IL COMUNE DI ANDRIA NON AUTORIZZA MA CHIEDE LA TASSA
RIFIUTI PER GLI SPAZI NON AUTORIZZATI
MONTARULI (UNIBAT): “FOLLIA AMMINISTRATIVA”
“Dehors, se Andria piange Trani non ride”: con
ironia ma con altrettanto sconcertante realismo si alza, ancora una volta ed
ancora quale unica voce del mondo associazionistico, il grido di Unibat che,
tramite il suo Presidente Savino Montaruli, torna sull’argomento aggiungendo
ulteriori elementi di riflessione dopo la brutta notizia che ha scosso la città
di Andria ma ha anche acceso una discussione politica e civica nella vicina
città di Trani.
Ad Andria si era in attesa dei rinnovi in
deroga delle concessioni già rilasciate dal comune ai titolari di pubblici
esercizi indotti ad investire risorse importanti per dotare gli esercizi di
spazi esterni attrezzati di completamento e di servizio alle attività
autorizzate ma invece della notizia attesa ne arriva un’altra di natura
completamente opposta cioè arrivano i verbali della Polizia Municipale e gli
ordini di ripristino dei luoghi, sollecitati anche dalla Soprintendenza. In una
recente riunione, sempre racchiusa a pochi intimi che sembrano unici ben
accetti a Palazzo San Francesco, la situazione è apparsa subito molto
ingarbugliata. Mentre il Dirigente non firma alcun rinnovo di autorizzazione,
non ritenendo, giustamente, di assumere responsabilità riconducibili a terzi,
la reazione è la “disobbedienza civile” con gli esercenti che decidono di
installare comunque i manufatti rischiando moltissimo, ben oltre le sanzioni
amministrative relative al codice della strada così come altri esercenti decidono
di avviarsi verso lo smontaggio dei dehors realizzati con fatica e sacrificio
dopo aver ottenuto, negli anni passati, le autorizzazioni in barba alla
Soprintendenza da parte degli uffici comunali e dirigenti incaricati. Un caos
le cui conseguenze potrebbero rivelarsi estremamente gravi, specie per l’Ente
comunale che sarà chiamato al risarcimento del danno ma anche per la città che
ancora una volta si vede avvolta in un alone di assoluta incertezza con le
imprese che scappano via e il tessuto economico in fortissimo risentimento di
fronte a cotanto pressapochismo ed incompetenza.
Montaruli Savino, leader sindacale andriese,
conoscitore del delicato argomento, ha dichiarato: “quello che sta accadendo ad
Andria ed agli imprenditori andriesi è di una gravità inaudita e un comune che non
sa dare risposte è un’istituzione inutile. Io sono particolarmente risentito da
tutto quanto sta accadendo perché io sono colui che, anni addietro quando
qualcuno neppure conosceva cosa significasse la parola dehor, ha posto la
questione delicata all’attenzione del competente Ufficio commercio, sia ai
dirigenti che ai politici di riferimento di allora. Quando il sottoscritto ha
affermato che per la regolamentazione bisognasse interessare la Soprintendenza
è stato ridicolizzato e tacciato di incompetenza mentre oggi ho la conferma che
gli incompetenti erano altri, con la differenza che la loro incompetenza ha
prodotto danni e veniva altresì pagata a prezzo d’oro con denaro pubblico, per
incarichi ricoperti con superficialità. Sono in contatto con i “disperati” cioè
gli esercenti i quali si sentono ancor più beffati in queste ore visto che il
comune, da un lato nega il rinnovo delle autorizzazioni e dall’altro arriva
persino ad inviare le richieste di pagamento della tassa rifiuti relativamente
proprio a quegli spazi esterni che non vuole autorizzare. Una sciatteria amministrativa
che sta superando addirittura i brutti ricordi delle amministrazioni
precedenti. Come Associazione di categoria stigmatizziamo fortemente questa
situazione venutasi a creare ad Andria mentre nella vicina città di Trani, come
è noto, abbiamo sollecitato l’Amministrazione comunale ad avviare quella
concertazione negata che anche nel comune marinaro ha determinato incertezze e
messo a rischio un’intera visione collettiva della città senza identità e senza
prospettive di certezza. Lo stiamo facendo con stimati professionisti e
referenti della Società Civile sensibili al problema che amano la propria
città. Se questo territorio è la parte della Puglia della quale nessuno si
interessa; se la Puglia che piace non è questa le responsabilità sono precise e
inconfondibili. Se ci meritiamo tutto questo? Forse si, anzi sicuramente visto
lo spirito di rassegnazione che coinvolge tutti coloro che restano in silenzio
e che con i loro silenzi stanno scrivendo la brutta storia di questo
territorio” – ha concluso Montaruli.
Area Comunicazione Unibat
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