PARLA LA GRU DEI
DESIDERI IN VIA INDIPENDENZA (LA QUESTURA GIA’ MORTA PRIMA DI NASCERE)
I dati statistici parlano chiaro e se la Puglia è
risultata al terzo posto in Italia per le opere incompiute la città di Andria
non è neanche pervenuta perché le opere incompiute nella città di Federico sono
già tutte sottoterra e non vedono mai un barlume di raggio di sole.
Oggi parla lei, la Gru di Via Indipendenza, dove avrebbe
dovuto sorgere oggi la Questura già morta prima ancora di nascere.
Sono una Gru, ad Andria in via Indipendenza, mi trovo
qui.
Ormai sono trascorsi ventotto anni da quando mi issarono.
Una scuola, si disse che doveva erigersi qui.
Amministratori, progettisti, maestranze, muratori e
carpentieri, tutti fieri.
Anch’io orgogliosa, entusiasta ed ansiosa di tanta
euforia iniziai i miei primi movimenti.
I miei cavi di acciaio scorrevano su e giù, alzando e
calando ferri, cemento, legnami e mattoni.
Mai stanca, mai doma. Sempre pronta a rispondere ad un
comando elettrico del mio adorabile gruista.
Vedevo spuntare i primi plinti, pilastri e solai.
Animata da tanta gioia mi dicevo tra me e me: “anch’io
passerò alla storia della città di Andria per aver contribuito ad accrescerne
la cultura”.
Una mattina, d’improvviso, tutto si fermò.
Non vidi più il gruista al cui comando ero sempre pronta
ad obbedire.
Ingegneri, capomastri e carpentieri spariti dalla sera al
mattino.
Mi domandai che forse, come sempre succede, i tecnici avessero
dato seguito ad una variante invece venni a conoscenza che tutto ciò era colpa
della legge Falcucci.
Tutto si fermò, io rimasi come or sono, fredda come il ferro
d’inverno.
Quante cose sono accadute, avvenimenti, nascite, morti di
vite e di amministratori.
Quante cose sono state dette, quante fesserie dette, scritte
e fatte da tantissimi politici che si sono succeduti in questi lunghi anni ed
io sotto il sole, vento, pioggia, neve e freddo son sempre qui che aspetto.
Ogni tanto qualcuno si ricorda di me scrivendo su
giornali e tv che qualcosa si sta facendo, dicono.
Forse una Questura, dicono.
Intanto gli anni sono trascorsi ed ho visto crescere
sotto di me solo erbacce ed alberi di fichi selvatici.
Quanti anni trascorreranno prima che qualcuno si ricordi
di me, di fronte alle mie gambe e lunghe braccia ormai attaccate dalla ruggine
rossastra?
Sto per scollassarmi. Dall’alto del mio pennone non vedo
sole illuminare il tanto degrado che in questi lunghissimi ani si è accumulato
sotto di me e quando qualcuno si deciderà a rimettermi in sesto sarà troppo
tardi, corrosa da tanta ruggine troveranno soltanto tantissime promesse e
speranze sepolte con me e la Questura mai nata.
Una gru vuota costata e che costerà ancora milioni di
euro per quello che non è stato mai realizzato. Che vergogna!
Chi non si è trovato quassù, nel punto più alto della
Gru, circondata da case, scuole e chiesa nel continuo silenzio non sa che cosa
sia la sofferenza. Non sa cosa sia il lavoro e la dignità del lavoro. L’ateismo
non è possibile osservarlo dalla punta più alta della gru. Mentre si attende la
sorte incerta noi saremo ridotti in ruggine e polvere senza ottener degna
sepoltura tantomeno io la Gru e la Questura.
Il Presidente Libera Associazione
Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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