La città di Andria decide di tesserarsi aderendo con il Borgo Rurale di Montegrosso all'Associazione “Borghi Autentici d'Italia” sperando che questa adesione possa essere volano di sviluppo del Borgo oggi di fatto poco curato e poco attenzionato. Mentre si continuano a perdere tantissime occasioni per la città di Andria nonostante i tantissimi, più ambiziosi e più importanti riconoscimenti ottenuti da Castel del Monte che, ancora ad oggi, non è mai riuscito ad essere quel volano che tutti hanno sempre auspicato per questo territorio, la città di Trani pensa di insediare un Grossissimo Centro di Distribuzione all’ingrosso ed al dettaglio, al di fuori di qualunque Programmazione Strategica come, invece, previsto dalle vigenti norme regionali,
UNIMPRESA BAT, l’Associazione di Categoria delle Micro e Piccole Imprese della Provincia torna a soffermarsi su una delicatissima questione che riguarda il territorio provinciale cioè quello che la stessa Associazione da anni ha portato sui Tavoli di Concertazione, il P.S.T.C. – Piano di Sviluppo Turistico e Commerciale della Bat. Un Sistema a rete di sviluppo integrato che se attuato nelle forme e nelle prospettive fondanti avrebbe già potuto generare migliaia di posti di lavoro in questo territorio che oggi ne mendica alcune decine sperando che vengano calati da grosse Società esterne senza conoscerne natura e qualità.
Una proposta operativa, quella del P.S.T.C. UNIBAT che avrebbe dovuto soprattutto essere integrata nella programmazione dell’Ente Provincia prima degli eventi interessassero tale Ente che oggi praticamente non si sa se esista ancora, cosa faccia e cosa voglia fare soprattutto in materia di Azione di Coordinamento Territoriale che era stato posta, in modo lungimirante, alla base del percorso intrapreso fruttuosamente dall’allora Assessore Tonia Spina coadiuvata dalle Forze Sociali coinvolte.
“In assenza della Pianificazione inclusiva all’interno del P.S.T.C. – fanno sapere dall’Ufficio Amministrativo UNIBAT guidato da Savino Montaruli – il risultato è quello che abbiamo sotto i nostri occhi cioè una disseminazione di piccole, inutili ed improduttive iniziative locali, a volte anche dannose, di scarso interesse, di corto respiro e senza prospettive che hanno determinato il dato di fatto secondo cui ogni comune va avanti per proprio conto e addirittura si è instaurato un negativo e pericoloso processo di concorrenza tra comuni che sta ancor di più alimentando quella divisione e senso di disorientamento in quella che avrebbe dovuto essere la Provincia modello che avrebbe dovuto unire, a rete, i dieci comuni.”
Area Amministrativa
UNIMPRESA BAT
UNIMPRESA BAT, l’Associazione di Categoria delle Micro e Piccole Imprese della Provincia torna a soffermarsi su una delicatissima questione che riguarda il territorio provinciale cioè quello che la stessa Associazione da anni ha portato sui Tavoli di Concertazione, il P.S.T.C. – Piano di Sviluppo Turistico e Commerciale della Bat. Un Sistema a rete di sviluppo integrato che se attuato nelle forme e nelle prospettive fondanti avrebbe già potuto generare migliaia di posti di lavoro in questo territorio che oggi ne mendica alcune decine sperando che vengano calati da grosse Società esterne senza conoscerne natura e qualità.
Una proposta operativa, quella del P.S.T.C. UNIBAT che avrebbe dovuto soprattutto essere integrata nella programmazione dell’Ente Provincia prima degli eventi interessassero tale Ente che oggi praticamente non si sa se esista ancora, cosa faccia e cosa voglia fare soprattutto in materia di Azione di Coordinamento Territoriale che era stato posta, in modo lungimirante, alla base del percorso intrapreso fruttuosamente dall’allora Assessore Tonia Spina coadiuvata dalle Forze Sociali coinvolte.
“In assenza della Pianificazione inclusiva all’interno del P.S.T.C. – fanno sapere dall’Ufficio Amministrativo UNIBAT guidato da Savino Montaruli – il risultato è quello che abbiamo sotto i nostri occhi cioè una disseminazione di piccole, inutili ed improduttive iniziative locali, a volte anche dannose, di scarso interesse, di corto respiro e senza prospettive che hanno determinato il dato di fatto secondo cui ogni comune va avanti per proprio conto e addirittura si è instaurato un negativo e pericoloso processo di concorrenza tra comuni che sta ancor di più alimentando quella divisione e senso di disorientamento in quella che avrebbe dovuto essere la Provincia modello che avrebbe dovuto unire, a rete, i dieci comuni.”
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