Si è appena concluso
a Milano uno dei più noti e prestigiosi eventi nel settore turismo. SI chiama
B.I.T. – Borsa Internazionale del Turismo e rappresenta il punto di riferimento
di Settore, anche per Comuni, Province e Regioni. Uno dei principi fondamentali
per una presenza vincente alla Bit è la presentazione di pacchetti turistici
integrati e diffusi da proporre ai Tour Operators e agli stakeholders che hanno
affollato dall’11 al 13 febbraio 2018 Fieramilanocity.
Operatori turistici
e viaggiatori provenienti da tutto il mondo in cerca di mete da scoprire e da
riscoprire ma soprattutto di servizi di accoglienza. Non sappiamo quest’anno
chi siano stati i fortunati “rappresentanti” di questo territorio,
istituzionali, del mondo associazionistico ed “esperti” che abbiano avuto
l’onore e l’onere di portare con sé il delicatissimo compito di valorizzare non
la propria città, il proprio borgo o il proprio quartiere bensì un intero
territorio chiamato Provincia Bat. La Bat alla Bit, appunto. Non sappiamo
neppure quali siano stati i canali di organizzazione della rete di
presentazione dei servizi e dei prodotti turistici presentati a Milano, se mai
siano stati presentati.
Non si sa a chi sia
stato delegato il delicato compito, ad esempio, di intrattenere il b2b cioè
quel rapporto tra persone visto che è ormai consolidato che business nasca
prima di tutto da un contatto “human to human” quindi fiere come la BIT 2018
richiederebbero competenze e professionalità che vadano al di la, ben al di la
di presenze meramente simboliche per le quali, sovente, la rete è ancora e solo
quella dei pescatori delle loro città marinare e dei fortunati membri che vi
cadono dentro, salvo poi restarne intrappolati. Non si sa chi siano stati i
fortunati delegati per la Bat alla Bit a rappresentare l’intero comparto legato
al turismo enogastronomico, uno dei principali trend del settore e tra le
motivazioni principali che spingono il turista a visitare la Puglia così come
non si conoscono i nomi dei cerimonieri che abbiano presentato in modo
appropriato l’occasione rappresentata dal cosiddetto I LOVE WEDDING per
consentire al nostro territorio ed alle sue imprese di settore di attingere
alla grandissima e gustosissima torta nuziale che conosce solo ed unicamente
quelle aree da sud di Bari verso il Salento, senza contare l’indotto sviluppato
dal cosiddetto Destination Wedding. Siamo certi, sicuri che anche nel settore
relativo al Lavoro ed alla Formazione siano stati molti gli “esperti” che in
modo puntuale dovrebbero aver enunciato dati e statistiche che pongono proprio
la Bat in fondo alle città italiane presenti alla Bit, come è noto, in termini
di flussi turistici, di emergenze ambientali e di tutto quanto non piace al
turista e al visitatore e lo induce a disertare quelle mete che manifestano
tali negatività.
Se non si è stati
capaci di rappresentare degnamente tutto questo forse si sarà riusciti
nell’area BeTech, area dedicata al digitale e alla tecnologia di Bit che
raggruppa i servizi di business & networking e i contenuti esclusivi, sia
fisici che virtuali della nuova BIT, comprendente eventi, networking e
formazione dove gli operatori professionali incontrano i cosiddetti influencer,
esperti e innovatori del settore travel, supportatati da un selezionato gruppo
di persone brillanti, che non provengono necessariamente dal mondo del turismo
ma semplicemente lo vivono con l’obiettivo di individuare topics e azioni per
coinvolgere gli operatori ad affrontare un turista sempre più moderno.
Siamo certi che
qualcuno quelle vesti le abbia indossate per la Bat alla Bit. Non è dato
sapere, invece, cosa resterà per la Bat dopo la Bit di quest’anno. DI sicuro
questo territorio, ancora una volta ed al di la delle storielle raccontate sul
palco del Teatro barlettano qualche giorno fa, anche quest’anno nessuna azione
concertativa è stata elaborata per far si che all’evento lombardo la Bat si
presentasse unita, con un sistema efficiente e pre organizzato di
manifestazioni, eventi e proposte. Anche quest’anno la Bit, per la Bat, val
bene un viaggetto e niente di più. Quanti sono i Sindaci che sono stati
presenti a Milano nei giorni della Bit? Chi ha ricevuto l’onere e l’onore di
svolgere tale delicato compito di rappresentare questo territorio? Con quale
idea, con quale mandato, con quale organizzazione e progetto condiviso?
Sarebbe
interessante, ad esempio, conoscere chi si sia occupato di interloquire con gli
stackholders stranieri presenti a Milano, provenienti dagli Stati Uniti, dalla
Russia, dall’Europa orientale e dell’America latina. Quale illustre politico
abbia avuto il privilegio di sfoggiare
la sua conoscenza approfondita delle lingue straniere per convincere questi
Operatori stranieri che esiste anche la Bat e che la Puglia non è solo Gallipoli,
Polignano a Mare, Lecce e il Salento piuttosto che l’area garagnica con Vieste
e Monte San’t’Angelo in testa. Chissà se quegli stessi privilegiati messi su un
aereo e mandati a Milano abbiano avuto anche possibilità, capacità e voglia di
conoscere, scoprire e magari emulare il segreto de: “La Puglia Che Funziona”
così come non sappiamo quale sapore abbia la cultura culinaria, visto che da
qualche tempo per giustificare lo spreco di enormi risorse pubbliche riservate
ai soliti noti si va dicendo in giro che la cultura si mangia, si beve e, a
quanto pare, si rigetta pure visto che città come quella di Andria se ne
fregano altamente di utilizzare quei fondi “decantati” ma nel vero senso della
parola cioè lasciati a morire. Noi sappiamo che se dalla cultura si mangia c’è
chi mangia a sbafo e chi invece resta a digiuno e questo è un antico andazzo
ormai consolidato che si pensava appartenesse solo alla politica ma ora si
scopre appartenga anche ad un intero sistema polincollato che non riesce a
guardare oltre il proprio portafogli nella tasca interna della propria giacca
in taglio sartoriale né al di la della sua miope visione di una territorio che
sta subendo un regresso progressivo senza prospettiva di cambiamento.
La Bat alla Bit? E
chi l’ha vista?
*Presidente
UNIBAT
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