La notizia del giorno è il sequestro della discarica di Trani da parte
dei carabinieri del NOE, conseguenza dell’attività di indagine della Procura di
Trani, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 16 persone
tra amministratori comunali, regionali e dirigenti del settore.
Le accuse sono gravissime: disastro ambientale aggravato, emissioni in
atmosfera non autorizzate, omissione di atti d’ufficio, gestione di rifiuti in
mancanza di autorizzazione.
Un enorme danno si sarebbe verificato a carico di terra, acqua e aria
che mette a serio rischio la salute di tutti noi.
Eppure l’enormità e la gravità della vicenda non ci sorprende.
Crediamo oggi di poter legittimamente rivendicare come realtà sociali l’aver
sollevato il velo sul sospetto di una gestione della discarica poco attenta al
rispetto delle normative. E lo abbiamo fatto con una lotta dura, lunga e
faticosa. Fatta di fine settimana passati nelle piazze per informare,
sensibilizzare, raccogliere firme, di incontri e conferenze stampa.
E di manifestazioni di protesta fuori e dentro il consiglio comunale,
dove, per ben due volte, siamo riusciti a far arrivare la nostra proposta di
adesione alla strategia rifiuti zero – che avrebbe potuto ovviare ai problemi
derivanti da una gestione dissennata della discarica – e che invece per ben due
volte è stata di fatto bocciata con escamotage creativi e furbeschi.
Lo abbiamo fatto anche con una diffida agli organi istituzionali e
giudiziari.
E lo abbiamo fatto denunciando le responsabilità di tutti, con la
libertà e l’imparzialità che consente di valutare le situazioni nella loro
globalità.
Il provvedimento della magistratura oggi restituisce un senso alla
nostra fatica e alla nostra lotta. Dimostra che i nostri timori non erano
fantasie di folli idealisti, ma preoccupazioni legittime. E che il nostro
impegno a difesa dell’ambiente e della salute è nello stesso tempo un impegno
contro la corruzione e il malaffare. Perché solo in questo modo è possibile
tutelare il bene comune.
Proprio per questo appoggiamo la proposta delle associazioni e dei
movimenti della città di Trani di costituirsi parte civile nel procedimento
giudiziario relativo a queste vicende.
Oggi quella discarica è un capitolo chiuso per quanto riguarda la sua
attività e l’unico intervento necessario è quello di una immediata bonifica.
Ma le responsabilità non sono
solo dei politici tranesi ormai decimati da arresti e denunce ma anche
dell’intera classe politica di questo territorio.
Basti pensare alle responsabilità
dei Sindaci di quelle città che hanno conferito i rifiuti a Trani o per esempio
alle parole del’ex Presidente della Provincia Ventola che ha sempre affermato
che la Bat era
una Provincia virtuosa nello smaltimento dei rifiuti e che dalle nostre parti
il ciclo dei rifiuti era chiuso in modo ottimale.
Infatti il ciclo dei rifiuti
nella Bat si teneva in piedi sfruttando al massimo e in modo illegale la
discarica di Trani, sversando rifiuti talquale (non biostabilizzati) in barba
alle direttive comunitarie e nazionali e scaricando sulla città i costi sociali,
sanitari e ambientali.
Senza dimenticare chi in questi
ultimi mesi, dopo la chiusura della discarica nel settembre scorso, ha cercato
di minimizzare sui rischi che provenivano da quell’enorme buco nero, affermando
che non era provato il disastro ambientale e che l’inquinamento della falda era
riferito solo al tratto interno alla discarica, suscitando enorme, amara,
ilarità.
Ci riferiamo all’ex Sindaco di
Trani, Riserbato, e all’ex Assessore all’Ambiente, De Simone, ora indagati, ma
anche alle affermazioni espresse durante un dibattito su una TV locale a cui
abbiamo partecipato dal Sindaco di Andria e Presidente dell’ATO (ambito
territoriale ottimale), Giorgino.
C’è poi, infine, anche un altro
elemento che ci consente di dire “avevamo ragione noi” e anche su quello siamo stati accusati di essere
dei visionari utopisti: abbiamo provato in tutti i modi a convincere gli
amministratori della necessità di intraprendere un percorso diverso nella
gestione dei rifiuti, quella strategia rifiuti zero per la quale tanto ci siamo
battuti e che è una concreta realtà in molti comuni virtuosi. La nostra
proposta, dunque, oggi più che mai, alla luce di quanto accaduto, si rivela
l’unico strumento efficace per invertire la rotta e restituire la speranza di
un futuro più pulito, sotto ogni aspetto.
Anna Rossi,Alessandro Zagaria,Sabrina Salerno-Movimento Legge Rifiuti
Zero Puglia
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