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News dalle Città della BAT

martedì 1 luglio 2014

ANDRIA : Quartiere S. Valentino, qui la politica ha perso la sua scommessa.

In questo luogo strategico avrebbe dovuto passare tutto lo sviluppo economico e sociale della città di Andria ma gli incapaci hanno fallito.

Torniamo a distanza di quasi un mese dal nostro ultimo intervento a parlare del nostro quartiere perché a distanza di decenni sentiamo ancora oggi il dovere di non essere rassegnati e di riflettere su quanto si possa ancora fare ma soprattutto su quanto non sia mai stato fatto con conseguenze gravissime non solo per noi che viviamo in questo luogo con tanti disagi che di più non possiamo aspettarcene ma per l’intera città che ne ha subito le conseguenze.
Il nostro quartiere è allocato in un’area strategica per il nostro territorio del nord barese; collocato esattamente al centro tra il mare e la collina; tra la cattedrale di Trani, il castello di Barletta e Castel del Monte; tra i comuni turistici delle litoranee e quelli agrituristici dell’area murgiana; un quartiere che meglio di ogni altro è dotato strutturalmente e logisticamente per diventare Area Fieristica e commerciale con annessi servizi, al punto che tale viene individuata nel Piano Regolatore Generale della città di Andria; un’area molto popolosa allocata in modo perfetto per la collocazione di quei servizi comuni al territorio della Provincia di Barletta Andria Trani e miglior luogo di servizio per postazioni istituzionali fondamentali come Questura, Comando dei Vigili del Fuoco e Reparti Operativi che necessitano di servire l’intero territorio della Bat usufruendo di vie di comunicazione e di punti di accesso equidistanti dal perimetro territoriale provinciale. Come dire: il meglio del meglio si trova qui. Eppure...
Eppure in una sola notte ed in un sol botto i politici decisero di trasferire in Via Barletta cioè all’opposto, l’allocazione del Centro Commerciale che avrebbe dovuto allocarsi invece proprio nelle aree adiacenti al nostro quartiere, in zona fieristica, con una modifica urbanistica tanto singolare quanto discutibile e discussa; eppure l’area fieristica da adibire a usi polifunzionali, mercatali e il Piano di Rigenerazione Urbana viene previsto in via Bisceglie e non nel nostro quartiere all’uopo destinato; eppure la Questura che forse non ci sarà mai viene prevista in un’area urbanizzata, in Via Indipendenza, con un’enorme mole di traffico che rappresenterebbe grossi problemi di spostamento per uomini e mezzi; eppure i vari Comandi di Pronto Intervento non hanno mai tenuto conto di un’allocazione ideale nel nostro quartiere o forse, peggio ma molto plausibile, nessuno lo ha mai detto né chiesto.
Eppure tutti i nostri suggerimenti affinché fosse realizzato un serio ed organico progetto che se qualcuno ci avesse ascoltato nel corso degli anni avrebbe potuto dar vita ad una programmazione commerciale in grado di sfruttare appieno anche i fondi della Zona Franca Urbana che sono stati del tutto vanificati visto che mai il quartiere è stato oggetto di programmazione e l’unico punto di riferimento commerciale cioè quel famoso mercatino tanto atteso anche dalle famiglie degli ambulanti che già ebbero l’assegnazione dei posteggi nell’altro mercatino poi inspiegabilmente revocato avevano riposto le loro speranze è pure crollato e non se ne parla più.
Eppure noi stessi abbiamo più volte avuto incontri con imprenditori, anche provenienti da altre città, interessati ad investire nel quartiere ma quel “giro turistico” ha sempre portato male e quegli imprenditori sono subito scappati via e d’altronde come poter dare loro torto? Sono scappati di fronte al degrado e all’abbandono; sono scappati via di fronte all’emergenza ambientale, alla mancanza dei minimi servizi e di fronte all’assenza totale di un minimo di arredi e di urbanizzazioni che renderebbero vivibile e civile un qualsiasi quartiere che voglia definirsi tale. Sono scappati via di fronte alle montagne di rifiuti lungo le strade perimetrali ed interne della zona e dopo che sono scappati via con tanta fretta siamo certi, purtroppo, che non riusciremo più a riprenderli.
Qualcuno continua a pensare, sbagliando di grosso e facendo anche peccato mortale, che con l’oppio di qualche piccolo e insignificante contentino magari qualche festicciola di ricorrenza o peggio ancora qualche più o meno lungo, allegro periodo elettorale si possa mettere a tacere coscienze e chiudere tante bocche che come le nostre hanno ancora voglia di parlare non servendo padroni.
No, per tutto questo, anche per tutto questo il tempo è finito e il credito si è esaurito.
                                                                                             
Il Presidente: Pietro Carnicelli



Il Segretario: Riccardo Anzioso

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