La
conta dei danni è di quelle importanti ma pare che nessuno metta in evidenza
quanto accaduto nelle campagne andriesi in seguito alle nevicate, gelate e
avverse condizioni meteo degli ultimi giorni.
In
particolare sono ingenti i danni causati sugli ulivi, con seria compromissione
addirittura sui livelli quantitativi delle prossime produzioni.
Non
un’esagerazione ma la constatazione diretta da parte degli aderenti al Comitato
Liberi Agricoltori Andriesi i quali hanno effettuato sopralluoghi in agro di
Andria, in parecchie contrade monitorando vaste zone dove questi danni sono
evidenti.
In
particolare il gelo conseguente alle nevicate di alcuni giorni fa ha messo a dura
prova i secolari ma sensibili alberi d’ulivo; le conseguenze sono state le
cadute di foglie, disseccamento delle gemme e distaccamento della corteccia
protettiva dai rami.
Da
parte del Referente C.L.A.A., signor Natale Zagaria sono state rilasciate le seguenti
dichiarazioni: “dopo aver visionato le condizioni degli alberi colpiti dal gelo
procederemo con la valutazione economica del danno. Saranno cifre sorprendenti
perché la breve durata delle nevicate non deve far credere che nulla sia
accaduto quindi noi non restiamo nel silenzio e denunceremo il danno economico
subito che influirà sulle prossime produzioni locali. Non bisognerà
meravigliarsi fra qualche mese di quello che oggi deve essere detto e che noi
stiamo dicendo quindi non si trascuri la delicatezza della situazione,
auspicando che non ci siano altre condizioni meteo estreme ad aggravare
ulteriormente la condizione delle nostre piantagioni”.
Il
signor Nicola Losito, del Comitato di Direttivo, ha aggiunto: “ora più che mai
è necessario dare seguito al famoso ma mai costituito Tavolo di Concertazione
Locale. Il comune da anni ha assunto tale impegno ma poi continua solo
saltuariamente ad incontrarsi con i soliti noti senza mai coinvolgere la base
della rappresentanza e soprattutto non si decide ad avviare tavoli pubblici di
discussione dove a parlare ed a relazionare siano i veri produttori che poi
sono anche coloro che subiscono i danni e che si sentono esclusi dai tavoli
istituzionali. Si continua a credere, sbagliando, che basti da parte del comune
qualche minima azione di promozione, neppure visibile, per lavarsi la coscienza
ed affermare di voler valorizzare l’oro di Andria. Così non è perchè se è vero
che tale promozione, ancorché minimale, può portare qualche minimo vantaggio è
anche vero che la base produttiva composta da migliaia di addetti ne resta
esclusa e resta in solitudine a piangersi i danni subiti”.
Da
parte del C.L.A.A. quindi l’ennesima denuncia pubblica per svegliare le
coscienze e per portare in evidenza problematiche spesso sottaciute ma che per
l’economia di una città in fortissima crisi qual è Andria, che ha dimenticato
la sua vocazione agricola, è di importanza vitale.
Ufficio di Coordinamento
C.L.A.A.
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