Da Lunedì 23 maggio 2016 e per tutta la settimana si tratterà il tema del Bullismo e cyber bullismo nelle scuole primarie e secondarie di Nardò (Le).
Grazie all’Assessorato alla P.I., nella persona dell’Assessore Carlo Falangone, con Delibera di Giunta Comunale si è deciso di trattare questo tema scottante, anche se in prossimità della chiusura dell’anno scolastico.
L’esigenza è scaturita da varie lamentele di episodi di bullismo che stanno incalzando.
A tale scopo il Comune di Nardò, ha aderito al Progetto “Non odiarmi”, posto in essere dall’Associazione Osservatorio Nazionale “Duchessa Lucrezia Borgia” CSVP Centro Studi e Ricerche sulle Violenze Psicologiche con sede legale in Bisceglie (BT). L’Osservatorio Nazionale ha delegati regionali in Puglia , Sicilia , Toscana , Lazio , Lombardia e Veneto.
Per la Puglia la delegata è la Criminologa-Psicologa dott.ssa Diana Papaleo la quale, in collaborazione con la dott.ssa Maurizia Polo – Pedagogista, la dott.ssa Angela Risolo- Educatrice –Esperta in Criminologia, Barbara Sperti, Esperta in Bullismo e Cyberbullismo e Coordinatrice assieme alla dott.ssa Diana Papaleo di “Dimensione Bullismo ed ogni forma di Violenza”…
La dott.ssa Papaleo ringrazia sia l’ Assessorato alla P.I. e la Polizia di Stato nella figura del Commissario Dott. Nicolì Dirigente Commissariato di PS di Nardo’, per aver voluto aderire al progetto contro il Bullismo e i Dirigenti scolastici: dott. Angelo Losavio, dott.ssa Tommasa Michela Presta e dott. Bruno Tiene che hanno accolto favorevolmente la proposta dimostrando professionalità e alta sensibilità verso un grave problema dilagante…
“Negli ultimi anni infatti, sembrano essere aumentati gli episodi di bullismo nelle scuole e nelle strade tra ragazzi di tutte le età e di varia estrazione sociale: non solo episodi motivati da omofobia o razzismo, ma anche pretestuosi, a testimonianza del fatto che studenti, e adolescenti in generale, vogliono sentirsi superiori e parti integranti del gruppo ricorrendo a insulti, offese e scontri fisici. Sviluppa la traccia, soffermandoti sulle possibili cause del bullismo e sulle eventuali soluzioni che le istituzioni – famiglia, scuola e governo – dovrebbero adottare per fermare questo sconvolgente fenomeno, anche in riferimento a ciò che accade nel Web e nei social network” afferma la dott.ssa Papaleo e aggiunge:
“In comune le cause del Bullismo hanno sicuramente qualcosa: la solitudine, per esempio; l’assenza delle famiglie, che forse va spiegata meglio come assenza di una buona e giusta educazione da parte di madri e padri, talvolta divorziati; e che dire della situazione in cui versa la scuola? Più che attribuire agli insegnanti colpe che forse non esistono – non nella maggior parte dei casi, almeno –, tali colpe andrebbero attribuite al sistema e anche ai genitori stessi: pensate soltanto alle tante giustificazioni che deve dare un insegnante quando decide di bocciare un allievo o quando è convinto di mettergli una nota. Non può essere solo un luogo comune: è vero che i genitori tendono ad essere più amici dei figli che sostenitori dell’insegnante (anche se poi tutto dipende dal singolo docente e dall’approccio alla classe e al singolo studente).
Il quadro che emerge è sconfortante: l’adolescente cerca di uniformarsi a un gruppo, magari spinto anche dalla voglia di apparire fomentata dai social network, compiendo atti di bullismo di vario tipo, talvolta non per forza a sfondo omofobo o razzista (i telegiornali, per esempio, hanno mandato in onda news su ragazzine che picchiano altre ragazze per i motivi più banali, e dunque per il semplice gusto di essere al centro dell’attenzione). Un motivo dietro a ogni atto di bullismo c’è senz’altro, ma molto spesso riesce difficile trovarlo e comunque è da ricondurre tutto alla mancanza di educazione ed empatia”.
Nessun commento:
Posta un commento