Dopo il rinvio per
pioggia di giovedì scorso, è partita la campagna di
sensibilizzazione per la sicurezza stradale "LA
CATTIVA STRADA", con la manifestazione svoltasi a
Canosa di Puglia(BT) nella serata di sabato sul palco allestito sul
sagrato del Cattedrale di San Sabino. L’happening pubblico,
organizzata dall'Associazione "La Buona Terra di
Francesco" insieme all'Associazione "Amici
di Giuseppe e Michele", sotto
l’egida della Provincia Barletta Andria Trani ed il Comune di
Canosa di Puglia è stata presentata dal giornalista
de “La Gazzetta del Mezzogiorno" Paolo Pinnelli. Per
l’occasione un
pubblico attento e sensibile alle tematiche affrontate nel corso
della serata in un rapido susseguirsi di stati d’animo dal dolore
per la perdita di un familiare, di un amico in un incidente stradale
alla speranza di non dover più versare lacrime per una vita spezzata
a causa del mancato utilizzo del casco o delle cinture di sicurezza o
dell’imprudenza o della distrazione da smartphone. La prima a dare
il proprio contributo alla cultura dell’educazione stradale è
stata la giovane Rosanna Saracino,
portavoce dell'Associazione "La Buona
Terra di Francesco" promotrice della campagna intitolata "LA
CATTIVA STRADA" alle porte della stagione estiva e che
sarà estesa in tutto l’arco dell’anno con una serie di eventi
tesi alla divulgazione ed all’informazione degli utenti della
strada ad una guida sicura e consapevole nel rispetto della vita
propria e degli altri. “““Non è facile essere presenti in
queste manifestazioni – ha esordito Cosimo Damiano
Baldassarre, presidente dell’Associazione "Amici di Giuseppe
e Michele" – ma
partecipiamo per continuare l’opera
intrapresa due anni fa per sostenere la campagna sulla prevenzione
con tutte queste potenzialità messe in campo finalizzata
all'educazione, al corretto stile di guida ed alla prevenzione degli
incidenti stradali”””. Non da meno l’intervento di Don
Vito Zinfollino, consigliere spirituale dell'Associazione “““
Impegno concreto per far sì che la sicurezza stradale e la cultura
della Vita si impregnino di senso, non solo con le parole nel momento
della prova, ma con l'operosità da portare avanti, giorno dopo
giorno, per irrorare di vitalità la speranza del futuro ai
nostri giovani. Andiamo avanti determinati e responsabili.
La vita è un dono meraviglioso!””” Lunghi applausi di
condivisione che proseguono per accogliere la testimonianza canora
della giovane cantante Rita Manelli con il brano “Non
avere paura”, nato dal grande dolore per la perdita del
fratello minore Antonio, vittima nel 2008 di un incidente stradale.
Un canto di speranza, per "infondere coraggio e forza a
chi ha dentro il dolore della perdita di una persona cara”
esprimendo la necessità di continuare a vivere e a non temere
distanze, a “trasformare i silenzi e farne musica”,
sia pure con un “cuore a metà” che però “riesce
a battere ancora”. Ogni nota, ogni parola della canzone
“Non avere paura” dedicata all’indimenticabile
fratellino Antonio con la consapevolezza che bisogna continuare a
credere nella vita, anche quando ferisce.
“Tutti
insieme per salvare una vita” è
il messaggio emotivo–culturale-tecnologico di forte
impatto visivo
lanciato da Leonardo Indiveri, esperto
di sicurezza stradale attraverso il progetto
internazionale "KATEDROMOS" per
ricordare i caduti di tutte le strade ed evitare allte vittime in
futuro.
“““Ho capito che potevo e dovevo fare di più dopo
che un ragazzo, patentato nella mia autoscuola, ha perso la vita dopo
solo un mese e mezzo di patente. Mi sono sentito responsabile”
sono le parole che hanno introdotto le testimonianze raccolte nel
"KATEDROMOS", definito il catechismo
della sicurezza stradale capace di incidere rapidamente sulla
coscienza dei più giovani grazie all’utilizzo di attrezzature
multimediali, immagini, tecniche di comunicazione all’avanguardia
che lasciano “il segno”. Sensibilizzazione, istruzione,
educazione stradale sviluppata con la collaborazione ed il
coinvolgimento degli Enti Locali, delle Associazioni, dei genitori,
delle Forze dell’Ordine ed i volontari, i primi ad intervenire e a
prestare soccorso negli incidenti stradali come documentato da
"KATEDROMOS", il contenitore culturale
che ancora una volta ha fatto presa sui
presenti, tra i quali molti giovani, con
momenti di lieve allegria intercalati a momenti di riflessione e
tanta commozione. La stragrande maggioranza degli incidenti,
infatti, è riconducibile direttamente all'imprudenza o imperizia del
guidatore, tra le infrazioni più diffuse che sono la causa di una
percentuale altissima di sinistri stradali : il mancato rispetto
dei limiti di velocità; la guida in stato
di ebbrezza o sotto l'influenza di sostanze psicotrope;
l’inosservanza della distanza di sicurezza ;
la guida facendo uso di dispositivi acustici (telefonino,
smartphone, mp3); l’inosservanza degli obblighi in
galleria (diminuzione velocità, cambiamento di luce,
fondo stradale diverso, raffiche di vento all'uscita);
le manovre non
permesse (sorpasso pericoloso, cambio repentino di corsia, guida su
corsia di emergenza non giustificata); i
pneumatici non a norma(usura e pressione); il
mancato rispetto delle giuste procedure in caso
di incidente (non indossare il giubbino rifrangente, non mettere in
sicurezza il mezzo quando possibile e non segnalare il pericolo).
Oltre 500 incidenti stradali al giorno si
verificano in Italia, che provocano la morte di
5mila persone all’anno e 300mila subiscono lesioni di
diversa gravità. Sono numeri da guerra che devono far riflettere e
meditare a prestare la massima attenzione quando si guida e tenendo
sotto controllo anche gli altri che sono alla guida. L’uso dei
dispositivi di sicurezza(cinture di sicurezza e il casco) è
un’importantissima misura di prevenzione finalizzata alla riduzione
delle vittime della strada. Più volte ripetuto e ricordato che
allacciare le cinture di sicurezza riduce il rischio di morte come
indossare un casco “arma difensiva della testa” può ridurre
quasi del 70% il rischio di riportare ferite gravi e del 40% il
rischio di morte a causa di un incidente stradale. Basta poco per
allacciare le cinture di sicurezza e indossare il casco ma serve a
molto! E’ stato ribadito e consigliato di continuo nel corso della
serata che ha visto anche la partecipazione del consigliere regionale
Francesco Ventola impegnato tra l’altro a livello
istituzionale e politico ad effettuare ogni azione utile per la messa
in sicurezza della S.S. 93 che collega la Puglia alla Basilicata,
Canosa a Loconia e della Strada Provinciale 2(ex 231 già Strada
Statale 98) Canosa-Andria, entrambe teatro di incidenti stradali,
spesso mortali, negli ultimi anni. Un boato di gioia ha accolto
l’arrivo dell’attore-produttore Riccardo Scamarcio molto
sensibile a queste tematiche raccontando la sua vicenda personale
quando ha perso l’amico Giuseppe, vittima di un incidente sulla
strada Andria-Trani. Un dolore che ha lasciato il segno ma il
viaggio della vita continua e quando si è al volante occorre
applicare tutte le precauzioni possibili per evitare gli incidenti,
nel rispetto delle norme del Codice stradale e del buon senso per
rispettare e se stessi. “Accelera/ Bevi/ Chatta/ Impenna”
saranno i titoli di quattro video-spot che a breve gireranno sui
social come i manifesti della campagna di sensibilizzazione sulla
sicurezza stradale “La Cattiva Strada” che sarà diffusa
ad ampio raggio in città con banner esplicativi e via radio “Love
FM” attraverso la comunicazione come strumento indispensabile per
il raggiungimento dell’obiettivo di diffondere la consapevolezza
dei rischi e in modo che la sicurezza diventi uno stile di vita. Sono
queste le linee guida della campagna “La Cattiva Strada”
come hanno sostenuto Imma Pizzuto in rappresentanza
dell’Associazione "Amici di Giuseppe e Michele",
Gerry D’Elia per Love FM e l’ex consigliere comunale e
provinciale Fedele Lovino, intervenuti sul palco a
conclusione della presentazione ufficiale attraverso un linguaggio
adeguato e proposte educative con una diffusione capillare delle
informazioni sui social e mezzi di comunicazione per incentivare
l'adozione, specialmente da parte dei giovani, di comportamenti
idonei e prudenti su strada, finalizzati a generare
consapevolezza sull'importanza della responsabilità di guida e sul
valore della vita bene prezioso.
Bartolo
Carbone
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