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mercoledì 14 maggio 2014

TRANI : Sede Lum, la Procura chiede rinvio a giudizio per Giuseppe Affatato

L'ex dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale di Trani Giuseppe Affatato e l'amministratore dell'azienda di costruzioni proprietaria dell'immobile, sono accusati di concorso in abuso d'ufficio e violazione del Testo Unico in materia di edilizia per il cambio di destinazione d'uso dell'immobile di Via Andria che ospita l'Università Lum.

Per loro la Procura della Repubblica di Trani ha chiesto il rinvio a giudizio, che si discuterà nell'udienza preliminare del 29 Ottobre. L'azienda è proprietaria della vasta area che frutta 360mila euro annui per la locazione all'Università fondata da Giuseppe Degennaro, assolutamente estranea all'inchiesta.

L'immobile, dove pure si era ventilato il trasferimento degli uffici giudiziari dell'area civile, era catalogato come impianto produttivo e polifunzionale e commerciale. Successivamente l'imprenditore chiese all'Ufficio Tecnico del Comune il cambio di destinazione d'uso per adibirlo a sede universitaria e dunque "ospitare" la Lum. Ma la pratica di Affatato sarebbe stata connotata da illeciti.

A seguito del cambio della destinazione d'uso sarebbe stata "eseguita una lottizzazione abusiva della relativa particella a scopo edilizio in quanto le opere realizzate comportavano la trasformazione urbanistica ed edilizia del lotto, in violazione del PUG di Trani adottato dal consiglio comunale il 31 marzo 2009". Il vincolo sarebbe stato violato da Affatato e dalla vicenda l'azienda avrebbe conseguito "un ingiusto vantaggio patrimoniale".


Fonte Trani Viva

sabato 1 febbraio 2014

BAT : 100 BORSE BAT PER UNIVERSITARI

Arriva a compimento il percorso avviato dalla Provincia Bat relativo alla costruzione del bando per l'assegnazione di borse di studio per studenti universitari.
Una battaglia che ha visto combattere Sel, a più livelli, in maniera determinata per raggiungere l'obiettivo di allargare la platea che potesse essere sostenuta da contributi pubblici a sostegno del diritto allo studio.
Ricordiamo nella presente occasione che tale bando, nel momento del suo concepimento, era riservato agli studenti residenti nella Bat iscritti, però, solo ed esclusivamente alla Università privata “Lum”.
Questo, per quanti come noi sono convinti che il sistema di istruzione pubblico, già in grande sofferenza, andasse sostenuto e non emarginato da oculate “scelte politiche”, era inaccettabile.
Dinanzi a più e più interventi insistenti rispetto al cambio di rotta che chiedevamo circa alcune previsioni che il bando costruito dalla Provincia Bat conteneva, abbiamo registrato alla fine del 2013 un primo segno di apertura da parte dell'ente provinciale, il quale ha ammesso alcuni rilievi che sono stati portati anche dinanzi alla pubblica opinione; l'allargamento stesso della platea, la messa a disposizione di fondi, come noi chiedevamo, poteva in quel momento essere dichiarata come una conquista, una lotta territoriale che aveva avuto un epilogo positivo.
Abbiam dovuto però, sin dall'istante successivo alla presentazione del progetto Provincia Amica della Bat, registrare come persistente un passaggio specifico circa l'attribuzione di borse di studio per universitari che frequentassero le facoltà di Economia e Giurisprudenza: ebbene, gli studenti iscritti alle suddette facoltà presso università pubblica, non avrebbero potuto concorrere, poiché ancora prevista la clausola preferenziale per gli studenti iscritti, a quelle stesse facoltà, della Università privata “Lum”.
Ora, ritrovatici dinanzi alla lettura del bando ufficiale diffuso ieri, ci siamo sin da subito imbattuti in una formulazione alquanto arzigogolata: “limitatamente alle facoltà di Giurisprudenza ed Economia potranno concorrere solo gli studenti iscritti ai relativi corsi di laurea con indirizzi che non sono già erogati da qualsiasi Università nel territorio provinciale.”
Partiamo con l'”analisi del testo” del bando: gli studenti iscritti a corsi di laurea delle facoltà di Economia e Giurisprudenza di università pubbliche, ovunque collocate, purché residenti nella Bat, non vi possono concorrere se quei corsi di laurea vengono erogati dalla Lum (“qualsiasi Università nel territorio provinciale”... non ve ne sono altre!).
Insomma, studenti della Bat iscritti ai corsi di Giurisprudenza ed Economia aziendale (che risultano essere la porzione più consistente della popolazione studentesca proprio nel territorio provinciale) rassegnatevi: anche questa volta siete stati esclusi per dare priorità di accesso a coloro che sono iscritti alla “qualsiasi università nel territorio provinciale”, la Università privata “Lum”.
Vogliamo sperare, in ultima istanza, questa nuova esclusione possa essere impugnata o rettificata.
Caro Presidente Ventola, quasi ci stava stupendo e positivamente con il recepimento delle osservazioni che da tempo caldeggiamo... registriamo purtroppo, ancora una volta, che era tutta una grande illusione!

I coordinatori
Lomuscio e Lorusso

venerdì 22 novembre 2013

BAT : BORSE DI STUDIO PER L’UNIVERSITÀ PRIVATA LUM. LA PROVINCIA CI RIPROVA

Si sta scrivendo il 2° capitolo di una triste storia, il primo lo avevamo denunciato già nel 2012, quando demmo vita al MOVIMENTO PUBBLICA-MENTE allo scopo di denunciare il finanziamento di 700 mila euro all’università privata LUM da parte della Provincia BAT e del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, (rispettivamente 500.000 e 200.000).
Anno accademico nuovo, bando nuovo. Peccato si tratti di borse di studio di cui potranno usufruire esclusivamente gli studenti iscritti all’università privata LUM, residenti nel territorio BAT (con evidente discriminazione); mentre per tutti gli iscritti alle altre università pubbliche, decine di migliaia solo nelle Università di Bari e Foggia, nessuna opportunità.
Non abbiamo cambiato idea: crediamo fermamente che ci siano delle priorità per un ente pubblico, che in un periodo di crisi economica, diventano obblighi morali. Obblighi che avete verso noi studenti. Come amministrazione provinciale potevate (e potete) erogare borse di studio per gli studenti appartenenti alla categoria degli idonei non beneficiari, i quali ne avrebbero diritto ma non ne usufruiscono per la mancanza di fondi causata dai tagli al diritto allo studio operati negli anni dai governi.
Potevate e potete sperimentare il Reddito di Formazione già approvato a Barletta, grazie al quale si può garantire dignità e istruzione anche ai ragazzi appartenenti a famiglie meno abbienti. Potevate stipulare convenzioni per i trasporti, viste le ingenti spese sostenute dagli studenti medi e universitari pendolari per recarsi nei luoghi in cui studiano (e i recenti rincari). Potevate ampliare i fondi per l’edilizia scolastica, considerate le condizioni delle strutture scolastiche e la loro pericolosità.
Ma soprattutto potevate degnarvi di ascoltare gli studenti che dalla primavera del 2012 avevano chiesto di essere interpellati su decisioni che riguardano il loro futuro e la loro formazione. Potevate rispondere alle domande e agli appelli che vi abbiamo posto sulla stampa e sugli altri media, potevate discutere con noi delle rivendicazioni che avevamo posto, potevate accettare l’invito a un confronto pubblico, ma evidentemente tutto ciò non vi interessava.
A distanza di più di un anno da quella stagione di mobilitazione che vide protagonisti rappresentanze studentesche, sindacali e dei genitori, docenti e professori, i partiti d’opposizione, continuate dritti col progetto di finanziare una università privata con soldi pubblici, con la patetica e falsa motivazione di voler “contribuire alla crescita culturale di giovani studenti del territorio e favorire la formazione di una classe dirigente competente”.
Davvero ridicolo. Se volevate far ciò avreste favorito la nascita di una “vera” università e non di una sede di tutoraggio, dando l’opportunità di partecipare anche alle altre università pugliesi, cosa impossibile con un bando di 15 giorni (che pare cucito addosso per chi l’ha vinto), con un polo di eccellenza, possibilmente ancorato alle peculiarità del nostro territorio (agro-alimentare in primis), per tutti e non di èlite, visto che pur vincendo la borsa di studio LUM di 2.500 euro, devi trovarne altri 1.250 data la retta complessiva di 3.750.
E i risultati si vedono: a distanza di un anno solo 12 studenti beneficeranno di queste fantomatiche borse di studio, a dimostrazione del fatto che la stragrande maggioranza della futura classe dirigente che vorreste far crescere culturalmente si sta formando presso le altre università (pubbliche), ed è lì che dovreste guardare se volete sostenere la loro istruzione.
Intanto, mentre la vicenda approda in Parlamento con un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione per valutarne i profili di illegittimità costituzionale, il presidente del Patto Territoriale, dott. Musci, “candidamente” dichiara che: «preso atto che dallo stanziamento della Provincia Bat - 31.500 euro per i 12 vincitori ndr - residuano risorse più che sufficienti per sostenere il prosieguo del progetto - 468.500 euro ndr -, il Patto ha pubblicato il secondo bando relativo all'anno accademico 2013/14».
Avanti a oltranza dunque! “per il tempo di validità della convenzione Patto-LUM, ovvero 10 anni”. Ebbene, dopo il primo e il secondo capitolo noi non vogliamo assistere ai successivi fino al decimo; perciò ci opponiamo e ci opporremo fermamente a questo ennesimo spreco di denaro pubblico. L’idea che ci siamo fatti è che la provincia BAT stia finanziando la Lum stessa, piuttosto che gli studenti, cercando di aumentarne il numero degli iscritti, facendo sconti di 2500€ sulla retta annuale, per chissà quale motivo.
Quel che è certo è che combattiamo su un duplice fronte:  a livello centrale, contro le politiche di austerità di governi che considerano l’istruzione solo un capitolo di spesa da tagliare; e a livello territoriale, contro enti che sostengono la formazione di pochissimi privilegiati a scapito di migliaia di studenti e dei loro diritti, perseguendo lo stesso disegno di privatizzazione dei saperi e di demolizione dell’istruzione pubblica.

Noi viviamo questa ingiustizia sulla nostra pelle e non siamo disposti a tollerarla. Continueremo a batterci per destinare queste risorse verso le vere priorità del sistema formativo, sostenendo le nostre ragioni e rivendicazioni, continuando ad informare e mobilitare. Per noi la partita non è chiusa, proveremo a riaprirla con tutta la forza e i mezzi di cui disponiamo. Statene certi.

MOVIMENTO PUBBLICA-MENTE

mercoledì 20 novembre 2013

ANDRIA : Il sindaco risponde sulla LUM , "Permettere di studiare ai giovani poveri ". Sel , "Ma la LUM è un Università privata !"

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto, a seguito di una interpellanza depositata dal nostro Cons. Comunale E. Sgarra, risposta scritta, come da noi richiesto, su alcuni interrogativi e dubbi relativi al bando Lum 2012/2013 e conseguente azione amministrativa legata allo stesso, ovvero: come fossero state spese le somme che il Patto territoriale nordbarese-ofantino, Provincia Bat e Comune di Andria, hanno stanziato a favore della Lum, e se era nelle intenzioni dell'Amministrazione stanziare fondi per l’anno accademico 2013/2014.
Nella risposta a noi pervenuta si puntualizza come il Comune di Andria non abbia avuto implicazioni dirette nel finanziamento delle borse di studio in favore di studenti del territorio per l'A.A. 2012/2013. Si ribadisce come la sede di Trani sia adibita all'unica attività di tutoraggio decentrato (di quali materie? A noi risulta che non tutti gli insegnamenti siano stati attivati) e di come, lo scopo di queste attività sia “permettere ai giovani studenti della zona, meritevoli e con particolari difficoltà economiche di affrontare il personale percorso di studi senza dover più sostenere enormi costi, oltre ad avviare un percorso virtuoso di collegamento tra mondo della formazione e realtà produttive del territorio.
Tale affermazione assume ancora più valore in questo momento di difficoltà economica e sociale”.
Il riconoscimento della difficoltà in cui tante e tanti studenti, e le rispettive famiglie, si trovano di sicuro sarebbe stato meritevole di menzione positiva, ma tale “virtù” cade dinanzi alla discriminazione messa in atto dai punti previsti nel bando: si riconoscono meritevoli di aiuto solo le studentesse e gli studenti della sesta provincia pugliese e che, per di più, siano (non casualmente) iscritti alla Università privata, è bene ribadirlo, Lum. La risposta scritta prosegue con un passaggio che ha denotato scrupolo nell'approfondimento della questione; diventa corpo del testo un passaggio della risposta ricevuta dall'Agenzia del Patto NBO, che interrogata sulla questione afferma: “Questa Agenzia non ha né impegnato, né speso, né erogato somme in favore dell'Università.
Per quanto ci consta, la Provincia è in procinto di trasferire a questa società, che provvederà a sua volta, in qualità di soggetto tecnico attuatore, ad erogare ai vincitori della borsa di studio anno accademico 2012/2013, la somma di complessivi € 32.500,00 per n. 13 borse”.
Insomma, la Provincia sta per liquidare le somme menzionate a favore di soli 13 studenti: ma quanti hanno presentato istanza? Possibile che ci si ostini a perseverare nel finanziare un bando palesemente discriminatorio e che sottrae somme invece a progetti, come da tempo sostenuto, come il reddito di formazione, sperimentato a Barletta, o altre misure indirizzate alla popolazione studentesca universitaria che ha scelto il sistema formativo pubblico, già in evidente difficoltà? Si è scelta invece la via di sostegno al processo della privatizzazione del sapere.
Sabato 16 novembre è arrivata poi la nota a firma dell'attuale Presidente del Patto NBO, Dott. Maria Pasquale Musci, di cui riprendiamo il seguente passaggio: “il Patto in rappresentanza e su mandato dei propri soci interessava tutte le Università pubbliche e private con sede principale in Puglia (Università degli Studi di Bari, Università degli Studi di Foggia, Università degli Studi del Salento, Politecnico di Bari, e Libera Università Mediterranea LUM) e inviava una “manifestazione di interesse” per l’istituzione di una sede universitaria di tutoraggio o secondaria nel territorio del Patto. Entro i termini richiesti, l’unica manifestazione d’interesse ricevuta in risposta fu quella della LUM di Casamassima.” . Sa ricordarci il Dott. Musci del tempo a disposizione degli Enti universitari che avessero voluto candidarsi? A quanto ammontava? Noi valutiamo 15 giorni, perché questi furono, un tempo di certo non congruo per poter esplicare tutti i passaggi che un bando di tale portata comporta.

La nota a firma del Presidente del Patto NBO vuole poi informarci di come, a fronte di un impegno previsto da parte della Sesta Provincia di 500.000 euro, ed essendo state valutate meritevoli di borsa nell'A.A. 2012/2013 solo 12 domande per un importo pari a 31.500 euro, siano presenti in cassa della sesta Provincia, vincolati per dieci anni a favore della Università privata Lum, (se i conti tornano) ben 468.500 €.
All'epoca dell'indizione del bando, assieme alle organizzazioni studentesche e sindacali, fu costruita una grande mobilitazione ma a nulla è valsa visto che oggi, ancora una volta, siamo qui a sottolineare come, al netto delle valutazioni tecnico-giuridiche che si possano fare, la scelta messa in campo dalla Provincia Bat guidata da Ventola, e dai Comuni facenti parte del Patto NBO, abbia una connotazione di “detestabile” scelta politica.
Come Sel, assieme agli interventi del coordinatore regionale Cataldo e del Cons. Reg. Michele Losappio, l'On.le Fratoianni ha depositato interrogazione parlamentare al Ministro dell'Istruzione Carrozza, al fine di chiede delucidazioni anche sul profilo di costituzionalità che il bando prima, e la ratio dello stesso conseguenzialmente, posseggono.
Davanti a tutto questo di certo non abbiamo timore ad affermare che è stato compiuto sicuramente un grave errore politico, che esclude di fatto la stragrande maggioranza della popolazione studentesca, anche del nostro territorio, dalla possibilità di ricevere un sostegno al percorso formativo universitario e di accrescimento culturale, soprattutto nell'alveo dell'organizzazione del sapere di carattere pubblico, di certo maggioranza nel nostro Paese.
Qui la risposta: https://drive.google.com/file/d/0B0JIw3VAIEPcUTZPcldnRVk4eXc/edit?usp=sharing
f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria
             Michele Lorusso - Valentina Lomuscio


venerdì 15 novembre 2013

BAT : Solo 12 domande di borsa di studio al Patto territoriale , per frequentare la LUM

Nel giugno 2011 i Sindaci del Patto Territoriale, per contribuire alla crescita culturale di giovani studenti del territorio nord barese/ofantino e favorire la formazione di una classe dirigente competente, condividevano il progetto di insediamento di una sede universitaria secondaria o di tutoraggio da istituire nella Provincia Bat, previa verifica dell’interesse della stessa Provincia Bat a sostenere l’iniziativa.
Riscontrato l’interesse della Provincia Bat a sostenere il progetto, il Patto in rappresentanza e su mandato dei propri soci interessava tutte le Università pubbliche e private con sede principale in Puglia (Università degli Studi di Bari, Università degli Studi di Foggia, Università degli Studi del Salento, Politecnico di Bari, e Libera Università Mediterranea LUM) e inviava una “manifestazione di interesse” per l’istituzione di una sede  universitaria di tutoraggio o secondaria nel territorio del Patto.
Entro i termini richiesti, l’unica manifestazione d’interesse ricevuta in risposta fu quella della LUM di Casamassima. Per cui nel settembre 2011 il Patto Territoriale, soggetto tecnico ed amministrativo e la LUM, sottoscrivevano una apposita convenzione.
Il tutto, senza alcun onere finanziario a carico del Patto e, comunque, subordinanto all’adozione di atti di impegno finanziario da parte della Provincia Bat.
Nel dicembre successivo il Consiglio Provinciale Bat, con apposita delibera, impegnava Euro 500.000,00, destinati all’alimentazione del fondo istituito presso il Patto, come da convenzione, fondo interamente vincolato all’assegnazione di borse di studio da destinare, a partire dall’anno accademico 2012/13 e per il tempo di validità della convenzione Patto-LUM, ovvero 10 anni, in favore di studenti residenti nei Comuni soci del Patto, in possesso di precisi requisiti di merito e di reddito, come indicato nel Bando indetto dal Patto.
Per l’anno accademico 2012/13, le domande rispondenti ai requisiti del bando sono state 12, di conseguenza la Provincia, sull’impegno di spesa di euro 500.000,00, disponeva la liquidazione della somma complessiva di Euro 31.500,00, ovvero € 30.000,00 per le 12 borse di studio ed € 1.500,00  (ovvero il 5% dell’importo globale delle borse assegnate, come da convenzione) per le spese di gestione sostenute dal Patto.
Allo stato attuale, preso atto che dallo stanziamento della Provincia Bat residuano risorse più che sufficienti per sostenere il prosieguo del progetto, come da nota dirigenziale della Provincia, il Patto ha pubblicato il secondo bando relativo all’anno accademico 2013/14, riproponendo gli stessi parametri del precedente.
                                                                                   Il Presidente
                                                                                  Dott. Pasquale Maria Musci


giovedì 14 novembre 2013

BAT : Piccoli leghisti crescono nella nostra terra !

Dichiarazione Presidente Gruppo Sel, M. Losappio

I leghisti di casa nostra prosperano nella classe dirigente della BAT. Solo così si spiega la scelta di destinare borse di studio universitarie unicamente a studenti che risiedono nella VI  provincia scopiazzando le scelte incostituzionali ed offensive dei seguaci di Bossi che volevano escludere da possibili benefici per il diritto allo studio gli studenti meridionali.
Qui il localismo si contraddistingue in modo più parossistico e ridicolo e il divieto colpisce tutti gli studenti pugliesi che non risiedono nella BAT!
E come per i leghisti, dietro il pregiudizio c’è il piccolo “affaire”.
In questi caso le borse valgono solo se ci si iscrive ad una università privata e non in quella pubblica di Bari o Foggia.
E siccome nel territorio BAT di università private ce né una sola, la borsa vale solo se ci si iscrive alla LUM!
Mentre la Regione finanzia master per chi completa la propria istruzione perfino all’estero, nelle migliori scuole di formazione europee e mondiali, i vertici del Pdl che guidano la VI Provincia si rinchiudono nel piccolo recinto della LUM per provare a qualificare gli studenti di quell’area.

Non c’è bisogno di ulteriori commenti.

martedì 12 novembre 2013

BAT : Sel, polemica su borse di studio Patto Nbo alla Lum. I «Soldi pubblici solo all’università privata»

lum borse studioUniversità privata “Lum-Jean Monnet” e borse di studio finanziate da enti territoriali. Ancora una volta, come accaduto un anno fa per quelle della provincia Bat, scoppia la polemica sull’opportunità che un ente pubblico eroghi contributi ai soli studenti iscritti ad un’università privata.

 E’ quanto accade con la pubblicazione del bando promosso dal Patto Territoriale per l’Occupazione Nord Barese Ofantino, sul cui sito si legge: “L’Agenzia per l’Occupazione e lo Sviluppo nell’area Nord Barese/Ofantina s.c. a r.l. indice per l’anno accademico 2013/2014,  un bando destinato all’erogazione di borse di studio per gli iscritti all’Università LUM Jean Monnet di Casamassima, con sede di tutoraggio in Trani.  E’ possibile compilare la domanda on line da venerdi 08/11/2013, fino alle 17.00 del 19/12/2013. La domanda cartacea può essere consegnata dalle ore 10.00 del 08/01/2013 fino alle 17.00 del 16/01/2014″.
Gaetano Cataldo, coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà Puglia, esprime profonde perplessità su tale bando: “L’iniziativa, meritevole in astratto, ha un’ombra pesante di incostituzionalità: per il Patto Territoriale ed i Comuni che ne fanno parte. Le borse di studio non solo sono riservate agli studenti e alle studentesse residenti nella sesta provincia pugliese, ma sono canalizzate e finalizzate a riempire un contenitore forse sottoutilizzato come la sezione ofantina dell’Università privata LUM “Jean Monnet”.
La gravità sta nel fatto che soldi pubblici dei comuni per Borse di studio saranno destinati esclusivamente ad un’università privata. Sorgono due questioni:
1. Perché la borsa di studio è territorialmente limitata ai residenti nella BAT?
2. Perché, se si vogliono attuare politiche di sostegno al diritto allo studio, non si pensa a progetti come il reddito di formazione, sperimentato proprio nel Comune di Barletta, che dà direttamente ai richiedenti, in questo caso valorizzando l’elemento di residenza, risorse per la propria formazione senza predestinare l’impiego di queste risorse?
Si faccia chiarezza su questo bando, per altro molto simile ad un altro di qualche tempo fa, fortunatamente ritirato perché aveva esattamente le stesse caratteristiche escludenti. Se un ente territoriale vuole finanziare il diritto alo studio, è una cosa lodevole. Se lo stesso ente vuole finanziare con risorse pubbliche un’università privata, si introduce una pesante distorsione del diritto allo studio. Il sapere e la formazione hanno bisogno di cura, risorse e progetti e non di campanilismi”.
Sulla stessa linea i rilievi critici dei coordinatori di Sel Andria, Valentina Lomuscio e Michele Lorusso: “Che un ente pubblico dimostri la volontà, anzi accantoni somme destinate a salvaguardare e sostenere il diritto all’ Istruzione, non può che essere un atto rivoluzionario, visti i tempi. Peccato che tale misura abbia sopratutto carattere discriminatorio perché privilegia studenti ben individuati territorialmente e, sopratutto, iscritti ad una “libera” università privata.
 Oltretutto, la grande sede sita sulla strada Andria-Trani pare non poter neanche ospitare studenti per attività di tutorato (azione ancora svolta nella sede di Casamassima), venendo meno alla ragione stessa che all’ epoca dell’ insediamento del polo formativo fu posta come prerogativa che donava al progetto stesso eccezionalità positiva per il territorio provinciale.
 Ci auguriamo quanto prima si faccia luce sugli aspetti anche incostituzionali della vicenda stessa e si faccia un ragionamento serio invece su come intervenire per sostenere studenti e famiglie nel percorso formativo pubblico”.