«L’Ipssar “Aldo Moro” di Margherita di Savoia rappresenta una priorità per la nostra azione di Governo e presto lo dimostreremo, con i fatti e non con le parole!».
Non usa giri di parole il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, per mettere a tacere le numerose polemiche sollevatesi nei giorni scorsi in merito al nuovo piano per la rete scolastica, in cui è prevista l’attivazione dell’istituto alberghiero nella città di Trani.
«Una volta approvati il Bilancio di Previsione per l’esercizio 2011 e il Rendiconto per l’anno 2010 - spiega Ventola -, l’istituto alberghiero margheritano sarà il primo ad essere completato, nelle strutture e nei servizi, in quanto polo d’eccellenza di un territorio dalle spiccate e riconosciute vocazioni turistiche, che è nostra intenzione tutelare. Qualcosa di ben diverso, dunque, da quanto fatto negli anni addietro dalla Provincia di Foggia, che sosteneva ingenti costi di fitto sperperando così denaro pubblico, quando avrebbe potuto ultimare gli interventi di cui la struttura tuttora necessita».
In particolare, il progetto definitivo dei lavori di completamento dei laboratori di ristorazione presso l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e per la Ristorazione di Margherita di Savoia era stato approvato con Delibera della Giunta Provinciale di Barletta - Andria - Trani lo scorso 2 aprile, per un importo di circa 800.000 euro (intervento previsto nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche).
«A chi parla per il semplice piacere della critica, ricordo che non abbiamo alcuna intenzione di ridimensionare l’Alberghiero di Margherita di Savoia - afferma il presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani -. Il nostro obiettivo, anzi, è quello di potenziare la già vasta offerta ricettiva che, con la presenza maturata negli anni dagli istituti alberghieri nei comuni di Margherita di Savoia e Canosa di Puglia e con l’imminente attivazione dell’istituto alberghiero a Trani, ci consentirà di allargare i nostri orizzonti, aprendo a città, Province e, perché no, anche Regioni limitrofe, riducendo al contempo le migrazioni attualmente esistenti verso l’analoga struttura di Molfetta, ad oggi decisamente sovraffollata. Occorre finirla con certe sterili polemiche - conclude Ventola -, e favorire il dialogo, quale miglior medicina per rilanciare la vocazione turistica del nostro territorio».
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