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sabato 22 marzo 2014

ANDRIA : Consorzio Extravergine di Qualità (CEQ), «Promuovere il brand olio italiano»

olio ceq2In Cina l’olio d’oliva parla spagnolo. Un dato che esemplifica chiaramente quanta strada ci sia da fare per valorizzare nel mondo le straordinarie qualità dell’olio italiano, purtroppo penalizzato dalla mancanza di un incisivo brand nazionale del prodotto. Per affrontare il tema, si è svolto ieri mattina ad Andria, presso l’azienda agricola Conte Spagnoletti Zeuli, un incontro divulgativo per la presentazione del sistema di controllo e del disciplinare di qualità CEQ, rispondente ai requisiti previsti dal progetto istitutivo del Sistema di Qualità Nazionale “Alta Qualità” nel settore dell’olio extra vergine di oliva.

“Finora è mancato un processo di coinvolgimento emotivo del consumatore sul prodotto olio, come accaduto invece con il caffè, per esempio. Il consumatore per acquistare ha bisogno di sognare, e lo può fare se impara a conoscere tutta la filiera, la realtà produttiva, andando negli oliveti, sentendo i profumi, apprezzando il lavoro che si fa- dichiara Mauro Meloni, direttore del Consorzio CEQ, tra i relatori del convegno- Va modificato anche il sistema distributivo, puntando sulla collaborazione per esempio dei ristoratori nella promozione di prodotti di alta qualità”.
Un mercato mondiale dalle potenzialità enormi, secondo Meloni: “Nei Paesi sviluppati consumiamo circa 22 kg annui pro capite di grassi, basterebbe spostare di poco l’asse del consumo dai grassi animali a quelli vegetali per aprire scenari vastissimi di potenziale consumo di olio d’oliva”. Il made in Italy è un brand che non può vivere in eterno di rendita, va alimentato: “In questo l’Alta Qualità può dare il suo contributo in termini di innovazione, collocandosi accanto ad altre certificazioni come la DOP, ma con propri elementi oggettivi”.
Anche le istituzioni sono chiamate in causa, ciascuna con il proprio ruolo, in questo indispensabile processo di innovazione. Sullo sfondo le preoccupazioni dei produttori per la riforma della Pac. rivolgendosi ai rappresentanti dell’ente provinciale e comunale presenti, il presidente Francesco Ventola e il sindaco di Andria Nicola Giorgino, il conte Spagnoletti Zeuli li ha esortati a farsi “promotori di modifiche alla riforma della Pac, altrimenti sarà uno sfacelo per i produttori del nostro territorio”.
Invito raccolto dal primo cittadino di Andria, che ha sottolineato la volontà dell’Amministrazione di “tutelare il substrato economico locale: il 44% del Pil della mia città deriva dall’olivicolo. Con i nuovi strumenti di comunicazione si può fare tanto; in questi giorni Andria è al centro dell’attenzione internazionale grazie al Premio Biol, a breve brevetteremo la carta d’identità dell’olio. La Pac così com’è sarebbe un colpo devastante, mortale, per un’economia che in questo settore è in ripresa perché finalmente c’è una nuova sensibilità. Abbiamo un grande orizzonte ma dobbiamo fare massa critica”.
In conclusione, l’intervento del Presidente della Provincia BAT Francesco Ventola che, in merito alla Pac, ha evidenziato l’impegno profuso dai parlamentari europei Sergio Silvestris e Paolo De Castro “grazie ai quali sono stati fatti passi in avanti rispetto al disegno originario”. L’obiettivo adesso è giungere ad un documento unico Bari-Bat che sottoponga all’assessore regionale al ramo ipotesi di modifica: “Non dobbiamo mollare ma salire sul ring-ha dichiarato Vendola- Dal canto suo l’Amministrazione provinciale può fare molto, in primis sul versante burocratico: può contribuire per esempio con la manutenzione delle strade, favorendo l’accoglienza e incrementando il turismo. In questi giorni stiamo approvando il Piano di coordinamento territoriale provinciale (Pctp), in cui è centrale il rapporto città-campagna. Le soluzioni ci sono, l’importante è che ognuno faccia ciò che può in base alle proprie competenze”, ha concluso Vendola.

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