Anche Papa Francesco si è
speso a favore nostro quindi il suo messaggio è chiaro e l’invito è rivolto non
solo alla Chiesa ma anche alla Politica affinché guardi con attenzione alle
periferie, anche in funzione di quanto accaduto e sta accadendo a Roma, Milano,
Palermo, Napoli, Bari e anche ad Andria ed in altre zone del Paese. Periferie
che continuano a vivere isolate ed assolutamente trascurate e ad Andria i casi
sono lampanti ed eclatanti. Io sono uomo di periferia ma fortunatamente vivo
anche la città ed il centro cittadino quindi avverto ancor di più il dolore e
il tradimento, anche come contribuente ed elettore, quando vedo uno scempio e
spreco in opere superflue, futili ed effimere come quelle che si stanno
realizzando in via Regina Margherita per quanto riguarda la pavimentazione con
una schiera di operai che lavorano a tempo pieno come se stessero elevando il
ponte di New York. Eppure quella strada aveva già avuto il privilegio di un asfalto nuovissimo.
Perché sprecare tanti soldi pubblici per quelle opere effimere che sono anche
molto delicate e durano poco visto che già sono ricettacolo di rifiuti e
mozziconi di sigarette? E in corso Cavour cosa sta accadendo a causa del
posizionamento di quei manufatti molto pericolosi che sono le piste ciclabili? Ma
qualcuno si rende conto che siamo in corso Cavour e non sulla strada in
contrada Zagara? Si rende conto che nei periodi di maggiore afflusso di
autovetture o durante le festività quei cordoli sono degli attentati alla vita
delle persone, come aculei nascosti?
In entrambi i casi, sia
in via Regina Margherita che in Corso Cavour il diavolo continua a fare le
pentole ma si scorda dei coperchi tanto è vero che per via Regina Margherita
continua il malcontento e la moria di tanti negozi, nonostante quella parvenza
di novità che è solo apparenza mentre in Corso Cavour quei cordoli in cemento
hanno già fatto, in soli pochi giorni, le prime vittime i cui danni non si sa
chi ora dovrà pagarli, forse di nuovo noi contribuenti. E quando e se
malauguratamente dovessero cadere i ciclisti percorrendo proprio quegli spazi
pericolosi, magari rovinando contro qualche autoveicolo in corsa che
sopraggiunge, cosa succederebbe; chi pagherebbe? Immaginatevelo solamente
quindi le soluzioni erano e devono essere diverse da quei cordoni che fanno
tanta scenografia ma anche tanti danni.
Noi a quelle pentole
piene di acqua ghiacciata e di olio extravergine esausto i coperchi vogliamo
metterli per evitare che l’apparenza prevalga sulla concretezza affinché il
ghiaccio si sciolga e diventi acqua potabile mentre per quanto riguarda l’olio
resterà sempre esausto visto come stanno andando le cose e come il settore e
l’oliva sia diventata business per qualche scribacchino e qualche ristoratore
da strapazzo senza alcun risultato per il prodotto che continua ad essere
sfruttato altrove.
La mia periferia è
un’altra cosa e lì il mondo cambia e cambiano anche i personaggi che mentre
sulle belle vie cittadine vi strusciano continuamente per farsi notare nella
loro eleganza e soprattutto per mostrare il segno del potere fatto di tanti
accodati portanonsoché in attesa di sistemazione, da noi non si fanno mai
vedere, neanche più nelle parrocchie che amano tanto nel periodo dei voti, cioè
fra poco o già oggi.
Asfalto nuovo?
Marciapiedi? Piste ciclabili? Arredo urbano? Pulizia ed igiene pubblica?
Salvaguardia dei beni pubblici? Sicurezza? Controllo della viabilità? Direzione
del traffico? Segnaletica stradale? Dissuasori? Servizi e uffici pubblici
periferici decentrati? MA DOVE SONO? CHI LI HA MAI VISTI?
Si continua a parlare di
prevenzione del cancro e di altre malattie ma gli amministratori sanno cosa è
la prevenzione e come la si fa? Il traffico inquina? Ammazza? Inquina solo
nelle periferie e non nelle zone pedonali? Ammazza solo i poveracci che vivono
lontani dalla movida? Noi siamo quelle vittime innocenti di questo sistema
arcano e spudorato che non guarda i problemi veri ma si rinchiude nella sua
cerchia di privilegi e di lobbismo.
A febbraio scorso ho
protocollato l’ennesima istanza per ottenere dei servizi minimi in una
periferia abbandonata di Andria e sto attendendo che quel famoso personaggio
politico che sa a cosa mi riferisco venga a dirmi quando si risolverà il
problema che riguarda anche il resto delle periferie cittadine e mi riferisco
alle condizioni disagiate del manto stradale, marciapiedi, illuminazione
pubblica ed altro cioè tutti quei servizi per i quali ci hanno pure chiesto di
pagare la Tasi.
La Tasi? E a cosa serve?
Perché prima quei soldi da dove li prendevano? Li stanno prendendo due volte?
Con quali risultati? E’ colpa del Governo? Ma al Governo non stanno lì a
mangiare insieme? E questi politici locali non appartengono, tutti, a quei
partiti di casta che mangiano, insieme, al Governo? Perché non ne prendono le
distanze veramente con azioni concrete e non con lavate di faccia?
Quando scenderanno di
nuovo in piazza? Verranno a chiederci di nuovo i nostri voti? E chi li voterà!?
La Sardegna, l’Emilia, la
Calabria e tutto il mondo che non vota, cioè la maggioranza degli italiani
stanno con noi quindi i secchi di certi personaggi resteranno vuoti o sono
diventate ceste che fanno acqua da tutte le parti pur contenendo quei viscidi
serpenti sempre pronti a mordere gli innocenti.
Tutto questo dimostra che
chi ha la pancia piena continua ad essere alimentato con l’imbuto fino a
strafocarsi mentre altra gente raccoglie le briciole, come accadeva nel medio
Evo quando la povera gente si alimentava dei residui alimentari che i nobili
gettavano sotto i tavoli, anche per i cani.
Ad Andria quella è la
strada intrapresa. Ma i voti valgono diversamente da chi si abbonda e chi non
ha neanche le briciole?
Fate voi.
Il
Presidente L.A.C.
Santovito
Vincenzo
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