Entrano sempre più nel vivo le attività del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto. In queste ore, infatti, il Presidente facente funzioni della Provincia di Barletta - Andria - Trani Giuseppe Corrado ha adottato la delibera con cui approva il programma operativo delle attività che la Provincia, in qualità di soggetto gestore del Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto su delega regionale, intende attuare nell’anno 2016 con i fondi regionali assegnati in fase di trasferimento di stessa delega (50mila euro).
Tra le principali attività previste nel programma operativo per il 2016 spicca il forte coinvolgimento ed il supporto alle diverse Associazioni che operano per la tutela e la valorizzazione ambientale e che negli ultimi mesi hanno dimostrato capacità di rilancio, originalità ed innovazione nell’approccio all’Area protetta, proponendo interessanti attività di fruizione ludico-ricreativa a partire dalle cosiddette “porte del parco”: in primis quelle del parco delle Miniere della Cava di San Samuele di Cafiero di San Ferdinando di Puglia, il Ponte Romano a Canosa di Puglia, Madonna di Ripalta - Borgo Moschella a Cerignola, Canne della Battaglia a Barletta, Foce Ofanto a Margherita di Savoia.
«Ma il vero fiore all’occhiello della nostra azione di rilancio del Parco del Fiume Ofanto riguarda la sorveglianza - ha dichiarato il Presidente facente funzioni della Provincia di Barletta - Andria - Trani Giuseppe Corrado -. Un’attività che a dire il vero ha già avuto inizio in questi mesi e che si è incentrata sulla lotta al fenomeno dell’abbandono rifiuti in aree di golena, attraverso azioni di prevenzione ed il presidio dell’Area Protetta in generale e delle perimetrazioni delle zone oggetto di tutela. Grazie alla sinergia tra la Prefettura e le forze dell’ordine (Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia, Polizie provinciali di Bat e Foggia e Polizie locali), nonché al supporto delle associazioni di volontariato dedite alla vigilanza ambientale, abbiamo individuato un’efficace attività sperimentale di sorveglianza e di informazione ambientale ed il rispetto delle norme generali di tutela e salvaguardia del territorio a partire da aree particolarmente esposte a particolari tipologie di rischio. Attività cui inevitabilmente intendiamo dar seguito nell’imminente futuro: ci adopereremo per la prevenzione di fenomeni che arrecano gravi alterazioni al sistema ecologico ed idraulico del Fiume, adottando un calendario di pattugliamento e la messa a punto di sistemi informatici di localizzazione georeferenziata (tablet cartografici) a disposizione delle Associazioni di volontariato».
L’attività gestionale del Parco si rivolgerà inoltre, in una modalità anche questa sperimentale, alle pratiche agricole in Zona 2 del Parco, con particolare riferimento ai cambi colturali secondo regole e modalità che garantiscano il rilancio di una agricoltura nella sua dimensione produttiva, imprenditoriale e innovativa, armonizzandola con la salvaguardia e riattivazione di processi ecologici. Il tutto in prospettiva dell’imminente attivazione delle misure finanziarie comunitarie dal PSR 2014-2020.
«In questo senso intendiamo attivare un tavolo di lavoro con le principali organizzazioni agricole regionali finalizzato a fornire e condividere considerazioni specifiche per la definizione delle linee guida per la gestione delle trasformazioni colturali in Area Parco, cercando altresì di semplificare le procedure amministrative ed autorizzatorie sempre nel costante rispetto dei criteri di tutela ambientale - ha aggiunto Corrado -. Il Programma Operativo del Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto si colloca a valle di un’intensa programmazione avviata dalla Provincia, grazie alle precedenti amministrazioni Ventola e Spina in collaborazione con i Sindaci interessati, dopo una lunga fase preparatoria in cui si sono sperimentate opportunità e criticità della gestione ordinaria del Parco. Una gestione che la Provincia ha intrapreso con impegno e sacrificio, grazie al prezioso lavoro dei nostri uffici. Pur trattandosi di un programma di dettaglio e ben circoscritto al solo anno 2016, le sue azioni possono essere considerate strategiche perché commisurate all’effettiva organizzazione della Provincia e soprattutto perché in grado di sostenere attività che in questi anni di gestione ordinaria si sono ritenute indispensabili ed improrogabili, evitando al massimo gli sprechi».
Il Presidente Corrado ha poi concluso: «Nelle prossime settimane faremo in modo di sbloccare ulteriori risorse da mettere a disposizione del Parco. Nel frattempo, sono davvero orgoglioso della delibera adottata, che rappresenta una pietra miliare per il Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto, poiché di fatto lo rende sempre più operativo».
Tra le principali attività previste nel programma operativo per il 2016 spicca il forte coinvolgimento ed il supporto alle diverse Associazioni che operano per la tutela e la valorizzazione ambientale e che negli ultimi mesi hanno dimostrato capacità di rilancio, originalità ed innovazione nell’approccio all’Area protetta, proponendo interessanti attività di fruizione ludico-ricreativa a partire dalle cosiddette “porte del parco”: in primis quelle del parco delle Miniere della Cava di San Samuele di Cafiero di San Ferdinando di Puglia, il Ponte Romano a Canosa di Puglia, Madonna di Ripalta - Borgo Moschella a Cerignola, Canne della Battaglia a Barletta, Foce Ofanto a Margherita di Savoia.
«Ma il vero fiore all’occhiello della nostra azione di rilancio del Parco del Fiume Ofanto riguarda la sorveglianza - ha dichiarato il Presidente facente funzioni della Provincia di Barletta - Andria - Trani Giuseppe Corrado -. Un’attività che a dire il vero ha già avuto inizio in questi mesi e che si è incentrata sulla lotta al fenomeno dell’abbandono rifiuti in aree di golena, attraverso azioni di prevenzione ed il presidio dell’Area Protetta in generale e delle perimetrazioni delle zone oggetto di tutela. Grazie alla sinergia tra la Prefettura e le forze dell’ordine (Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia, Polizie provinciali di Bat e Foggia e Polizie locali), nonché al supporto delle associazioni di volontariato dedite alla vigilanza ambientale, abbiamo individuato un’efficace attività sperimentale di sorveglianza e di informazione ambientale ed il rispetto delle norme generali di tutela e salvaguardia del territorio a partire da aree particolarmente esposte a particolari tipologie di rischio. Attività cui inevitabilmente intendiamo dar seguito nell’imminente futuro: ci adopereremo per la prevenzione di fenomeni che arrecano gravi alterazioni al sistema ecologico ed idraulico del Fiume, adottando un calendario di pattugliamento e la messa a punto di sistemi informatici di localizzazione georeferenziata (tablet cartografici) a disposizione delle Associazioni di volontariato».
L’attività gestionale del Parco si rivolgerà inoltre, in una modalità anche questa sperimentale, alle pratiche agricole in Zona 2 del Parco, con particolare riferimento ai cambi colturali secondo regole e modalità che garantiscano il rilancio di una agricoltura nella sua dimensione produttiva, imprenditoriale e innovativa, armonizzandola con la salvaguardia e riattivazione di processi ecologici. Il tutto in prospettiva dell’imminente attivazione delle misure finanziarie comunitarie dal PSR 2014-2020.
«In questo senso intendiamo attivare un tavolo di lavoro con le principali organizzazioni agricole regionali finalizzato a fornire e condividere considerazioni specifiche per la definizione delle linee guida per la gestione delle trasformazioni colturali in Area Parco, cercando altresì di semplificare le procedure amministrative ed autorizzatorie sempre nel costante rispetto dei criteri di tutela ambientale - ha aggiunto Corrado -. Il Programma Operativo del Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto si colloca a valle di un’intensa programmazione avviata dalla Provincia, grazie alle precedenti amministrazioni Ventola e Spina in collaborazione con i Sindaci interessati, dopo una lunga fase preparatoria in cui si sono sperimentate opportunità e criticità della gestione ordinaria del Parco. Una gestione che la Provincia ha intrapreso con impegno e sacrificio, grazie al prezioso lavoro dei nostri uffici. Pur trattandosi di un programma di dettaglio e ben circoscritto al solo anno 2016, le sue azioni possono essere considerate strategiche perché commisurate all’effettiva organizzazione della Provincia e soprattutto perché in grado di sostenere attività che in questi anni di gestione ordinaria si sono ritenute indispensabili ed improrogabili, evitando al massimo gli sprechi».
Il Presidente Corrado ha poi concluso: «Nelle prossime settimane faremo in modo di sbloccare ulteriori risorse da mettere a disposizione del Parco. Nel frattempo, sono davvero orgoglioso della delibera adottata, che rappresenta una pietra miliare per il Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto, poiché di fatto lo rende sempre più operativo».
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