Prosegue da parte di alcune frange minoritarie dell’opposizione una polemica francamente stucchevole e tediosa riguardo l’approvazione della tavola unica di zonizzazione urbana. Ciò nonostante sia l'Amministrazione Comunale che la maggioranza di centro-destra avevano in tutti i modi cercato la massima convergenza su un provvedimento, vagliato positivamente dalla Regione e che la città attendeva da ben 17 anni. Siamo costretti a ripetere, quindi, che l'approvazione della tavola unica di zonizzazione urbana altro non è che la risposta del Comune alle prescrizioni richieste dalla Regione Puglia nel lontano 1995, volte all'eliminazione dei disguidi tecnici causati dalla diversità delle due tavole e che tanto hanno fatto penare ordini professionali, tecnici e semplici cittadini per un tempo lungo, troppo lungo.
Ma a quella parte delle opposizioni che tenta la difesa d'ufficio di un passato urbanisticamente poco lusinghiero per la città, noi ci permettiamo di ribadire che, svolta epocale o no, per Andria questo provvedimento rappresenta un punto di partenza storico per la nostra comunità.
Inoltre, chiariamo una volte per tutte che approvare una presa d'atto non vuol dire spogliare il Consiglio Comunale delle sue prerogative, in quanto la stessa assemblea poteva approvare o bocciare tale provvedimento e quindi ha avuto inequivocabilmente l'occasione per entrare nel merito di una delibera che ha visto dare il via libera tecnico dalla Regione Puglia dopo numerose conferenze di servizi tenute con l'Amministrazione Comunale di Andria.
Ed a proposito di prese d'atto, la sinistra o perlomeno parte di essa, mostra il solito vizio di avere due pesi e due misure per episodi simili o di eguale portata. Infatti nell'ottobre 2008 a Foggia, il Consiglio Comunale a guida di centro-sinistra con l'Amministrazione Ciliberti, approvò all'unanimità dei presenti la presa d'atto dell'adeguamento del Piano Regolatore Generale alle prescrizioni ed osservazioni formulate dalla Regione Puglia nel 1997. Insomma nulla di meno e nulla di più dal punto di vista formale di quanto votato ad Andria nell'ultimo Consiglio Comunale.
Infine, un po' ci rattrista la pubblica ammenda fatta dai quattro consiglieri comunali di minoranza che hanno votato a favore del provvedimento in questione. Evidentemente non adempiere alle direttive impartite dall'Alternativa ha comportato una precisazione che sa tanto di scuse nei confronti di chi dirige un movimento che a parole si dice moderato ma nei fatti ha una politica quotidianamente radicale, oltranzista e che fa del muro contro muro nei confronti di questa Amministrazione la ragion d'essere del suo stesso agire politico.
Ci auguriamo che così come avvenuto nell'ultimo Consiglio Comunale, pure in futuro sia i rappresentanti de L'Alternativa e de La Risposta che tutti i consiglieri di minoranza possano dare il proprio propositivo contributo, votando anche a favore di provvedimenti necessari e condivisibili. Il tempo degli steccati politici ed ideologici è finito da un pezzo, speriamo che anche ad Andria alcune forze politiche del centro-sinistra se ne rendano conto.
Il gruppo Consiliare PdL - Andria
Ma a quella parte delle opposizioni che tenta la difesa d'ufficio di un passato urbanisticamente poco lusinghiero per la città, noi ci permettiamo di ribadire che, svolta epocale o no, per Andria questo provvedimento rappresenta un punto di partenza storico per la nostra comunità.
Inoltre, chiariamo una volte per tutte che approvare una presa d'atto non vuol dire spogliare il Consiglio Comunale delle sue prerogative, in quanto la stessa assemblea poteva approvare o bocciare tale provvedimento e quindi ha avuto inequivocabilmente l'occasione per entrare nel merito di una delibera che ha visto dare il via libera tecnico dalla Regione Puglia dopo numerose conferenze di servizi tenute con l'Amministrazione Comunale di Andria.
Ed a proposito di prese d'atto, la sinistra o perlomeno parte di essa, mostra il solito vizio di avere due pesi e due misure per episodi simili o di eguale portata. Infatti nell'ottobre 2008 a Foggia, il Consiglio Comunale a guida di centro-sinistra con l'Amministrazione Ciliberti, approvò all'unanimità dei presenti la presa d'atto dell'adeguamento del Piano Regolatore Generale alle prescrizioni ed osservazioni formulate dalla Regione Puglia nel 1997. Insomma nulla di meno e nulla di più dal punto di vista formale di quanto votato ad Andria nell'ultimo Consiglio Comunale.
Infine, un po' ci rattrista la pubblica ammenda fatta dai quattro consiglieri comunali di minoranza che hanno votato a favore del provvedimento in questione. Evidentemente non adempiere alle direttive impartite dall'Alternativa ha comportato una precisazione che sa tanto di scuse nei confronti di chi dirige un movimento che a parole si dice moderato ma nei fatti ha una politica quotidianamente radicale, oltranzista e che fa del muro contro muro nei confronti di questa Amministrazione la ragion d'essere del suo stesso agire politico.
Ci auguriamo che così come avvenuto nell'ultimo Consiglio Comunale, pure in futuro sia i rappresentanti de L'Alternativa e de La Risposta che tutti i consiglieri di minoranza possano dare il proprio propositivo contributo, votando anche a favore di provvedimenti necessari e condivisibili. Il tempo degli steccati politici ed ideologici è finito da un pezzo, speriamo che anche ad Andria alcune forze politiche del centro-sinistra se ne rendano conto.
Il gruppo Consiliare PdL - Andria
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