Anno molto straordinario il 2016 per la nostra città.
Il 25 marzo prossimo, giorno dell’Annunciazione, coincide con il Venerdì Santo.
Con trepidazione la Diocesi di Andria attende il
rinnovarsi del Prodigio della Sacra Spina. Da qualche mese la nostra Cattedrale
è meta quotidiana di fedeli e pellegrini provenienti da ogni angolo della
Diocesi (Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge) ma anche dai paesi
limitrofi e da fuori Regione ma non è di questo che intendiamo parlare.
Persone ben più preparate di noi su questo argomento
hanno competenze e studi molto più profondi.
Il nostro intervento va in altra direzione. Tutte le
città più note del cosiddetto “turismo religioso” (ad esempio la città di Roma,
di San Giovanni Rotondo, di Monte Sant’Angelo, Loreto, Lourdes e Fatima) hanno
sviluppato un eccezionale indotto collegato alla figura dei Santi o della
Vergine venerati in loco. Indotto fatto di alberghi, case per pellegrini,
hotel, bed & breakfast, ristoranti, trattorie, self service, bar,
caffetterie e poi ancora negozi, botteghe artigianali, gallerie d’arte,
mercatini di oggetti sacri vengono presi d’assalto dai pellegrini, turisti e
visitatori occasionali, organizzati e non, alla ricerca di qualsiasi tipo di
souvenir delle località visitate.
Diceva un eminente teologo, anni fa, che anche questo
fenomeno era un “miracolo”. Città povere e sconosciute sono diventate,
all’improvviso, in pochi anni, ricche e famose grazie alla figura di un Santo o
alle apparizioni della Madonna. In Andria ciò non è accaduto. La nostra
Cattedrale conserva una delle più grandi reliquie della Sacra Spina. Quando il
giorno dell’Annunciazione e del Venerdì Santo coincidono, si compie il prodigio
del ravvivarsi della Sacra Spina. L’ultima volta è accaduto 11 anni fa nel
2005.
Si spera che accada anche quest’anno 2016.
La nostra Cattedrale è affollatissima ma Piazza Duomo
è vuota. Ci sono soltanto una macelleria, una tintoria, uno studio
professionale, una pizzeria, una caffetteria, una gioielleria, la sede del
Calcit e dell’attiva Comunità dei Braccianti “Don Riccardo Zingaro”. Neanche un
negozio di articoli religiosi.
Non una bottega artigiana, neppure un gazebo o uno
stand fornito di oggetti sacri e non (rosari, immagini sacre, santini, foto,
libri, pubblicazioni, riviste, cd e dvd, posters, cartoline illustrate ecc.)
collegati alla nostra reliquia ma anche alla nostra città, alle sue splendide
chiese medievali e rinascimentali, alla laure basiliane, al borgo antico,
persino a Castel del Monte, patrimonio UNESCO.
Tutti i giorni ci chiediamo: soprattutto oggi che la
crisi economica ha colpito duramente molte famiglie, laddove cresce
quotidianamente la povertà e l’indigenza, il “Commercio e il Turismo Religioso”
potrebbero dare una mano a tante famiglie in difficoltà anche qui ad Andria?
E’ strano! Molto strano! Sorprendente! In Andria i
pellegrini, i visitatori e i turisti non trovano nulla. Non un souvenir, né un
ricordino religioso o profano.
Proprio quest’anno, con il rinnovo del prodigio della
Sacra Spina, potrebbe esserci una spinta
straordinaria per il cosiddetto commercio e turismo religioso.
E’ giusto quindi che il comune di Andria incentivi e
favorisca questo particolare Settore Economico che, in altre località, produce
benessere e ricchezza.
I fondatori del CO.ADO. ANDRIA
Comitato cittadino di Adozione del I° Vicolo San Bartolomeo (la via di
Andria più piccola del mondo)
prof. Riccardo Suriano
Savino Montaruli
Vincenzo Santovito
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