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News dalle Città della BAT

giovedì 26 maggio 2016

ANDRIA : Sicurezza nelle aree interessate dalla “movida”, inadeguati metodo e tempi della consultazione

Nella riunione del 23 maggio c.a., il Comitato dei residenti del centro storico di Andria, letta la proposta di protocollo d’intesa per il miglioramento delle condizioni di vivibilità e sicurezza nelle aree interessate dalla “movida” nella città di Andria, ha deliberato di:
- condividere lo spirito dell’iniziativa nella parte in cui richiama l’esigenza di una “fattiva collaborazione” tra i soggetti che vivono e operano nel centro storico;
- ritenere inadeguati metodo e tempi della consultazione posto che la gravità e la complessità dei problemi che la c.d. “movida” pone ai residenti – sui quali si scaricano sotto ogni profilo e senza alcuna contropartita gli effetti anche devastanti del fenomeno – non possono essere affrontate e risolte con tavoli di incerta convocazione e non meno incerto “statuto”, dove di sicuro c’è solo che la presenza degli esercenti è del tutto prevalente e l’affannosa ricerca di una “controparte” tra i residenti appare meramente strumentale all’obiettivo di approvare un documento che chiede agli stessi residenti ulteriori sacrifici senza riconoscere loro alcuna specifica, attuale, concreta tutela/contropartita;
- affermare senza esitazioni che, in queste condizioni, l’unico e il migliore protocollo possibile non può che corrispondere al chiaro ed inequivocabile impegno degli esercenti e dell’amministrazione di rispettare e far rispettare rigorosamente le regole in vigore, prevenire e se necessario reprimere le violazioni;
In particolare, il Comitato:
- considera impraticabile e comunque assolutamente inaccettabile l’ipotizzata deroga permanente (per l’intera stagione estiva!!!) degli inderogabili limiti di emissione acustica previsti dalle norme richiamate nello stesso preambolo del protocollo (ovvero 55 decibel fino alle 22 e 45 decibel dalle 22 fino alle 8);
- osserva, a scanso di equivoci, che la soglia di 65 decibel, che si vorrebbe imporre fino alle 24 tutti i giorni e fino alle ore 2 nei weekend (dal venerdì alla domenica) sarebbe del tutto illegittima e non potrebbe, in ogni caso, esonerare nessuno (esercenti e amministrazione) dalle conseguenze sanzionatore e risarcitorie di eventuali trasgressioni dei limiti appena richiamati;
- osserva ancora che la stessa soglia (20 db maggiore rispetto al limite della fascia oraria 22-8 !!!), inderogabile, illegittima e comunque inaccettabile, peraltro, non tiene conto dell’effetto cumulativo delle fonti sonore vicine (es. due locali) e del sommarsi alle emissioni acustiche del rumore antropico (di cui sono responsabili i locali e l’amministrazione);
- ammonisce che la normativa in materia di rumore è inderogabile mediante accordi tra privati anche perché è posta a tutela del fondamentale e preminente valore della salute;
- ricorda che l’Organizzazione mondiale della Sanità in un documento ufficiale che può essere scaricato liberamente dalla rete (http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0017/43316/E92845.pdf) ha stabilito che il livello di sicurezza dell’inquinamento acustico la notte è 30 decibel poiché oltre i 40 dB si registrano disturbi del sonno, insonnia ambientale  e maggiore utilizzazione di sonniferi e farmaci sedativi e oltre i 55 dB si registrano effetti cardiovascolari e cresce il rischio di malattie cardiovascolari (!!!).
- conclude, quindi, che non parteciperà agli eventuali ulteriori incontri di discussione del protocollo, che non lo sottoscriverà e quindi che dev’essere eliminato il riferimento al comitato dalla premessa dell’atto;
- invita i competenti uffici dell’Asl ad esprimere parere contrario sui punti del protocollo appena richiamati.
Il Comitato, infine:
- invita l’amministrazione e tutte le forze politiche ad assumere una visione meno unilaterale e più complessa del fenomeno movida;
- invita, in particolare, l’amministrazione e tutte le forze politiche ad assumere consapevolezza che il bilancio della c.d. “movida” è tutt’altro che positivo. Se pure si è creata un po’ di ricchezza ed è stato generato qualche posto di lavoro si sono, al contempo, determinati costi sociali ed economici altissimi: un endemico contenzioso anche giudiziario tra residenti ed esercenti; gravi e diffusi pregiudizi alla salute dei residenti, un massiccio esodo verso altri quartieri (basta vedere quante sono le case in vendita), devastanti conseguenze economiche dannose per chi ha investito acquistando e ristrutturando immobili residenziali nel centro storico (la cui “ripresa”, peraltro, viene ricostruita senza apprezzare il ruolo insostituibile dei cittadini-pionieri che molti anni fa hanno deciso di trasferirsi in questa area);
- torna a sollecitare (per la nona volta) l’amministrazione ad esercitare tutti i poteri di cui dispone (e sono molti) per ripristinare il pieno godimento dei diritti fondamentali dei residenti contrastando tutte le forme di fruizione dell’area che dannose e/o illegittime:
- assembramenti vietati nei pressi dei locali, emissioni sonore oltre i limiti, feste e festeggiamenti privati sul suolo pubblico, smaltimento dei fumi delle cucine in violazione di legge, mancanza di uno standard comune per la realizzazione dei dehors, vendita di alcolici in violazione di legge; grida e schiamazzi fino all’alba, un traffico veicolare congestionato e disordinato che sta letteralmente soffocando con i gas di scarico residenti e utenti dell’area, sosta selvaggia, maleducazione di abbandonare per strada i piccoli rifiuti (tappeti di cicche di sigarette, di bicchieri di cocktail, di bottiglie di birra), abusivo abbandono dei bidoni della differenziata sulla sede stradale in violazione dell’obbligo di ricoverare gli stessi contenitori nei locali, ciclo della raccolta dei rifiuti rumoroso, inefficiente oltre che pericoloso anche per la salute, sia per l’inquinamento acustico che produce (oltre i 90 db alle ore 6 della mattina !!!) nei confronti di una popolazione già stremata da tutte le “negatività” appena indicate, sia per l’uso soffione motorizzato (in luogo dello spazzamento manuale) che disperde nell’ambiente grandi quantità di insidiose polveri sottili.
La portavoce del Comitato

Avv. Antonietta di Lernia

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