In questo luogo strategico avrebbe
dovuto passare tutto lo sviluppo economico e sociale della città di Andria ma
gli incapaci hanno fallito.
Torniamo
a distanza di quasi un mese dal nostro ultimo intervento a parlare del nostro
quartiere perché a distanza di decenni sentiamo ancora oggi il dovere di non
essere rassegnati e di riflettere su quanto si possa ancora fare ma soprattutto
su quanto non sia mai stato fatto con conseguenze gravissime non solo per noi
che viviamo in questo luogo con tanti disagi che di più non possiamo
aspettarcene ma per l’intera città che ne ha subito le conseguenze.
Il
nostro quartiere è allocato in un’area strategica per il nostro territorio del
nord barese; collocato esattamente al centro tra il mare e la collina; tra la
cattedrale di Trani, il castello di Barletta e Castel del Monte; tra i comuni
turistici delle litoranee e quelli agrituristici dell’area murgiana; un
quartiere che meglio di ogni altro è dotato strutturalmente e logisticamente
per diventare Area Fieristica e commerciale con annessi servizi, al punto che
tale viene individuata nel Piano Regolatore Generale della città di Andria;
un’area molto popolosa allocata in modo perfetto per la collocazione di quei
servizi comuni al territorio della Provincia di Barletta Andria Trani e miglior
luogo di servizio per postazioni istituzionali fondamentali come Questura,
Comando dei Vigili del Fuoco e Reparti Operativi che necessitano di servire l’intero
territorio della Bat usufruendo di vie di comunicazione e di punti di accesso
equidistanti dal perimetro territoriale provinciale. Come dire: il meglio del
meglio si trova qui. Eppure...
Eppure
in una sola notte ed in un sol botto i politici decisero di trasferire in Via Barletta
cioè all’opposto, l’allocazione del Centro Commerciale che avrebbe dovuto
allocarsi invece proprio nelle aree adiacenti al nostro quartiere, in zona
fieristica, con una modifica urbanistica tanto singolare quanto discutibile e
discussa; eppure l’area fieristica da adibire a usi polifunzionali, mercatali e
il Piano di Rigenerazione Urbana viene previsto in via Bisceglie e non nel
nostro quartiere all’uopo destinato; eppure la Questura che forse non ci sarà
mai viene prevista in un’area urbanizzata, in Via Indipendenza, con un’enorme
mole di traffico che rappresenterebbe grossi problemi di spostamento per uomini
e mezzi; eppure i vari Comandi di Pronto Intervento non hanno mai tenuto conto
di un’allocazione ideale nel nostro quartiere o forse, peggio ma molto
plausibile, nessuno lo ha mai detto né chiesto.
Eppure
tutti i nostri suggerimenti affinché fosse realizzato un serio ed organico
progetto che se qualcuno ci avesse ascoltato nel corso degli anni avrebbe
potuto dar vita ad una programmazione commerciale in grado di sfruttare appieno
anche i fondi della Zona Franca Urbana che sono stati del tutto vanificati visto
che mai il quartiere è stato oggetto di programmazione e l’unico punto di
riferimento commerciale cioè quel famoso mercatino tanto atteso anche dalle
famiglie degli ambulanti che già ebbero l’assegnazione dei posteggi nell’altro
mercatino poi inspiegabilmente revocato avevano riposto le loro speranze è pure
crollato e non se ne parla più.
Eppure
noi stessi abbiamo più volte avuto incontri con imprenditori, anche provenienti
da altre città, interessati ad investire nel quartiere ma quel “giro turistico”
ha sempre portato male e quegli imprenditori sono subito scappati via e
d’altronde come poter dare loro torto? Sono scappati di fronte al degrado e
all’abbandono; sono scappati via di fronte all’emergenza ambientale, alla
mancanza dei minimi servizi e di fronte all’assenza totale di un minimo di
arredi e di urbanizzazioni che renderebbero vivibile e civile un qualsiasi
quartiere che voglia definirsi tale. Sono scappati via di fronte alle montagne
di rifiuti lungo le strade perimetrali ed interne della zona e dopo che sono
scappati via con tanta fretta siamo certi, purtroppo, che non riusciremo più a
riprenderli.
Qualcuno
continua a pensare, sbagliando di grosso e facendo anche peccato mortale, che
con l’oppio di qualche piccolo e insignificante contentino magari qualche
festicciola di ricorrenza o peggio ancora qualche più o meno lungo, allegro
periodo elettorale si possa mettere a tacere coscienze e chiudere tante bocche
che come le nostre hanno ancora voglia di parlare non servendo padroni.
No,
per tutto questo, anche per tutto questo il tempo è finito e il credito si è
esaurito.
Il Presidente: Pietro Carnicelli
Il Segretario: Riccardo Anzioso
Nessun commento:
Posta un commento