che s’instaurano fra la componente umana e quella vegetale, fra gli spazi costruiti e i “vuoti urbani”. Per quanto urbanizzata la natura in città è comunque presente e si invoca l’Amministrazione a dotarsi di un piano del verde e delle mobilità, anche quale fondamentale presupposto per accedere ai prossimi finanziamenti europei, superandosi la concezione tecnica  del  mero standard urbanistico e riconoscendo il valore strategico  di politiche integrate di sostenibilità urbana. Occorre  assumere le consapevolezza che pianificare e gestire il verde pubblico non significa soltanto occuparsi degli aspetti riconducibili ad un’opera o un servizio pubblico, ma coinvolge necessariamente anche valori di carattere naturalistico e paesaggistico nonché significati legati alla percezione e ai desideri della popolazione residente per la quale la multifunzionalità del verde in città assume un valore in sé, al fine di massimizzare le sinergie con altri settori strategici (edilizia, mobilità, sanità, lavoro).  

LEGAMBIENTE TRANI

giovedì 14 aprile 2016

TRANI : SI E’ INSEDIATO IL COMITATO DI CONTROLLO DELLA DISCARICA

Si è insediato il comitato di controllo della discarica che affiancherà il Comune di Trani sulla gestione delle vicende della discarica. Al comitato hanno aderito 9 soggetti del territorio: il comitato Bene Comune di Trani, la commissione Ambiente del Partito Democratico di Trani, il circolo di Trani della Legambiente, il comitato Quartiere Europa di Andria, la Cgil Bat, la Confesercenti Bat, il comitato Pozzopiano di Trani, il comitato di via Andria di Trani e l’associazione Ra-Dici di Trani.

Oggetto della prima riunione è stata la relazione dell'assessore all’ambiente, Michele Di Gregorio, sullo stato dell'arte degli interventi, con particolare riferimento al piano di caratterizzazione, e sugli esiti dell'ultima riunione tenuta in Regione presso l'assessorato regionale all'ambiente. Durante l’incontro sono stati discussi gli ultimi dati sulle acque di falda prelevate dai pozzi della discarica, pubblicati sul sito dell’Amiu e trasmessi alla procura. Dai dati emergono segnali incoraggianti: tutti i valori sono scesi nei limiti di legge ad eccezione della percentuale di manganese nel pozzo P6V.

Il prossimo incontro si terrà mercoledì 4 maggio alle ore 18.30.

venerdì 4 marzo 2016

BARLETTA : Discarica abusiva sotto l’Orto botanico

Una discarica abusiva scoperta sotto l’Orto botanico comunale, che è stato sequestrato unitamente a 27 appartamenti, 17 terreni, 7 automobili, 30 conti correnti e quote societarie per un valore complessivo di dieci milioni di euro. Il sequestro è stato eseguito dai carabinieri su decreto emesso dal gip di Trani su richiesta della Procura.
Quattro persone sono accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, inquinamento ambientale, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e omessa bonifica.
I provvedimenti scaturiscono da indagini avviate nel gennaio 2015 che hanno svelato le condotte fraudolente di un dirigente dell’Ufficio lavori pubblici e di due dipendenti comunali nonché dal legale rappresentante della ditta aggiudicataria dell’appalto.

sabato 13 febbraio 2016

TRANI : L’ambientaffare e L’ambientalismo. Emissioni odorigene e discarica

In oltre vent’anni di attivismo Politico Ecologista nei Verdi ho scoperto considerevoli sfaccettature di Ambientalismo. In realtà esiste: quello dell’opportunismo e della convenienza, quello dell’ultima ora, quello della Campagna elettorale, quello della poltrona, quello da cavalcare per il consenso elettorale, quello per arricchire un programma, quello di facebook e quello del talk show, il tutto riconducibile ad un “ambientalismo insostenibile”.
La Politica parla attraverso “atti amministrativi” il resto sono solo chiacchiere. E quando gli atti non convergono con quanto si afferma e non risolvono le questioni, si può parlare solo di propaganda elettorale demagogica.
E’ il caso del Consiglio Regionale che ha prorogato non solo l’ecotassa ma anche gli adempimenti previsti dalla legge sulle emissioni odorigene per le Aziende(sansifici, impianti di depurazione, compostaggio, trattamento dei rifiuti, raffinerie, combustioni di biomasse, ecc.). La legge, che sostituisce una precedente norma regionale del 1999, mai operativa per mancanza di un regolamento attuativo, già prevedeva una congrua diluizione del tempo per l’esecuzione degli adempimenti.
Si tratterà di un regalo a qualcuno?
Lo stesso dicasi per la discarica di Trani per la quale i Verdi del circolo locale hanno condotto una battaglia per avere chiarezza su quello che stava succedendo mentre alti rappresentanti istituzionali, soprattutto  coloro che sanno solo schiamazzare, organizzavano nel sito gite di piacere a favore di telecamere.
Possiamo pensare, con apertura di fiducia, che le modeste somme stanziate siano solo la dimostrazione di buona volontà del governo Regionale per i suddetti problemi, a cui dovranno seguire ulteriori investimenti.
Anche se le modeste somme dedicate dalla Regione soprattutto per il problema della discarica di Trani serviranno a coloro che sono costantemente in campagna elettorale a sbeffeggiare le “Emergenze Ambientali”, a denigrare l’assessore all’ambiente e il Sindaco di Trani che nulla possono rispetto alla volontà Regionale, con chiarezza possiamo affermare che braccheremo l’intera politica Regionale affinché non lasci sola la città di Trani nella sua battaglia per il risanamento ambientale causato dall’incuria di questi ultimi anni.
Al neo assessore all’ambiente del Comune di Trani rivolgiamo un grande augurio di buon lavoro con la consapevolezza della delicatezza del suo ruolo ma con la sicurezza di trovarci di fronte una persona che conosce le problematiche avendo affrontato battaglie storiche dell’ambientalismo Pugliese degli ultimi trenta anni..
All’assessore Regionale rivolgo l’invito ad approfondire e a tracciare una mappa seria delle Emergenze regionali, trovando celermente, come assicurato, le somme necessarie per fronteggiarle.
Approfitto di questo comunicato, non essendo Consigliere Regionale, per chiedere, ove fosse possibile,  una centrale di monitoraggio dell’aria, per poterla posizionare in campagna da me, perché in estate sotto la veranda, durante il pranzo, spesso siamo disturbati da emissioni odorigene nauseabonde. Grazie per il disturbo!

Il Co-portavoce dei Verdi Puglia

                                                                                                             Cesareo troia

sabato 9 gennaio 2016

TRANI : DISCARICA E SALUTE PUBBLICA, NASCE IL COMITATO DI GARANZIA

ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE INVITATE IN COMUNE L’11 GENNAIO

È intendimento del Comune di Trani, unitamente all’assessorato regionale all’ambiente ed all’Amiu, costituire un comitato di garanzia composto dai rappresentanti delle associazioni ambientali cittadine, avente funzioni di sorveglianza e di controllo delle fasi di attuazione dell’approvando piano di bonifica e di messa in sicurezza della discarica in località Puro Vecchio.


A tal fine, il sindaco, Amedeo Bottaro, ha indetto una riunione alla quale potranno partecipare tutti i rappresentanti delle associazioni cittadine con finalità ambientaliste. L’incontro si terrà a Palazzo di città lunedì 11 gennaio alle ore 12 e sarà finalizzato alla costituzione dell’organismo ed alla definizione del protocollo di attività. 

giovedì 17 dicembre 2015

TRANI : Raccolta differenziata e discarica. Legambiente invita le istituzioni ad abbandonare il rituale dello “scarica barile”

Una politica che non ha meriti propri da esibire finisce, quasi inevitabilmente, per ostentare i demeriti altrui. Legambiente Trani invita istituzioni ed enti deputati ad abbandonare il rituale dello “scarica barile” ed attivarsi per la immediata risoluzione della  problematica della discarica. Con lo slogan “meno spreco e più ecologia” il sito istituzionale della Regione Puglia presenta differenti azioni finalizzate alla riduzione dei rifiuti, in termini di quantità e pericolosità, tramite l’incremento della raccolta differenziata e il recupero. A tale scopo, adotta una regolamentazione della gestione dei rifiuti articolata attraverso un sistema integrato di competenze, nel quale la discarica risulta essere l’ultima fase del processo. Nel contempo per quanto riguarda i siti inquinati, che presentano livelli di contaminazione pericolosa per la salute pubblica e per l’ambiente, la Regione cura e coordina gli interventi di bonifica e messa in sicurezza, regolamentando le diverse funzioni attribuite agli enti coinvolti - Province, Comuni e Agenzia regionale per la protezione ambientale  – e mettendo a loro disposizione strumenti, metodi e risorse. 
Quanto al primo obbiettivo, con la presentazione del piano d'igiene urbana del Comune ed il protocollo d’intesa tra Comune di Trani e CONAI, si registra finalmente anche per Trani, fanalino di coda della Provincia Bat, l’avvio di una adeguata gestione del ciclo integrato dei rifiuti con la raccolta differenziata “porta a porta”.  
Relativamente al non compiuto risanamento della discarica ancora si susseguono inverosimili dichiarazioni di estraneità ed inerzia che eludono un elemento essenziale dell’azione amministrativa in particolare per chi è chiamato ad occuparsi della salubrità del territorio e del diritto dei cittadini di vivere in un ambiente non inquinato. Se la discarica di Trani è stata spesso posta al “servizio” delle esigenze di un intera Regione ed il territorio di Trani ha rischiato e rischia di soddisfare ampi ed estranei “appetiti” come comprovato da conferenze di servizi attivate per discariche private di rifiuti speciali, è consequenziale come Trani non possa essere lasciata sola a risolvere un problema ambientale che tra immissioni in falda ed in atmosfera travalica comunque il territorio urbano e che, oltremodo, in assenza di adeguato piano cave e vigilanza risulta perennemente esposto agli interessi di ecomafie anche provenienti da fuori regione. Il timore è che atteggiamenti irresponsabili possano condurre ad un fallimento pratico ed economico della azione di risanamento e recupero e quindi consentire di salutare come “salvatore” un soggetto esterno alla città di Trani che si assuma l’impegno di rimediare alle “falle” della discarica acquisendola e proseguendo poi con nuovo profitto la sua gestione. 
Un tale percorso oltre che ritardare e non garantire il risanamento sarebbe in assoluto contrasto con la strategia rifiuti zero verso cui le amministrazioni Regionale Provinciale e Cittadina devono invece tendere. Legambiente Trani evidenzia come per la discarica il tempo è scaduto e pertanto chiede che si avviino immediatamente le opere di definitiva messa in sicurezza e risanamento e si operi un adeguato e trasparente  monitoraggio dei percorsi di falda inquinati. Nel contempo si apprezza la pianificata tempistica di avvio del programma per la raccolta  differenziata porta a porta evidenziando come da parte nostra non mancherà il contributo affinché soprattutto il processo informativo e formativo per la cittadinanza, le scuole e gli utenti venga adeguatamente compiuto. Nel ritenere essenziale il connubio tra tutela dell’ambiente, cultura e formazione s’invitano il Sindaco e lo staff operativo per il piano d'igiene urbana del Comune a prestare estrema cura a comunicazione ed informazione anche meglio esplicitando le modalità degli imminenti seminari informativi. La lettura del piano oltre a non ben descrivere le accennate strategie comunicative non evidenzia in modalità trasparente la filiera ed il ciclo dei rifiuti differenziati con la loro destinazione ed utilizzo finale e che, invece, andranno resi noti al fine di coinvolgere in maniera maggiormente partecipata la comunità locale. 
Nell’era del cambiamento ad un nuovo modello economico di economia circolare (del rifiuto) deve coincidere un modello di  società circolare  che sia parte attiva e diligente e ben informata del ciclo dei rifiuti conseguentemente consapevole e responsabile delle sue condotte. In tal senso si lamenta, nel piano presentato, una lacuna informativa quanto a sanzioni ed incentivi (da impiegare anche per stimolare il ricorso ai due nuovi INDICI/centri di raccolta)contromisure e vigilanza per prevenire  l’abbandono dei rifiuti, ed assenza di indicazioni sulle compostiere domestiche e sulle conseguenti riduzioni di costi per cittadino e collettività.  Della raccolta differenziata si può pensare  che sia un piacere o un dovere ma, nel lungo periodo, l’ analisi  dei numeri (i costi e i ricavi della cessione delle diverse frazioni dei rifiuti ed il mancato conferimento in discarica) consente di scoprire  che fare la raccolta differenziata conviene non solo per ambiente e salute ma che anche diviene un modo per fare risparmiare i cittadini e rendere più vivibile ed accogliente il territorio.


 L'Ufficio stampa Legambiente Trani

venerdì 13 novembre 2015

BARLETTA : Si da il via libera a San Procopio per farla diventare la discarica del territorio.

Ci avevamo sperato poco e alla fine ci avevamo visto giusto. Uno dei tanti tasselli che fanno parte del quadro di crisi ambientale di questa città sta prendendo il proprio posto definitivo. Ci riferiamo alla questione relativa al rinnovo dell'autorizzazione della discarica per rifiuti speciali situata in località San Procopio. Da mesi denunciamo la pericolosità di autorizzare una discarica che si trova non solo nei pressi di una vecchia mai bonificata, ma a pochi chilometri da Montaltino e da Parco degli Ulivi. Una discarica che non avrebbe mai dovuto ricevere alcuna autorizzazione, ma le cui criticità non hanno mai realmente prodotto una qualche azione concreta da parte di una classe politica che sulla gestione dei rifiuti arranca pericolosamente. Lo striscione e i manifesti esposti quest'oggi stanno lì a testimoniare che non solo non abbiamo dimenticato la vicenda, ma che siamo costretti ancora una volta a tenere desta l'attenzione su quello che sta succedendo. Nella conferenza dei servizi dello scorso Febbraio, il sindaco Cascella, facendoci quasi emozionare, aveva sconfessato l'allora dirigente Dibari manifestando la sua contrarietà al rinnovo dell'autorizzazione della discarica. Ci aspettavamo, e abbiamo spesso invocato, l'emissione di un'ordinanza che bloccasse il procedimento. A distanza di otto mesi, senza che nel frattempo alcun atto concreto da parte del sindaco si palesasse, una nuova conferenza dei servizi, tenutasi il 21 Ottobre, ha evidenziato come il fronte favorevole alla discarica sia pressoché totale. Di colpo ci ritroviamo in un teatrino paradossale in cui: le osservazioni prodotte dall'amministrazione sulla vicinanza ai centri abitati e alla vecchia discarica spariscono dal dibattito; l'Asl Bat, che generalmente in passato non ha mai partecipato alle conferenze di servizi, rilascia parere favorevole dopo appena un sopralluogo effettuato all'interno del sito, arrivando a riscontrare come unica infrazione, udite udite, la segnaletica per la sicurezza; l'Arpa riesce a fare anche di peggio, rilasciando parere positivo senza però aver effettuato nessun sopralluogo, riservandosi di farlo in un secondo momento (forse magari a procedimento già concluso...). In tutto questo, il sindaco Cascella ha perso la verve dimostrata nell'ultima occasione, trincerandosi dietro l'impossibilità di esprimersi senza il parere della Regione sugli aspetti tecnici e giuridici relativi alle intervenute novità regolamentari, che si stanno facendo attendere da quasi un anno e che dubitiamo arriveranno a breve. In conclusione, nei prossimi mesi rischiamo di ritrovarci il rinnovo dell'autorizzazione con un aumento della potenzialità giornaliera della discarica che passa da 250 a 370t/d, e questo,  per i molti enti presenti in conferenza di servizi, pare non essere un problema e non rappresentare una modifica sostanziale all'impianto.
E non sfugge che il rinnovo dell’autorizzazione della discarica di San Procopio possa costituire un atto propedeutico alla possibilità di usare in futuro questo impianto per ospitare rifiuti talquale, vista la scarsità di discariche nel nostro territorio.
Ricordiamo i "bei tempi" in cui da più parti dall'interno dell'amministrazione si levarono timide voci non tanto di dissenso, quanto di tenue preoccupazione in merito a una vicenda all'epoca al centro delle attenzioni.
Anzi, molti manifestarono preoccupazione per il futuro di Montaltino, a cominciare dai consiglieri regionali del Partito Democratico, visto che la Provincia Bat lo aveva candidato al sistema nazionale “borghi autentici d’Italia”.
Forse il presidente della provincia Spina e il Sindaco di Barletta dovrebbero spiegare come si fa a conciliare un borgo antico con il suo patrimonio artistico, culturale e sociale, con la presenza di una mega discarica.
La serietà di queste voci si può ben valutare sul ritrovato atteggiamento di una classe politica che, parafrasando, "ha imparato a non preoccuparsi e ad amare la discarica", lasciando, come al solito, la cittadinanza a sopportare il futuro peso ambientale e sanitario di tutta la faccenda, e tutelando gli interessi di chi sullo smaltimento dei rifiuti ricava lauti profitti. 


Francesco Caputo - Collettivo Exit

giovedì 3 settembre 2015

TRANI : DISCARICA. SANTORSOLA E BOTTARO SUGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA

“Dopo un periodo di difficile dialogo con l’amministrazione locale e con il management della società sui percorsi di messa in sicurezza dell’impianto e sui destini dell’ex municipalizzata e del sito, abbiamo riavviato un proficuo dialogo volto a dirimere la questione.  Esistono oggi i presupposti per raggiungere gli obiettivi di sicurezza necessari a tutelare i cittadini e la matrice ambientale e, soprattutto, per immaginare un futuro di quel sito”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Domenico Santorsola a chiusura dell’incontro, tenutosi a Bari, con il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, e l’amministratore di Amiu Alessandro Guadagnolo.
 “Il primo obiettivo è quello della sicurezza: su questo punto il percorso è tracciato con prescrizioni e piano di messa in sicurezza in fase di definizione che puntano a risolvere i problemi connessi al percolato, alla gestione del biogas a tutela della falda sottostante . Da quel punto in poi – prosegue Santorsola – potremo ragionare di un futuro per l’impianto all’interno del quadro generale di gestione dei flussi e chiusura del ciclo dei rifiuti su base regionale”.
“Lato Regione – conclude Santorsola – abbiamo espresso al Sindaco e all’amministratore della partecipata ampia disponibilità e massima collaborazione nel rispetto delle prerogative di ciascuno, nel comune intento di tutelare la salute dei cittadini e preservare il territorio da eventuali rischi ambientali”.

  “Esprimo soddisfazione per l’incontro tenuto oggi in Regione – dichiara il sindaco di Trani Amedeo Bottaro -  è stato un confronto proficuo che mi induce ad essere ottimista quanto alle prospettive, nonostante il cammino lungo. Abbiamo gettato le basi per un percorso comune e per una collaborazione tra istituzioni che porterà buoni frutti”.

mercoledì 5 agosto 2015

TRANI : INCENDIO NELLA DISCARICA ABUSIVA DI CASAROSSA

L’ARPA: “L’EMISSIONE DI INQUINANTI  NON HA PROVOCATO IL SUPERAMENTO DEI LIMITI IN ARIA”

E’ giunto nella giornata di ieri, 3 agosto, il rapporto, eseguito dai tecnici del centro regionale aria (CRA) dell’Arpa, in esito ai campionamenti dei fumi emessi dall’incendio dei rifiuti abbancati abusivamente nella cava sita a Trani in località Casarossa.

I tecnici hanno attestato che l’incendio ha liberato in aria diossine e microinquinanti organici in quantità significativa, come conseguenza prevedibile di una combustione incontrollata di quel tipo, in presenza di materie plastiche e di rifiuti. L’emissione di inquinanti è terminata con lo spegnimento dell’incendio e non ha provocato – spiegano i tecnici – il superamento dei limiti in aria. Il risultato evidenzia che la ricaduta degli inquinanti si è limitata alle aree immediatamente limitrofe al luogo dell’incendio. 

Il rapporto è stato pubblicato nella sezione Amministrazione Trasparente (Informazioni ambientali) del sito web del Comune di Trani. Questo il link della sezione:

giovedì 18 giugno 2015

BAT : “La Regione istituisca immediatamente un tavolo tecnico-politico”

“La Regione Puglia istituisca immediatamente un tavolo tecnico-politico permanente che affronti adeguatamente l’emergenza rifiuti. Sono personalmente disponibile a farne parte” E’ la proposta del Consigliere Regionale in pectore Francesco Ventola, ex Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, al neo Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Finita la campagna elettorale, abbiamo un unico imperativo: affrontare i problemi e risolverli nella maniera migliore, concreta e responsabile, considerando quanto sin qui accaduto e dando valore ai sacrifici compiuti. Se è urgente la questione xylella, lo è altrettanto, se non di più, nell’immediato, quella dei rifiuti”.

“A raccontarla bene - continua Ventola -, la vicenda parte da alcuni anni or sono, quando con Ordinanza del 2012 il governatore pugliese Nichi Vendola dispose il conferimento temporaneo dei rifiuti dei Comuni del barese nella discarica di Trani. Dopo quella Ordinanza che ci trovò solidali per l’emergenza del momento, le successive le abbiamo solo subite. Alla faccia della conclamata condivisione sciorinata in tutte le occasioni, successivamente non ci fu più alcun coinvolgimento della nostra Provincia e del nostro Ato Ba/1. Nonostante la nostra netta e ufficializzata contrarietà, alla prima Ordinanza ne sono seguite altre, prorogate  di sei mesi in sei mesi”.

“Per superare la nostra forte opposizione, ci fu anche il tentativo di accorpare l’Ato di Bari a quello della Bat. Il fine evidente era quello di poter utilizzare, per così dire furtivamente, le nostre discariche e potervi depositare le circa quattrocento tonnellate di rifiuti al giorno provenienti da ben sedici comuni del Barese. Era ovvio, come già allora denunciammo nel mutismo della Regione, che la discarica di Trani dovesse manifestare cedimenti; non si può gestire una emergenza continua senza pagarne le conseguenze. Abbiamo vinto quella battaglia affinchè ognuno potesse avere la gestione e la responsabilità che gli compete. L’accorpamento con c’è stato, la Puglia ha sei Ambiti quante sono le Province. Ma abbiamo perso la guerra: le armi sono state le Ordinanze del Presidente della Regione Puglia con le quali si è imposto il conferimento abnorme dei rifiuti che ha esaurito anche la capienza residua della discarica di Andria. Perciò, quanto al deputato del M5S D’Ambrosio, sbaglia obiettivo se conosce bene la questione, se l’ha seguita sin dall’inizio. In ogni caso ora occorre affrontare concretamente i problemi e superare l’emergenza che diviene ogni volta la scusa per evitare le soluzioni di fondo”.

“Al nostro territorio - ha concluso ventola - hanno chiesto una solidarietà di cui si è ampiamente fatto violenza. Il lavoro da noi compiuto in seno all’Ato Bat, ha visto realizzare un percorso virtuoso i cui benefici ultimi sono verificabili nei sensibili incrementi della raccolta differenziata. Oggi, per i Comuni di Andria e Canosa, in particolare, che hanno ampiamente superato i livelli per il riconoscimento dell’ecotassa, al danno si preannuncia la beffa: a quei cittadini virtuosi cui la Regione ancora non riconosce alcun beneficio, non possiamo chiedere addirittura di pagare di più perché non potranno conferire i rifiuti nelle loro discariche di cui altri hanno abusato”.

L’invito del neo eletto Consigliere regionale è a voltare pagina. Mettere intorno allo stesso tavolo rappresentanti del territorio e tecnici, al fine di condividere la responsabilità delle decisioni in coerenza con la compatibilità tecnica.

venerdì 29 maggio 2015

ANDRIA : CHIUSURA DELLA DISCARICA, GRAVI RESPONSABILITÀ PER INQUINAMENTO E CONTAMINAZIONE DELLA FALDA E ALLE COLTURE.

Le notizie allarmanti che continuano a giungere in queste ore, dopo la chiusura della discarica di Andria in contrada San Nicola La Guardia, continuano a suscitare enorme preoccupazione tra i cittadini di Andria ma non solo. Le condizioni in cui versa l’ambiente nel territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, dopo i disastri ambientali le cui conseguenze, anche e soprattutto sulla salute umana, sono ancora tutte da accertare, come nel caso della vicina Trani, richiede una mobilitazione collettiva non solo in termini di indignazione ma anche di azione reale finalizzata a comprendere quali siano le condizioni in cui versa l’ambiente che ci circonda e dal quale attingiamo anche i prodotti di cui ci nutriamo ogni giorno. Se fossero riscontrate, come crediamo possibile, le rilevazioni effettuate dall’ARPA secondo la quale Agenzia sarebbero rilasciati pericolosi contaminanti attraverso il percolato, con una concentrazione di ferro in quantità preoccupanti, allora la situazione non è grave ma gravissima e il mondo associazionistico non intende restare fermo, a guardare. Una condizione di emergenza che non può vedere indifferente il territorio in tutte le sue parti, a cominciare dal mondo dei professionisti, quello medico scientifico e sociale, più in generale. Uno stato di emergenza che deve immediatamente dar vita ad un confronto istituzionale visto che la Regione Puglia ha imposto la chiusura dell’impianto di Andria con la conseguenza che, nonostante i proclami, i fiumi di denaro pubblico per campagne di sensibilizzazione ambientale inutili, dispendiose e finanche strumentali, la Provincia BAT è rimasta ormai priva di discariche per i Rifiuti Solidi Urbani. Se dalla raccolta differenziata non è ancora pervenuto un seppur minimo segnale di vantaggio per i cittadini, almeno dal punto di vista degli sgravi economici prospettati e promessi, allora si rischia seriamente di vedere vanificati tutti questi enormi sforzi compiuti dagli utenti. Come componenti della 4^ Consulta Ambiente del comune di Andria sollecitiamo il confronto pubblico e, nel contempo, chiediamo che la stessa Consulta vada a costituirsi parte Civile e Lesa in caso di accertamento di gravi responsabilità per l’inquinamento e contaminazione della falda con conseguenze sulle colture.


Comitato Quartiere Europa
Componente 4^ Consulta Ambientale della città di Andria

Il Coordinatore: Savino Montaruli