Questo il testo integrale della replica: “L’Azione Cattolica diocesana esprime la propria solidarietà alla “Comunità Arca dell’Alleanza” di Bisceglie circa le accuse di omofobia rivoltele, nell’ambito dell’iniziativa “Musical ed evangelizzazione per le strade e le spiagge” in particolare per la serata svoltasi presso l’Anfiteatro Mediterraneo di Bisceglie: il musical “Il mio canto libero (Scegli la vita!)”.
Condividiamo completamente i contenuti espressi nella serata, principi stessi della Chiesa Cattolica, e ribadiamo quanto detto nel comunicato dell’Arcidiocesi dell’11 agosto 2013 in particolare “il timore, in verità, è che venga ferito il diritto fondamentale alla libera espressione della propria opinione”.
Riprendiamo anche le parole del Santo Padre Francesco “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?”.
Quanto detto afferma senza alcun dubbio, ciò che è avvenuto in quella serata: il racconto di una storia vera di un omosessuale che scopre Dio e in quel caso riscopre anche la sua eterosessualità.
Riteniamo indispensabile confrontarci nel modo più vicino possibile alla realtà delle cose, chi è l’uomo, o meglio chi è la “Persona” oggi! Come si pone, ogni singola persona, di fronte a sé stesso, agli altri, al mondo che lo circonda, poiché il vero disagio attuale è la questione antropologica.
In una ricerca affannosa, vecchia quanto il mondo, si è sempre cercata un’idea di uomo: Diogene per tutta la sua esistenza ripete “Cerco l’uomo”, poi Nietzsche dice che “l’uomo è l’animale non ancora definito”, noi cristiani di oggi diciamo che l’uomo ha una dignità innata che lo rende sacro, e realizza pienamente la propria umanità solo nel rapporto di dono e di amore verso l’altro da sé e assimilato a sé dalla comune umanità.
Siamo attenti a non creare il “complesso dell’omofobia”, chiunque presenti e pronunci il termine omosessuale è accusato di essere “omofobo”, cioè nemico delle persone omosessuali; il buon senso non è un optional, non passa di moda, recuperiamolo e facciamolo nostro, con serenità e senza paura.
Confidando in una Chiesa unita in Cristo, e nel dialogo proficuo che non impedisca la libera espressione davvero per tutti, fraternamente salutiamo”.
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