Dopo lo shock iniziale, si cerca di fare chiarezza, sulle dinamiche, che hanno portato, alla morte, il giovane Giuseppe Ciciriello, di soli 15 anni.
A quanto pare, il ragazzo dopo aver trascorso una mattinata al mare, con gli amici , presso una spiaggia nei pressi di Margherita di Savoia, direzione Zapponeta, si apprestava intorno alle 13, a tornare a casa.
Dopo che gli amici avevano già attraversato la strada, per immettersi sulla pista ciclabile, (ndr. La quale viene utilizzata da tanti ragazzi e famiglie casaline, per raggiungere le zone balneari della costa salinara), si accingeva ad attraversare, anche il povero Giuseppe, che proprio quando stava terminando l'attraversamento, veniva travolto da un Opel Corsa, guidata da un cittadino albanese, residente da anni a Margherita di Savoia.
L'impatto si è rivelato mortale, per il giovane Giuseppe , il quale è deceduto sul colpo. I soccorritori sopraggiunti sul posto, non hanno potuto far altro, che costatarne il decesso. Vista l'età del ragazzo e l'ampio utilizzo di quel tratto di strada, per raggiungere il mare; tutta la comunità trinitapolese, si è sentita compartecipe del dolore, che ha colpito la famiglia Ciciriello. La frase che maggiormente circola, tra la gente e sui social network è : "Poteva capitare anche a mio figlio, fratello o nipote."
Questa condizione ha portato un intera comunità a stringersi, sia virtualmente che fisicamente, alla famiglia Ciciriello, molto conosciuta e stimata in paese. Infatti le testimonianze sulla bontà ed educazione del povero Giuseppe, non si contano.
Dopo che sarà passato il momento del cordoglio e del lutto cittadino, che di fatto c'è da ieri, si dovrà cominciare a discutere di sicurezza stradale.
Infatti per quanto le autorità, possano fare e prevedere, il primo e indispensabile contributo lo devono dare gli automobilisti. I quali non possono non tener conto del fatto, che un tratto così felicemente frequentato dai nostri figli, richieda da parte di tutti, la massima attenzione e prevenzione.
Gli incidenti, è di incidente si tratta, anche per il nostro Giuseppe, possono essere previsti non soltanto con i controlli ( ndr. comunque indispensabili), ma anche e sopratutto, con il nostro buonsenso.
Oggi più di ieri, ci sentiamo vicini alla famiglia Ciciriello, proprio perchè, il caso ha voluto che toccasse al loro amato Giuseppe. Ma in un paese così piccolo, dove ci conosciamo tutti, non si può non essere compartecipi di un dolore così grande.
A quanto pare, il ragazzo dopo aver trascorso una mattinata al mare, con gli amici , presso una spiaggia nei pressi di Margherita di Savoia, direzione Zapponeta, si apprestava intorno alle 13, a tornare a casa.
Dopo che gli amici avevano già attraversato la strada, per immettersi sulla pista ciclabile, (ndr. La quale viene utilizzata da tanti ragazzi e famiglie casaline, per raggiungere le zone balneari della costa salinara), si accingeva ad attraversare, anche il povero Giuseppe, che proprio quando stava terminando l'attraversamento, veniva travolto da un Opel Corsa, guidata da un cittadino albanese, residente da anni a Margherita di Savoia.
L'impatto si è rivelato mortale, per il giovane Giuseppe , il quale è deceduto sul colpo. I soccorritori sopraggiunti sul posto, non hanno potuto far altro, che costatarne il decesso. Vista l'età del ragazzo e l'ampio utilizzo di quel tratto di strada, per raggiungere il mare; tutta la comunità trinitapolese, si è sentita compartecipe del dolore, che ha colpito la famiglia Ciciriello. La frase che maggiormente circola, tra la gente e sui social network è : "Poteva capitare anche a mio figlio, fratello o nipote."
Questa condizione ha portato un intera comunità a stringersi, sia virtualmente che fisicamente, alla famiglia Ciciriello, molto conosciuta e stimata in paese. Infatti le testimonianze sulla bontà ed educazione del povero Giuseppe, non si contano.
Dopo che sarà passato il momento del cordoglio e del lutto cittadino, che di fatto c'è da ieri, si dovrà cominciare a discutere di sicurezza stradale.
Infatti per quanto le autorità, possano fare e prevedere, il primo e indispensabile contributo lo devono dare gli automobilisti. I quali non possono non tener conto del fatto, che un tratto così felicemente frequentato dai nostri figli, richieda da parte di tutti, la massima attenzione e prevenzione.
Gli incidenti, è di incidente si tratta, anche per il nostro Giuseppe, possono essere previsti non soltanto con i controlli ( ndr. comunque indispensabili), ma anche e sopratutto, con il nostro buonsenso.
Oggi più di ieri, ci sentiamo vicini alla famiglia Ciciriello, proprio perchè, il caso ha voluto che toccasse al loro amato Giuseppe. Ma in un paese così piccolo, dove ci conosciamo tutti, non si può non essere compartecipi di un dolore così grande.
Nessun commento:
Posta un commento