IL COMITATO DI QUARTIERE SI CHIEDE: “CHE FINE
HA FATTO IL NOSTRO PIANO SICUREZZA E L’UFFICIO DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI VIA
A. MORO PERCHE’ E’ SEMPRE CHIUSO?
Dal Quartiere Europa di Andria giunge la solidarietà alla CGIL che nei
giorni scorsi, per bocca e penna del proprio Segretario Generale
Bat Luigi Antonucci, scriveva, esasperata, dei furti, tentati furti e
danneggiamenti che si verificano assiduamente in via Guido Rossa ad Andria, nei pressi della Camera del Lavoro Provinciale. Tentativi di furto che hanno evidentemente investito direttamente la
CGIL al punto da indurla ad intervenire sul delicato tema e pare che uno di
quei tentati furti si sia consumato, recentemente, ai danni delle auto di una
dirigente sindacale e di un loro legale, entrambe in sosta davanti alla sede
della Confederazione Sindacale nel popoloso e trascurato Quartiere cittadino.
Solo
grazie all’allarme lanciato dai residenti del Quartiere Europa, sempre
sentinelle impeccabili e mai omertose, quei furti andarono a vuoto altrimenti
la eco sarebbe stata ancora più vasta e questo non sarebbe stato neanche tanto
male vista la gravità della situazione sottaciuta.
Quindi,
a parte il danno di migliaia di euro per i vetri andati in frantumi, la
dirigente ed il legale hanno potuto lasciare la zona incriminata. Ma mentre la
Camera del Lavoro, al termine dell’orario d’ufficio, ha chiuso i catenacci i
problemi sono rimasti tutti all’interno del Quartiere e ai suoi residenti anche
se i furti denunciati dalla CGIL non sono finiti perchè si parla di ulteriori
episodi accaduti ad un’altra dirigente della Cgil e di altre auto sottratte
nell’arco di poco tempo a tre segretari generali, ad uno dei quali è capitato
per ben due volte, dicono da Via Guido Rossa ove è anche ubicata la sede Inps.
Una
situazione gravissima che ha stimolato la Segreteria Confederale a rivolgersi
direttamente al primo cittadino andriese chiedendogli di intensificare i
controlli e convocare un tavolo per la sicurezza alla presenza delle forze
dell’ordine e dei rappresentanti di tutte le istituzioni per mettere a punto un
piano che renda più sicuri alcuni quartieri della città perché “non è possibile
che cose del genere ormai praticamente non facciano più neanche notizia”,
dicono dal Sindacato e aggiungono, “in una città civile non è davvero
possibile”, scambiando Andria per una città dove si alimenta e si investe sulla
Cultura della Civiltà, cosa tutta da dimostrare.
Da parte dello storico Comitato di Quartiere
Europa, attraverso la voce e la penna del suo fondatore ed oggi Coordinatore
Savino Montaruli è giunto il messaggio di solidarietà verso il collega
sindacalista e verso l’intera Confederazione ma anche alcune considerazioni
degne di attenzione. Montaruli, infatti, ha detto: “Luigi fa bene a chiedere un
Piano Sicurezza per i Quartieri cittadini andriesi ma voglio metterlo al
corrente del fatto che un Piano Sicurezza per il Quartiere Europa, quello
incriminato per i furti alle loro auto, esiste ed esiste da moltissimi anni,
presentato pubblicamente alle competenti Autorità e poi riposto in qualche
cestino di qualche sperduto ufficio di qualche stanza chiusa a chiave. Poiché
per quell’elaborazione ricevemmo moltissime attestazioni di apprezzamento è
opportuno ricordarlo anche se fa male constatare che le emergenze denunciate
allora si sono aggravate tantissimo e questo è sotto gli occhi di tutti, anche
di chi quegli occhi ormai li ha bendati o rivolti unicamente alle telecamere e
non al territorio. Il “nostro” Piano Sicurezza del Quartiere Europa di Andria
venne presentato ufficialmente il 9 aprile 2010 e reiterato alle massime
Autorità di Pubblica Sicurezza: all’allora attento, presente e soprattutto democratico Prefetto di Bari,
dott. Carlo Schilardi, al Questore dott. Giorgio Manari e al Sottosegretario
all’Interno On. Alfredo Mantovano, in un documento consegnato da me
personalmente al Sottosegretario all’Interno durante un incontro che si tenne
il 2 settembre 2010, in aeroporto a Bari. Quel Piano cominciò ad essere
applicato e produsse immediatamente i suoi primi effetti positivi, a
dimostrazione che avevamo visto giusto ed anche perché era condiviso
dall’allora Amministrazione Comunale ma poi, subito dopo, venne disatteso dagli
stessi che lo avrebbero sostenuto. Nei dettagli il Piano prevedeva alcuni punti
di attuazione tra i quali i seguenti che riteniamo essere tra i più importanti
perché riguardano anche la pubblica incolumità: 1. intensificare il controllo
del territorio, seguendo proprio le indicazioni del Prefetto di Bari, S.E.
dott. Carlo Schilardi, in risposta alle nostre richieste, con l’attivazione di
un servizio di interforze tra tutte le Forze dell’Ordine; 2. prevedere la
presenza costante e continuativa nel Quartiere di almeno due unità di Vigili
Urbani, a piedi o muniti di motoveicoli, in quanto questo servizio, quando
attuato seppur per pochi giorni, ha dato i migliori risultati in termini di
deterrenza; 3. attivare in maniera efficiente ed operativa la sede distaccata
dei Vigili Urbani sita in Viale Orazio (OGGI ADDIRITTURA CHIUSA n.d.r.), dal
nostro Comitato fortemente voluta, in modo che diventi punto di riferimento per
i residenti del Quartiere;
4. prevedere la installazione di dissuasori
di velocità, così come sono stati installati in altre realtà territoriali
vicine alla nostra città, in modo da disincentivare le altissime velocità che
si registrano da parte di auto e moto, in particolare in prossimità degli
incroci stradali e degli ingressi alle scuole e alla Parrocchia; 5. installare
in prossimità degli incroci e degli accessi alla Chiesa e altri luoghi pubblici
appositi segnalatori luminosi e sonori che segnalino ed evidenzino i passaggi
pedonali; 6. ridisegnare le strisce pedonali (anche chiamate attraversamenti
pedonali o zebre), poco visibili utilizzando le più moderne tecniche che le
rendano più visibili e più difficilmente cancellabili; 7. avviare, in concerto
con le Scuole presenti nel Quartiere, anche private, un percorso educativo che
impegni i giovani residenti alla guida sicura e al sano comportamento civico,
utilizzando la struttura del Parco Giovanni Paolo II, (ALLORA n.d.r.) autogestita
dal nostro Comitato, per prove di guida, educazione stradale e forum civici,
con il coinvolgimento dei genitori, evidenziando anche le gravissime
responsabilità di questi, nel caso trattasi di minori alla guida dei
motoveicoli.”
A proposito della richiesta di Antonucci
relativa alla convocazione di un tavolo istituzionale sulla sicurezza nei
quartieri andriesi Montaruli ha anche detto: “se quel tavolo dovesse essere
convocato e il Segretario della CGIL dovesse avere il privilegio di sedervi,
visto che nonostante le nostre reiterate richieste a noi l’impresa non è mai
riuscita quando altri si sono seduti, anche se molto in disparte, in contesti
ben più importanti di quello locale, di far cenno a questioni che non vorremmo
qualcuno voglia far apparire essere nuove o addirittura appropriarsene la
paternità quando, invece, sono vecchie, molto vecchie e mai prese in
considerazione fino ad oggi.” L’ultima riflessione di Montaruli è stata
riservata ad una questione di non poco conto cioè il fatto che da anni, ormai
da molti anni in via A. Moro, sempre nel Quartiere Europa ed a due passi dalla
C.G.I.L. Bat e dalla sede INPS, esiste un immobile con una targa enorme di
colore blu che identifica un Distaccamento della Polizia Municipale che fa
presumere si tratti di uno dei tanti Sportelli Decentrati della Polizia Locale
(oggi tutti praticamente chiusi dopo inaugurazioni in pompa magna) sparsi per
la città. “Quello di Via A. Moro – ha detto Il Presidente - lo vediamo sempre
chiuso, ogni giorno ad o ogni ora e per tutto l’anno perennemente chiuso.
Perché? A noi, caro Luigi, non hanno mai risposto, prova a farla tu la domanda,
forse sarai più fortunato.”
Il Consiglio Direttivo
Comitato Quartiere Europa
ANDRIA
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