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News dalle Città della BAT

mercoledì 24 febbraio 2016

BISCEGLIE : SPINA SPROLOQUIA E OGNI GIORNO FALSIFICA LA REALTÀ.

Nella polemica sul tesseramento in massa al PD di Bisceglie, da parte del presidente della provincia BAT, e sindaco di Bisceglie, e tutta l’amministrazione comunale, interviene Angelantonio Angarano, capogruppo PD in consiglio comunale e candidato sindaco alternativo a Spina
"Il presidente della Provincia BAT eletto con il centrodestra e sindaco di Bisceglie, con il triste record di debiti fuori Bilancio, oggi si riscopre giurista (proprio come quando promosse il ricorso al TAR sulle quote rose in giunta) e fa un’altra uscita discutibile. Proveremo ancora una volta a spiegargli che ha torto.
L’ on. Francesco Boccia, come ben sa il Segretario Generale del Comune (sfidiamo il sindaco a far scrivere il contrario) è sempre giustificato (lo dice la legge) quando il consiglio comunale coincide con una seduta della Commissione. È quando è stato assente è sempre stato così. Inoltre, visto che si sta appassionando alla "vita" (democratica) del Pd, gli comunichiamo che l' avvicendamento con la segretaria cittadina, Roberta Rigante, era già deciso da mesi. Ma è evidente che parliamo lingue diverse.
Il PD e gli altri partiti di opposizione presenteranno una mozione contro il modo di amministrare del sindaco. Se avessimo avuto i voti per sfiduciarlo, lo avremmo già fatto. I voti non ci sono, ma l’atto politico è chiaro: sarà una mozione semplice e sarà votata dal PD e da coloro che in tutta libertà riterranno di condividerla.
Spina si rilassi. Qualsiasi cosa gli abbiano raccontato Mennea e Grassi, coautori di questa operazione di assalto al PD, che ricorda molto Terlizzi, a decidere saranno gli Organi di Garanzia del Partito Democratico. La Direzione Regionale con Emiliano potrà discutere a lungo e votare documenti, ma l’ultima parola sullo Statuto spetta all’Organo dei Garanti di Roma. È lì che si decide se un’iscrizione è valida o meno. E lì non conta l’arroganza, contano le regole.
Spina dovrà dimettersi da Presidente della Provincia e aspettare due anni, così come è accaduto per tanti altri prima di lui.
E chi nel PD ha raccontato altro, dovrà scusarsi con l’intera comunità democratica".

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