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sabato 20 dicembre 2014

TRANI : Appalti e assunzioni, arrestato il sindaco. Nel blitz politici e amministratori

Vigilianza degli immobili e pressioni sull'Amiu: i nomi delle altre cinque persone coinvolte.

Il sindaco di Trani, Luigi Nicola Riserbato, è stato arrestato con altre cinque persone per associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Gli arresti sono stati eseguiti da agenti della Digos che hanno dato esecuzione, all'alba, a un'ordinanza di custodia cautelare, disposta dal gip del Tribunale di Trani.

L'inchiesta riguarda l'appalto della vigilanza degli immobili pubblici. In particolare ci sarebbe un appalto di oltre due milioni di euro aggiudicato - secondo l'accusa - in modo illecito alla società palermitana Sicurcenter. Tra i reati contestati anche la concussione per le richieste di assunzioni fatte all'Amiu per consentire ai politici di aver consenso elettorale.Dagli accertamenti della Digos e del pm Michele Ruggiero sarebbero emersa l'esistenza di un sistema corruttivo che vedrebbe coinvolti politici, dirigenti e amministratori del Comune di Trani. Questi - secondo l'accusa - avrebbero creato un sistema illecito finalizzato alla turbativa d'asta sull'appalto milionario e un giro di mazzette. Oltre ai sei arrestati risultano indagate a piede libero altre sette persone.

Con Riserbato, arrestate altre cinque persone, quasi tutte amministratori comunali in carica o in passato ed un funzionario. Riserbato ha beneficiato dei
domiciliari. In carcere sono finiti l'ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio, il consigliere comunale Nicola Damascelli e l'ex consigliere Maurizio Musci nonché l'ex amministratore unico dell'Amiu, Antonello Ruggiero. L'ordinanza del gip di Trani, Francesco Messina, contesta loro le accuse - a vario titolo - di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Fonte : http://bari.repubblica.it/

mercoledì 29 ottobre 2014

TRANI : Rinvii a giudizio nell’inchiesta agenzie di rating. D’Ambrosio Lettieri. «Quadro gravissimo»

“Contro lo strapotere e le intromissioni speculative delle agenzie di rating mi ero fatto promotore, nel 2012, insieme ad altri 40 parlamentari di Pdl-FI, di una forte iniziativa che ci vide presentare alla Procura di Trani un atto di costituzione di parte civile della parte offesa contro le agenzie di rating S&P e Fitch, cui è seguita anche la richiesta dell’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta”. Lo dichiara in una nota il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI 12^ Commissione Senato e capogruppo FI Grande Città di Bari.
“Oggila decisione di rinvio a giudizio emessa dal gup di Trani, Angela Schiralli, a carico di sei manager ed analisti di Standard & Poor’s e di altri due manager dell’agenzia Fitch, accusati di manipolazione del mercato aggravata conferma un quadro gravissimo e inquietante che rafforza il nostro impegno a proseguire sulla strada della difesa della democrazia e delle prerogative dello Stato e dei cittadini italiani, a tutela della collettività e a ristoro degli incalcolabili danni sia economici all’erario – come calcola la Corte dei Conti del Lazio sui 120 miliardi di euro – che politici, subiti come elettori e parlamentari di FI-PdL.
Se, infatti, come sostiene l’impianto accusatorio della Procura, le pagelle emesse e le informazioni diffuse dalle agenzie di rating inquisite sullo stato di salute dell’economia italiana e sulle iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal Governo Berlusconi allora in carica, sono il frutto di manipolazioni e, dunque, sono state falsate e distorte, non solo i cittadini italiani avrebbero subito un ingente danno economico, ma si sarebbe creata a livello nazionale e internazionale una devastante azione di delegittimazione del Governo, della stabilità economica dell’Italia e della maggioranza di centrodestra che governava il Paese. Vanno ricordate a questo proposito, anche le testimonianze riportate da Friedman nel suo libro e le dichiarazioni dell’ex segretario al Tesoro del primo governo Obama, Timothy Geithner supresunte trame ordite da alcuni funzionari europei per far cadere il governo Berlusconi. Quel che si dice la tempesta perfetta.
Non si può tollerare, in uno stato democratico, che restino ombre pesanti su quanto accaduto.
Se oggi le famiglie, i lavoratori, le imprese, i pensionati, i giovani e le donne, devono fare i conti con una disoccupazione incalzante e uno stato di austerità che impedisce crescita e sviluppo, come la creazione di nuove e concrete opportunità di lavoro, lo si deve anche a chi ha soffiato sul fuoco dello spread e della denigrazione, solo per l’incapacità di liberarsi attraverso lo strumento democratico del voto colui che era considerato un nemico, non un avversario politico, come si usa nei Paesi democratici. Alla Procura di Trani va il plauso per la coraggiosa e meritoria azione di giustizia e di verità”.
 

mercoledì 14 maggio 2014

TRANI : Sede Lum, la Procura chiede rinvio a giudizio per Giuseppe Affatato

L'ex dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale di Trani Giuseppe Affatato e l'amministratore dell'azienda di costruzioni proprietaria dell'immobile, sono accusati di concorso in abuso d'ufficio e violazione del Testo Unico in materia di edilizia per il cambio di destinazione d'uso dell'immobile di Via Andria che ospita l'Università Lum.

Per loro la Procura della Repubblica di Trani ha chiesto il rinvio a giudizio, che si discuterà nell'udienza preliminare del 29 Ottobre. L'azienda è proprietaria della vasta area che frutta 360mila euro annui per la locazione all'Università fondata da Giuseppe Degennaro, assolutamente estranea all'inchiesta.

L'immobile, dove pure si era ventilato il trasferimento degli uffici giudiziari dell'area civile, era catalogato come impianto produttivo e polifunzionale e commerciale. Successivamente l'imprenditore chiese all'Ufficio Tecnico del Comune il cambio di destinazione d'uso per adibirlo a sede universitaria e dunque "ospitare" la Lum. Ma la pratica di Affatato sarebbe stata connotata da illeciti.

A seguito del cambio della destinazione d'uso sarebbe stata "eseguita una lottizzazione abusiva della relativa particella a scopo edilizio in quanto le opere realizzate comportavano la trasformazione urbanistica ed edilizia del lotto, in violazione del PUG di Trani adottato dal consiglio comunale il 31 marzo 2009". Il vincolo sarebbe stato violato da Affatato e dalla vicenda l'azienda avrebbe conseguito "un ingiusto vantaggio patrimoniale".


Fonte Trani Viva

giovedì 10 ottobre 2013

ANDRIA : Sigilli al depuratore, indagate 14 persone dalla procura di Trani

Dopo quelli di Trani, Bisceglie e Molfetta, scattano i sigilli della Procura di Trani anche al Depuratore di Andria.


Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 9 ottobre, in esecuzione di decreto emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, Antonio Savasta, militari del Nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto di Bari e del Comando Gruppo Guardia di finanza di Barletta ha sottoposto a sequestro probatorio l’impianto di depurazione della città di Andria, sito in località “Gorgoruotolo”.
Il provvedimento autorizza la facoltà d’uso dell’impianto, affidato in custodia giudiziaria ad un dirigente dell’Acquedotto pugliese S.p.A., esclusivamente ai fini dell’accertamento degli agenti di contaminazione chimica e batteriologica lungo l’intero percorso delle acque reflue le quali, in uscita dal depuratore, sono convogliate nel canale “Ciappetta Camaggio” dal quale poi vengono scaricate (quale corpo recettore finale) nel mare Adriatico, nei pressi della città di Barletta.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, sono state svolte da militari specializzati del Nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto di Bari e si sono avvalse delle risultanze tecniche emerse dal lavoro svolto dai consulenti  nominati dalla stessa Procura.
La corposa ed articolata attività investigativa ha consentito di accertare l’attuale e persistente  stato di degrado degli impianti che, a causa di gravissime condizioni manutentive  e precarietà nella conduzione, risultano funzionanti in pessime condizioni ed inidonei all’espletamento dei cicli di depurazione. Pertanto i reflui, frammisti a fango, sono sversati, unitamente ad acque non depurate. E’ stata verificata l’esecuzione di opere manutentive dell’ultimo momento tese a creare un’apparenza di funzionamento, sia pur momentaneo, dell’impianto, nonché gravi e colpevoli ritardi nello svolgimento delle operazioni di collaudo tecnico-amministrativo.
Inoltre, le risultanze delle analisi (eseguite dall’Istituto zooprofilattico di Putignano) dei campioni di acque reflue prelevati nello scorso mese di settembre, hanno permesso di riscontrare la presenza di geni propri del batterio Escherichia Coli – VTEC del sierogruppo 26, ritenuto responsabile della “sindrome emolitico uremica”, infezione che, durante la trascorsa stagione estiva, ha colpito sia bambini che adulti.
Complessivamente, risultano indagate 14 persone. Tra di esse, due legali rappresentanti e due funzionari dell’Acquedotto pugliese S.p.A. (soggetto gestore), l’amministratore unico della Pura depurazione S.r.l. (soggetto deputato alla conduzione), due amministratori della società privata incaricata di eseguire i lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione, il presidente e due componenti della Commissione di collaudo, un dirigente della Regione Puglia, il Presidente e due funzionari dell’Autorità idrica pugliese.
I reati contestati attengono a: 1) gravi illeciti di natura ambientale, quali il getto  pericoloso di cose, il deturpamento di bellezze naturali, il superamento dei valori tabellari nello scarico in acque superficiali, il deposito e trattamento (in assenza di autorizzazione)  dei fanghi prodotti dall’impianto di depurazione, l’emissione in atmosfera (in assenza di autorizzazione) di gas maleodoranti;  2)  reati contro la pubblica amministrazione, quali l’omissione di atti d’ufficio, l’interruzione di un servizio di pubblica necessità, la frode e l’inadempimento di contratti nelle pubbliche forniture; c) violazioni delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro).