Qualche giorno di silenzio non ha relegato il caso discarica nell'angolo più remoto del dimenticatoio. La luce alla fine del tunnel ancora non si intravede e sull'argomento torna a discutere il consigliere comunale del Pd, Tommaso Laurora. «Che la discarica dell'Amiu dovesse essere tenuta sotto controllo – ha dichiarato - si sapeva dall'inizio dell'anno. Non era un caso se il dirigente dell'ufficio ambiente della Provincia Bat avesse indetto un sopralluogo sul posto per il 20 febbraio 2014. La polizia provinciale, l'Amministrazione di Trani e l'Arpa Puglia furono invitate a prendere parte al sopralluogo. Clamorosa è stata, tuttavia, l'assenza dei rappresentanti del Comune di Trani, il sindaco e l'assessore all'ambiente».
L'esito della perlustrazione, come ricorda Laurora, è stato trasmesso a tutti gli enti, addirittura lo stesso giorno, probabilmente alla luce delle gravi anomalie riscontrare. «Purtroppo per la salute dei tranesi, nel corso del sopralluogo sono state rilevate varie anomalie. Innanzitutto, è stata riscontrata una consistente quantità di percolato affiorante sui rifiuti abbancati, con conseguenti emissioni maleodoranti e potenziali pericoli di infiltrazione nel suolo e nelle acque sotterranee. In secondo luogo, numerose tubazioni di captazione del biogas, predisposte sui lotti I e II, sono sprovviste di torcia, con conseguente emissione del biogas direttamente in atmosfera».
«Cosa abbiano pensato – continua il consigliere – ma soprattutto fatto sindaco ed assessore all'ambiente dopo aver appreso di questo scenario apocalittico, resta un mistero. Queste due figure, inoltre, non dovrebbero essere le sentinelle a tutela della salute pubblica?». Laurora sottolinea che non ci sono tracce di sopralluoghi effettuati, di richieste scritte di chiarimenti, di precisi impegni per risolvere i problemi, di richieste scritte, di appositi report per monitorare lo stato della discarica.
«La tutela della salute pubblica non deve guardare al soggetto responsabile ma all'oggettività del problema. La discarica è stata chiusa agli inizi di settembre perché i valori inquinanti persistono e quindi sappiamo con certezza che l'inquinamento delle falde è riscontrabile dal 27 maggio sino al 4 settembre. Chi doveva e poteva fare qualcosa? Qualcuno doveva applicare il Principio di Precauzione disciplinato dal Codice dell'Ambiente, per mezzo di atti amministrativi ed azione politica».
«Chi non valuta - conclude Laurora - chi non vigila, chi non agisce, chi si nasconde dietro carte e burocrazia, commette alto tradimento nei confronti della collettività».
Fonte Trani ViVa
L'esito della perlustrazione, come ricorda Laurora, è stato trasmesso a tutti gli enti, addirittura lo stesso giorno, probabilmente alla luce delle gravi anomalie riscontrare. «Purtroppo per la salute dei tranesi, nel corso del sopralluogo sono state rilevate varie anomalie. Innanzitutto, è stata riscontrata una consistente quantità di percolato affiorante sui rifiuti abbancati, con conseguenti emissioni maleodoranti e potenziali pericoli di infiltrazione nel suolo e nelle acque sotterranee. In secondo luogo, numerose tubazioni di captazione del biogas, predisposte sui lotti I e II, sono sprovviste di torcia, con conseguente emissione del biogas direttamente in atmosfera».
«Cosa abbiano pensato – continua il consigliere – ma soprattutto fatto sindaco ed assessore all'ambiente dopo aver appreso di questo scenario apocalittico, resta un mistero. Queste due figure, inoltre, non dovrebbero essere le sentinelle a tutela della salute pubblica?». Laurora sottolinea che non ci sono tracce di sopralluoghi effettuati, di richieste scritte di chiarimenti, di precisi impegni per risolvere i problemi, di richieste scritte, di appositi report per monitorare lo stato della discarica.
«La tutela della salute pubblica non deve guardare al soggetto responsabile ma all'oggettività del problema. La discarica è stata chiusa agli inizi di settembre perché i valori inquinanti persistono e quindi sappiamo con certezza che l'inquinamento delle falde è riscontrabile dal 27 maggio sino al 4 settembre. Chi doveva e poteva fare qualcosa? Qualcuno doveva applicare il Principio di Precauzione disciplinato dal Codice dell'Ambiente, per mezzo di atti amministrativi ed azione politica».
«Chi non valuta - conclude Laurora - chi non vigila, chi non agisce, chi si nasconde dietro carte e burocrazia, commette alto tradimento nei confronti della collettività».
Fonte Trani ViVa
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