Nel 2009 fu la volta di Pino
Abbattuto, sradicato e violentato fino alla morte insieme al suo amico Pino
Curvo dall’aiuola di Via A. Moro, nel Quartiere Europa di Andria; un gesto
tanto malvagio quanto ancora oggi incomprensibile. A giugno 2011 la stessa
sorte si abbatté su Pino Trascurato, fratello dei due Pini e in quest’ultimo
caso solo la buona sorte e la resistenza del sig. Trascurato evitò una tragedia che avrebbe sicuramente colpito
decine e decine di bambini di una scuola presso la quale era impiantato da
decenni subendo la trascuratezza, l’indifferenza e l’abbandono da parte di chi
avrebbe dovuto, invece, proteggerlo e mantenerlo in condizioni di sicurezza e
in buona salute.
Poiché le storie, soprattutto
quelle cattive non cambiano col cambiare dei personaggi delle commedie ma
potrebbero cambiare solo se cambiano gli animi e le sensibilità, siamo lontani
milioni di anni luce dal cambiamento vero ed oggi accade molto più di quanto
accadeva ieri al punto che, sempre nel Quartiere Europa di Andria, ogni giorno
un fratello albero viene portato via lasciando un vuoto fisico e visivo oltre
che affettivo lungo interi percorsi viari che si riempiono, invece, di erbaccia
selvatica che alimenta la presenza di grossi ratti che infestano l’intero
quartiere.
Da via Aldo Moro a via Appiani
fino a via Ceruti e ancora lungo tutte le aree del quartiere le mutilazioni
sono evidenti e innumerevoli come aumentano, di contro, a vista d’occhio, le
installazioni di impianti pubblicitari sempre più ingombranti, più imponenti e
prepotenti al punto da rappresentare delle vere e proprie costruzioni su strada
la cui disposizione sarebbe da valutare anche relativamente al rispetto dei
vincoli imposti dal vigente regolamento del verde pubblico e dalle altre norme
in materia urbanistica, di sicurezza e pubblica incolumità.
Proprio questa mattina, alle ore
8,30 abbiamo ascoltato il dialogo tra uno di questi alberi violentati, Verde
Monco e uno degli innumerevoli impianti pubblicitari, Ferro Battuto, installato
proprio a due passi da ciò che rimane della tenera creatura. Da quel dialogo emergeva
chiara la posizione dominante di Ferro Battuto il quale si ergeva ad
incontrastato imperatore totalitarista, vantandosi delle sue importanti
amicizie dalle quali si sente protetto al limite dell’intoccabilità. Più le
domande di Verde Monco erano semplici e spontanee più l’arroganza e
l’intolleranza di Ferro Battuto emergevano in tutta la loro prepotenza ed è
stato alle ore 8,45 che, alzando a sproposito ulteriormente il tono di voce,
Ferro Battuto aggredisce verbalmente il timido ed indifeso Verde Monco
dicendogli: “vuoi capirlo che la tua vita non interessava a nessuno ed eri solo
un essere inutile? Io, invece, sono importante e servo tanta gente; io sono
ricercato e so molto bene quanto la pubblicità che ospito ogni giorno sui miei
espositori sia importante al punto che ho infinite amicizie che mi proteggono e
mai si sognerebbero di mandarmi via dai luoghi pubblici che sono diventati di
mia esclusiva pertinenza. Fu a questo punto che rendendosi piccolo piccolo,
ancor più di quel pezzo di legno rimasto impiantato nel terreno, Verde Monco
dice a Ferro Battuto: “ma come hai fatto ad ottenere tutte queste protezioni al
punto da posizionarti dove vuoi senza alcuna forma di contrasto e addirittura
togliendo spazio a chi, come me ed i miei fratelli, sono stati impiantati in
questi luoghi da anni e con tutte le autorizzazioni previste?” Palesemente
scocciato Ferro Battuto risponde: “sei un ingenuo ad appellarti alle regole e
al buon senso. Tu non hai capito che le protezioni devi conquistartele e devi
farlo specie in alcuni momenti quando tutti ti cercano. E’ proprio allora che
devi farti furbo e garantirti appoggio per tutto il tempo necessario. Se farai
così sarai sempre un gradino più in alto e potrai sbarazzarti di tutti i concorrenti, eliminandoli, a condizione che
tu rimanga sempre uno stupido, consapevole servo sciocco. Io, caro amico mio,
sono ricercato perché faccio parte del mondo dell’immagine e dell’apparenza e
non hai idea di quanto mi cerchino durante le elezioni. E’ vero, quello è un
periodo scarno per le mie entrate economiche ma è un momento in cui io investo
tutto me stesso, senza fare tanto lo schizzinoso e guardando al futuro, quando
sarò ben ricompensato per tutto l’impegno profuso in quei frenetici giorni
quando io e tutti i miei fratelli ci mettiamo a disposizione degli aspiranti
potenti. Ricordati, niente denaro ma tante promesse e impegni da far mantenere
dopo. Come dici, amico Verbe Monco? Tu non sei capace di tutto questo? Allora
quello che è successo a te e ai tuoi fratelli ve lo siete meritati e
continuerete ad essere continuamente recisi ed abbattuti per farmi spazio.”
Ufficio di Coordinamento
Comitato
Quartiere Europa
ANDRIA
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