“Le ultime notizie non sono foriere di
buone novità”. Questo è quanto sostengono le segreterie di Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs Uil rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco
di Barletta, Pasquale Cascella, e apparse sulla stampa nella giornata di sabato
scorso in merito allo “spacchettamento” della Bar.S.A. S.p.a.
“Non solo lavoratori e sindacati, ma
tanti altri apprendono dalla stampa che la Bar.S .A. viene frammentata e messa sul mercato,
forse ‘svenduta’ a privati, nonostante tutti i soldi, gli impegni e le risorse
che il Comune in questi anni ha investito”, commentano dakle segreterie delle
tre sigle sindacali per le quali “non si capisce il come e neanche il perché.
Ci sono modelli più efficienti? Si cerca di scaricare sui lavoratori la crisi
del Comune? Se ci fosse un disegno vero si potrebbe discutere e costruire il
consenso dei dipendenti e dei cittadini. Così, invece, non si capisce a cosa si
miri e a chi posa servire. Non solo, i posti di lavoro potrebbero essere
minacciati. Si assiste ad annunci ed a decisioni senza nessun confronto, senza
informazione preventiva e senza ascoltare chi ne ha diritto per legge, ovvero,
oltre al Consiglio comunale che ne è all’oscuro, i lavoratori ed i loro
rappresentanti. Cioè coloro che durante gli anni di ‘vita’ della Bar.S.A. S.p.a
hanno fronteggiato e gestito, quasi giornalmente, difficili partite sindacali
al fine del buon proseguimento dell’attività societaria. Occorre a questo punto
ricordare – proseguono le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs
Uil – solo alcune delle difficoltà che i lavoratori hanno dovuto affrontare
negli ultimi anni alle prese con ben tre procedure di mobilità, sfociate in
licenziamenti, ed un contratto di solidarietà che è ancora in atto. Ma anche
l’annosa vicenda degli ex interinali che a breve finalmente dovrebbe volgere al
termine. Nonostante tutto, nessuno mai ha immaginato un eventuale smantellamento,
né tantomeno la ‘privatizzazione’ della Bar.S.A., società che ricordiamo, ove
ce ne fosse bisogno, è stata costituita per inglobare lavoratori che erano già
stati espulsi dal mondo del lavoro”.
“Come si può rilasciare una
dichiarazione di tale portata – si chiedono le tre sigle sindacali – senza
pensare alle possibili conseguenze per centinaia di famiglie? Dietro questa
dichiarazione c’è un progetto? E se ci fosse, non sarebbe opportuno esporlo
alle parti sociali e, perché no, all’intera cittadinanza barlettana, giacché la Società è in
partecipazione al 78% dal Comune di Barletta, magari ascoltando i suggerimenti
che arricchirebbero sicuramente la discussione a sostegno dei lavoratori? In un
particolare momento dove la
Società da cinque anni circa chiude bilanci in attivo?”
“Invece di rafforzare le società pubbliche,
estendendo la loro capacità di azione, – concludono le segreterie di Filcams
Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – si ricorre alla frantumazione, così che possono
diventare facile preda di privati, talvolta senza scrupoli. Tutto ciò potrebbe
aprire seri problemi sul rispetto dei contratti lavorativi e sulle condizioni
di lavoro nonché sul rispetto di tutte le normative di salute e sicurezza. Per
quanto detto, non è assolutamente possibile accettare, né comprendere tale
comportamento. Pertanto, le segreterie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs
Uil chiedono un immediato incontro con l’Amministrazione della Città di
Barletta per conosce nel dettaglio, il ‘piano strategico’, se ce ne è uno”.
Le segreterie
Filcams
Cgil – Fisascat Cisl – Uiltucs Uil
Giovanni Dalò
Nessun commento:
Posta un commento