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lunedì 26 gennaio 2015

ANDRIA : PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE, LA PAROLA AI CITTADINI ? MA DOVE, QUANDO?


LE ASSOCIAZIONI TENUTE COMPLETAMENTE FUORI DAI CONTESTI DI CONSULTAZIONE OBBLIGATORIA. ANCHE GLI ATTI NON SONO MAI PERVENUTI.

Pare che il comune di Andria dovrà adottare entro il prossimo 31 gennaio un piano di prevenzione della corruzione per il triennio 2015-2017 e che tale documento addirittura verrebbe definito essere “documento programmatico e strategico per l’intero Ente”, quindi di un’importanza assoluta e vitale per garantire la massima trasparenza e regolarità degli atti prodotti. Il “Piano nazionale anticorruzione” avrebbe anche previsto una fondamentale tappa propedeutica alla stesura del testo cioè quella relativa alla partecipazione diretta della cittadinanza, attraverso una forma di consultazione che anche il comune di Andria avrebbe dovuto promuove per coloro che siano portatori di interessi generali quindi le organizzazioni collettive ma anche con i singoli che, dopo gli approfondimenti, avrebbero potuto presentare osservazioni e proposte sulla base del piano di prevenzione della corruzione 2014-2016, testo di riferimento per l’elaborazione di quello del prossimo triennio. A fronte di tutta questa importanza affidata a tale documento, c’è stato solo qualche comunicato stampa divulgato da qualche Organo di Informazione alcune ore o qualche giorno fa, a fronte della scadenza del termine per la presentazione delle “osservazioni e proposte” da parte dei suddetti soggetti, stabilita per il giorno 26 gennaio 2015, cioè praticamente senza neanche la possibilità materiale, per le associazioni, di convocare i propri Organismi, per una lettura approfondita del documento e per produrre le conseguenti osservazioni e proposte. Una procedura talmente “misera” dal punto di vista delle garanzie democratiche di partecipazione al punto da vedere quasi completamente vanificato lo spirito della norma che è quello di “dare ampia pubblicità al Piano ed al Programma, non solo con le forme previste per legge ma anche attraverso azioni di animazione sul territorio in considerazione dei profili di rilevanza economica e sociale particolarmente elevati”. Questo dice la legge ma ad Andria fare animazione è altra cosa.
Quest’ulteriore “scivolone sulle bucce della democrazia” avrà sicuramente la conseguenza di alimentare ancor più il senso di sfiducia da parte delle Associazioni andriesi le quali, in massa, già ad ottobre scorso abbandonarono l’Albo comunale senza rinnovare l’iscrizione, rendendosi conto delle continue trasgressioni di quelle che sono regole scritte addirittura nello Statuto comunale e palesemente violate con la negazione di qualsiasi, seppur minimo confronto istituzionale, anche laddove i pareri su alcuni argomenti, provvedimenti e regolamenti sono obbligatori seppur consultivi.
Tutto questo accade mentre ad Andria, da alcune settimane presso il Museo diocesano, si stanno svolgendo degli interessantissimi Forum per “ripensare la città” e a fronte di tantissimi giovani che vi stanno prendendo parte, l’assenza pressoché totale di amministratori, di dirigenti pubblici e dei politici è significativa, specie se rapportata ai temi trattati che sono stati: “ Chi progetta la città: cittadini o politici?” oppure “Pratiche e percorsi di partecipazione attiva nella città”.
Considerato l’elevato spessore culturale dei temi trattati, quelle assenze sono più che comprensibili.

 Associazione “Io Ci Sono!”

Area Sociale

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