L'amministrazione comunale ha svolto una conferenza stampa sul monitoraggio semestrale (giugno - dicembre 2015) della Corte dei Conti sul bilancio comunale, senza informare prima il Consiglio Comunale come previsto per legge e come indicato nella stessa delibera notificata al Sindaco e al Presidente del Consiglio qualche giorno fa.
La delibera della Corte dei Conti sostanzialmente dice che il Comune ha assolto agli obblighi derivanti dal Piano di rientro imposto.
Il problema è come ci son riusciti. Dai dati emerge che, solo grazie all'aumento delle tasse (IMU, TASI, TARI, oneri urbanistici, suolo pubblico, addizionale Irpef e addizionale bolletta elettrica) e ad un prestito dello stato di due anni fa, oltre alla rinegoziazione capestro dei mutui, il Comune ha rispettato il Piano di Rientro imposto dalla Corte dei Conti. Non c'è nulla da festeggiare quindi, se si vuol restare seri.
Dal controllo della Corte dei Conti emergono, invece, dati preoccupanti legati alla riscossione delle tasse affidata ad Equitalia che su 1 milione e 200 mila euri circa, ne ha recuperato solo 62 mila.
Preoccupa il concordato preventivo presentato da Atisale che ha sospeso i pagamenti rateali al Comune degli 800 mila euro recuperati dall'amministrazione Barisciano. Preoccupa la mancata comunicazione alla Corte dei Conti della situazione debitoria legata allo scioglimento dell'Unione dei Comuni che ammonta a più di 600 mila euro ed è stato previsto un accantonamento in bilancio di solo 35 mila euri annui. Preoccupa il continuo utilizzo dell'anticipazione di cassa per l'anno 2015 e la mancata ricostituzione dei fondi vincolati utilizzati per impieghi correnti.
Preoccupa il tentativo celato di vendere la Tribigas, utilizzata in questi anni come il bancomat del Comune per finanziare sprechi.
Si ribadisce la contrarietà ad un Piano di Rientro approvato dalla attuale maggioranza con l'unico obbiettivo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
A fine mandato se l'amministrazione avesse accettato la proposta di ridurre le spese per il mantenimento dell'Ufficio staff e la riduzione delle
indennità di carica in un momento finanziario complicato forse non si
sarebbe arrivati a questi pessimi risultati per la cittadinanza.
Inoltre la mancata attuazione del Piano Anticorruzione ha permesso uno
spreco di risorse finanziarie su appalti e affidamenti di lavori pubblici
che potevano servire ad evitare il salasso di tasse in danno dei cittadini
trinitapolesi. Preoccupa da ultimo la politica sociale di questa
amministrazione che vede nella distribuzione di uova di Pasqua un modello di
ammortizzatori sociali.
Pasquale Lamacchia
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martedì 29 marzo 2016
TRINITAPOLI : Futuro nero per le casse comunali. Incubo Equitalia, per la riscossione dei tributi
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