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News dalle Città della BAT

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lunedì 4 giugno 2018

BARLETTA : Legalità e sicurezza in città: le proposte del candidato Dino Delvecchio

“Il susseguirsi di operazioni delle Forze dell’Ordine sul più vasto territorio a contrasto della criminalità non può che rimandare alla improrogabile necessità di garantire la sicurezza e la legalità nella nostra città. – sostiene in una nota, il candidato sindaco dem Dino Delvecchio – Non si tratta esclusivamente di casi eclatanti, ma anche di tanti piccoli episodi che, nel loro insieme, rappresentano un ostacolo allo sviluppo del civismo.
Occorre quindi non solo reprimere e contrastare ma soprattutto prevenire ed educare.
Ben vengano allora iniziative come quelle dei ‘mini vigili’ promosse dal Comando di Polizia Locale per favorire, sin dalla giovane età il senso civico dei più piccoli, così come tutte le attività formative che si svolgono nelle scuole.
Queste sono le basi da cui non può però prescindere un consolidamento e uno sviluppo organico di sistemi e norme che possano disciplinare il ‘vivere civile’.
Sono stati installati negli ultimi mesi a Barletta apparecchi di videosorveglianza ma, evidentemente, non bastano.
Ogni cittadino deve potersi sentire sicuro nella propria città ecco perché si deve rafforzare questa rete contando anche sull’importante binomio pubblico-privato ovvero, i sistemi di videosorveglianza pubblici a servizio anche del privato e quelli del privato a supporto della collettività. Il tutto, disciplinato da un apposito regolamento.
Solo così ciascuno può sentirsi parte attiva di un cambiamento necessario a favore della sicurezza della comunità cittadina.
A questo, si aggiunga la necessità di rinforzare numericamente il personale della Polizia Locale, affinchè non si debba sempre ricorrere a soluzioni che solo in parte consentono di far fronte alla situazione con assunzioni a tempo determinato di un numero – pur sempre esiguo – di agenti.
E’ un problema certamente connesso alle risorse finanziare, ragion per cui bisogna individuare specifiche misure economiche che ne permettano una definitiva risoluzione. Perché vivere in una città più sicura è un diritto e fornire tutti gli strumenti per renderla tale un dovere”.

giovedì 25 gennaio 2018

BAT : 100! LA RUOTA DELLA FORTUNA E LE PROMESSE FASULLE SULLA SICUREZZA

“Abbiamo assistito negli ultimi mesi a dichiarazioni rassicuranti da parte del Ministro dell’Interno MINNITI, dichiarazioni rese a caldo dopo fatti criminosi che hanno coinvolto e sconvolto l’opinione pubblica per quanto accaduto a Foggia, poi a Bitonto e nei giorni scorsi a Napoli con le baby gang. La parola magica è sempre la stessa: 100! Cento uomini subito, cento uomini presto, cento uomini a supporto, cento uomini bla bla bla. Tutto ciò purtroppo rievoca il periodo fascista, quando Mussolini, usava ordinare lo spostamento di continuo dei pochi ed inefficienti carri armati di cui disponeva per far credere a tutti di avere un esercito ben più potente della misera realtà che la guerra dimostrò ben presto. Oggi, dopo quasi un secolo, abbiamo ancora chi vuole risolvere il problema dell’Ordine Pubblico e Sicurezza con slogan anacronistici e misure spot.  La percezione di insicurezza è ormai dilagante e non bastano statistiche costruite ad hoc a colmare un vuoto che continua a fare morti, tra la gente comune e, anche, tra chi è preposto a garantire sicurezza. I cittadini hanno perso fiducia nelle istituzioni e si continua a sottovalutare il problema. Ci chiediamo - incalzano i segretari provinciali dei sindacati di polizia Coisp e Consap - ma se le forze dell’ordine non sono tutelate come si può pretendere che ogni cittadino faccia la sua parte? Siamo alla follia. E i cento uomini che sarebbero giunti a Bitonto dove sono e, soprattutto, chi sono? La verità è che per coprire le emergenze di Bitonto, i ben pensanti hanno fatto ricorso alle già poche risorse presenti sul territorio. I commissariati di Provincia e la Questura di Bari quotidianamente si vedono costretti ad inviare personale a Bitonto. Il risultato? Che vengono sguarniti uffici già sofferenti per dare supporto alle emergenze sacrificando il controllo del territorio. Canosa di Puglia, Corato, non possono garantire un controllo del territorio sulle 24 ore e, spesso, per sopperire a tale mancanza, ci si avvale del contributo degli Istituti di Vigilanza Privata. A Bari le volanti sono insufficienti per coprire un territorio così vasto e addirittura mancano le divise per vestire i poliziotti. Massimo rispetto per questi uomini volenterosi, cui va il nostro ringraziamento, l’Ordine Pubblico e Sicurezza però deve e dovrebbe rimanere una priorità dello Stato. E non inventiamoci l’impiego dell’esercito.

Uomini preparati per missioni di pace o per interventi in paesi dove c’è la guerra che sarebbero sviliti nella loro preparazione e nella loro funzione solo per gettare fumo negli occhi alla cittadinanza. È ora di dire basta a questa “truffa” commessa in danno dei cittadini! Delle misure last minute e assolutamente inefficienti ne abbiamo piene le tasche. Cento Uomini? E cento uomini siano. Prossimamente saranno effettuati i tanto attesi trasferimenti ministeriali. Basta con le briciole, manteniamo le promesse e diamo alla Puglia la possibilità di avere sul territorio nuove forze. Non dimentichiamoci che ci sono uomini che attendono di rientrare in Puglia da oltre 15 anni. Questo è il momento di dimostrare quanto lo Stato si interessi al territorio. Il Capo della Polizia, il nostro capo, sarà a Trani e a Barletta, per commemorare i nostri colleghi defunti. Di questo gliene siamo grati e lo ringraziamo. Però, almeno per una volta, proviamo a ricordarci dei vivi magari. In fondo, siamo ancora in tempo!!”. Così Eustacchio Calabrese, Segretario Provinciale del Coisp di Bari, Sindacato Indipendente di Polizia, e Uccio Persia, Segretario Provinciale della Consap di Bari.

lunedì 24 luglio 2017

BISCEGLIE : MERCATI SERALI - LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO.

Leggiamo l’intervento di “Unione Italiana delle Imprese del Commercio, turismo e terziario indipendenti” la quale interviene sui mercati serali a Bisceglie. Le condividiamo a tal punto da essere stati i primi ad indirizzare una sollecitazione al comune di Bisceglie affinché si predisponessero le condizioni regolamentari a garanzia del corretto e regolare svolgimento di eventuali mercati da svolgersi in orari serali, in forma sostitutiva di quelli ordinari. Peraltro queste fattispecie, al di la del mercato settimanale, stanno avvenendo già da tempo per altri mercati anomali che si svolgono nella città di Bisceglie ed ai quali siamo completamente estranei quindi non rispondiamo di elementi osservativi in tal senso, declinandone eventuali responsabilità.
Condividiamo, quindi, tutti quegli elementi propositivi che l’Unione ha evidenziato in modo dettagliato e circostanziato e proprio per evitare fughe in avanti, già prima dell’intervento dell’Unione abbiamo inviato una Pec all’Amministrazione comunale biscegliese chiedendo che, come anticipato, fosse svolto un incontro preliminare rispetto alle emanande disposizioni sullo svolgimento del mercato serale. In verità la stessa amministrazione biscegliese passi in avanti li aveva già fatti emanando l’ordinanza nr. 157 del 19 luglio 2017, cui l’Unione fa espresso riferimento, che giudichiamo  incompleta, discutibile e soprattutto non comprensiva proprio di quegli elementi di garanzia che noi avevamo richiesto, a cominciare dall’avvio della preliminare fase consultiva dei concessionari di posteggio, che il comune non ha effettuato.
Nei prossimi giorni si dovrebbe tenere l’incontro richiesto al comune di Bisceglie con tutte le Sigle sindacali e nelle more qualunque iniziativa dovesse operarsi ci vede estranei in quanto non riconducibile, in alcun modo, alla nostra organizzazione, prendendone le aperte distanze.

Area Comunicazione UNIBAT

mercoledì 7 settembre 2016

BAT : Sicurezza, il Presidente Corrado incontra il Segretario Generale provinciale della Consap

Un confronto sul tema della sicurezza nel territorio della Provincia di Barletta - Andria - Trani. Se n’è discusso nella mattinata di ieri durante un incontro tenutosi in Provincia tra il Presidente facente funzioni Giuseppe Corrado ed il Segretario Generale provinciale della Consap (uno dei Sindacati più rappresentativi della Polizia di Stato) Uccio Persia.
Tema principale della discussione, come detto, quello della sicurezza, anche alla luce dei recenti episodi di criminalità e di intimidazione nei confronti di forze dell’ordine verificatisi sul territorio provinciale negli ultimi tempi.

«Ringraziamo il Presidente Corrado per aver ascoltato le problematiche esposte dal nostro Sindacato - ha dichiarato, al termine dell’incontro, il Segretario Generale provinciale della Consap Uccio Persia -. Mentre il Governo si muove nella direzione della depenalizzazione e dell’abrogazione dei reati che vanno ad aggravare l’eccesso di garantismo, il nostro territorio soffre sempre più il depotenziamento del settore sicurezza. Siamo ormai costretti a fare i conti con la carenza di personale e con la senilizzazione di quello in servizio. Tutto questo, inevitabilmente, non fa che ripercuotersi sui cittadini, che percepiscono sempre più il senso di abbandono da parte delle istituzioni. Inoltre, quei pochi operatori che perlustrano ancora il territorio rischiano di diventare il bersaglio di criminali senza scrupolo. Canosa di Puglia ne è l’esempio, con gli ultimi fatti di cronaca che raccontano di poliziotti vittime di atti intimidatori. La situazione è inaccettabile - denuncia Persia - ed è ora che le istituzioni diano risposte concrete, assumendosi le proprie responsabilità e cercando di rafforzare il controllo del territorio».

«Sento di condividere l’appello lanciato dalla Consap e, per quanto di mia competenza, cercherò di intervenire presso gli organi centrali affinchè venga garantito il rientro immediato del personale - ha dichiarato il Presidente facente funzioni della Provincia di Barletta - Andria - Trani Giuseppe Corrado -. In questo senso stiamo vivendo una situazione di emergenza: serve personale e ci sono centinaia di poliziotti pugliesi che per rientrare in Puglia devono attendere dai 10 ai 15 anni».

Al termine dell’incontro il Presidente Corrado ha ribadito la propria disponibilità a partecipare al convegno sulla legalità organizzato dalla Consap, dal titolo “113 Pronto Intervento”, in programma il prossimo 29 settembre a Canosa di Puglia, cui parteciperanno, per un importante momento di confronto, le principali cariche istituzionali del territorio.

L’Ufficio Stampa

Enrico Aiello

giovedì 26 maggio 2016

ANDRIA : Sicurezza nelle aree interessate dalla “movida”, inadeguati metodo e tempi della consultazione

Nella riunione del 23 maggio c.a., il Comitato dei residenti del centro storico di Andria, letta la proposta di protocollo d’intesa per il miglioramento delle condizioni di vivibilità e sicurezza nelle aree interessate dalla “movida” nella città di Andria, ha deliberato di:
- condividere lo spirito dell’iniziativa nella parte in cui richiama l’esigenza di una “fattiva collaborazione” tra i soggetti che vivono e operano nel centro storico;
- ritenere inadeguati metodo e tempi della consultazione posto che la gravità e la complessità dei problemi che la c.d. “movida” pone ai residenti – sui quali si scaricano sotto ogni profilo e senza alcuna contropartita gli effetti anche devastanti del fenomeno – non possono essere affrontate e risolte con tavoli di incerta convocazione e non meno incerto “statuto”, dove di sicuro c’è solo che la presenza degli esercenti è del tutto prevalente e l’affannosa ricerca di una “controparte” tra i residenti appare meramente strumentale all’obiettivo di approvare un documento che chiede agli stessi residenti ulteriori sacrifici senza riconoscere loro alcuna specifica, attuale, concreta tutela/contropartita;
- affermare senza esitazioni che, in queste condizioni, l’unico e il migliore protocollo possibile non può che corrispondere al chiaro ed inequivocabile impegno degli esercenti e dell’amministrazione di rispettare e far rispettare rigorosamente le regole in vigore, prevenire e se necessario reprimere le violazioni;
In particolare, il Comitato:
- considera impraticabile e comunque assolutamente inaccettabile l’ipotizzata deroga permanente (per l’intera stagione estiva!!!) degli inderogabili limiti di emissione acustica previsti dalle norme richiamate nello stesso preambolo del protocollo (ovvero 55 decibel fino alle 22 e 45 decibel dalle 22 fino alle 8);
- osserva, a scanso di equivoci, che la soglia di 65 decibel, che si vorrebbe imporre fino alle 24 tutti i giorni e fino alle ore 2 nei weekend (dal venerdì alla domenica) sarebbe del tutto illegittima e non potrebbe, in ogni caso, esonerare nessuno (esercenti e amministrazione) dalle conseguenze sanzionatore e risarcitorie di eventuali trasgressioni dei limiti appena richiamati;
- osserva ancora che la stessa soglia (20 db maggiore rispetto al limite della fascia oraria 22-8 !!!), inderogabile, illegittima e comunque inaccettabile, peraltro, non tiene conto dell’effetto cumulativo delle fonti sonore vicine (es. due locali) e del sommarsi alle emissioni acustiche del rumore antropico (di cui sono responsabili i locali e l’amministrazione);
- ammonisce che la normativa in materia di rumore è inderogabile mediante accordi tra privati anche perché è posta a tutela del fondamentale e preminente valore della salute;
- ricorda che l’Organizzazione mondiale della Sanità in un documento ufficiale che può essere scaricato liberamente dalla rete (http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0017/43316/E92845.pdf) ha stabilito che il livello di sicurezza dell’inquinamento acustico la notte è 30 decibel poiché oltre i 40 dB si registrano disturbi del sonno, insonnia ambientale  e maggiore utilizzazione di sonniferi e farmaci sedativi e oltre i 55 dB si registrano effetti cardiovascolari e cresce il rischio di malattie cardiovascolari (!!!).
- conclude, quindi, che non parteciperà agli eventuali ulteriori incontri di discussione del protocollo, che non lo sottoscriverà e quindi che dev’essere eliminato il riferimento al comitato dalla premessa dell’atto;
- invita i competenti uffici dell’Asl ad esprimere parere contrario sui punti del protocollo appena richiamati.
Il Comitato, infine:
- invita l’amministrazione e tutte le forze politiche ad assumere una visione meno unilaterale e più complessa del fenomeno movida;
- invita, in particolare, l’amministrazione e tutte le forze politiche ad assumere consapevolezza che il bilancio della c.d. “movida” è tutt’altro che positivo. Se pure si è creata un po’ di ricchezza ed è stato generato qualche posto di lavoro si sono, al contempo, determinati costi sociali ed economici altissimi: un endemico contenzioso anche giudiziario tra residenti ed esercenti; gravi e diffusi pregiudizi alla salute dei residenti, un massiccio esodo verso altri quartieri (basta vedere quante sono le case in vendita), devastanti conseguenze economiche dannose per chi ha investito acquistando e ristrutturando immobili residenziali nel centro storico (la cui “ripresa”, peraltro, viene ricostruita senza apprezzare il ruolo insostituibile dei cittadini-pionieri che molti anni fa hanno deciso di trasferirsi in questa area);
- torna a sollecitare (per la nona volta) l’amministrazione ad esercitare tutti i poteri di cui dispone (e sono molti) per ripristinare il pieno godimento dei diritti fondamentali dei residenti contrastando tutte le forme di fruizione dell’area che dannose e/o illegittime:
- assembramenti vietati nei pressi dei locali, emissioni sonore oltre i limiti, feste e festeggiamenti privati sul suolo pubblico, smaltimento dei fumi delle cucine in violazione di legge, mancanza di uno standard comune per la realizzazione dei dehors, vendita di alcolici in violazione di legge; grida e schiamazzi fino all’alba, un traffico veicolare congestionato e disordinato che sta letteralmente soffocando con i gas di scarico residenti e utenti dell’area, sosta selvaggia, maleducazione di abbandonare per strada i piccoli rifiuti (tappeti di cicche di sigarette, di bicchieri di cocktail, di bottiglie di birra), abusivo abbandono dei bidoni della differenziata sulla sede stradale in violazione dell’obbligo di ricoverare gli stessi contenitori nei locali, ciclo della raccolta dei rifiuti rumoroso, inefficiente oltre che pericoloso anche per la salute, sia per l’inquinamento acustico che produce (oltre i 90 db alle ore 6 della mattina !!!) nei confronti di una popolazione già stremata da tutte le “negatività” appena indicate, sia per l’uso soffione motorizzato (in luogo dello spazzamento manuale) che disperde nell’ambiente grandi quantità di insidiose polveri sottili.
La portavoce del Comitato

Avv. Antonietta di Lernia

venerdì 20 maggio 2016

CANOSA DI PUGLIA : LA CITTA’ IN PIAZZA CHIEDE SICUREZZA, PIU’ UOMINI E PIU’ MEZZI.

MONTARULI (UNIBAT): “I POLITICI ED I BUROCRATI SPIEGHINO ALLA PIAZZA CHE ENTRO POCHI MESI SI RISCHIA DI PERDERE I FONDI PER LA QUESTURA DELLA BAT”.
IL SINDACO DI CANOSA, IN PIAZZA, RINGRAZIA I RAPPRESENTANTI ANDRIESI PRESENTI.

Canosa c’è. La piazza c’è stata e c’erano (alcuni)imprenditori, cittadini, (alcune)associazioni, le Forze dell’Ordine e (pochissime)autorità politiche, civili e religiose. C’erano e ci sono anche state tante, tantissime assenze. Solamente qualche sindaco e pochissime figure istituzionali in una piazza dove la tensione la si tagliava con il coltello e dove l’incertezza, il disagio e il desiderio di riscatto si avvertivano forti, fortissimi. Con gli interventi del Sindaco Ernesto La Salvia, il quale rivolgendosi alla Delegazione di UNIMPRESA Bat presente anche col suo presidente Savino Montaruli ha pubblicamente ringraziato per tale presenza, e del Coordinatore regionale dell’Associazione Antiracket Antimafia, Renato De Scisciolo, sono stati assunti impegni istituzionali precisi sia da parte dell’Ente pubblico che dell’Associazione Antiracket, alla quale anche UNIMPRESA BAT è aderente, con la imminente organizzazione di un incontro proprio a Canosa con gli imprenditori locali per spiegare i “vantaggi” della denuncia e la necessità di arginare fenomeni così dilaganti e preoccupanti che si mescolano in un contesto, che non è solo quello di Canosa ma che riguarda, identicamente, altre realtà territoriali come Andria, Barletta, Bisceglie, Trani e l’interland, di illegalità diffusa, di costanti e frequenti fenomeni di mancato rispetto del codice della strada e delle pur minime condizioni di vivibilità e di civile convivenza. La serata a Canosa avrebbe dovuto quindi rappresentare un momento di condivisione e di unitarietà che in realtà non c’è stato e le assenze potrebbero nascondere significati subdoli e preoccupanti. Notevole la presenza degli Organi di Informazione e proprio nel corso della serata, tra i tanti interventi, si registra quello del Presidente UNIBAT Savino Montaruli il quale, accompagnato da un folto numero di compartecipanti, cartello alla mano, è tornato sull’argomento della mancate realizzazione della Questura della Bat asserendo che, se entro pochi mesi non dovesse concretizzarsi la fare attuativa prevista, i fondi andrebbero irrimediabilmente perduti ed allora la piazza, le piazze, potrebbero seriamente riempirsi e sarebbero in molti, politici e burocrati in primis, a dover dare spiegazioni pubbliche anche sui loro reiterati silenzi, anche su questo delicato argomento. Senza la realizzazione della Questura – ha aggiunto il Presidente – diventa strumentale ed inutile la richiesta di dotare il territorio di più uomini e più mezzi perché solo con la realizzazione di quell’importante Presidio si potrebbe pensare, sperare che qualcosa possa cambiare. Sta di fatto che la situazione è pesantissima e che l’allarme sociale cresce di ora in ora. I cittadini hanno paura, gli imprenditori vogliono scappar via e il futuro per questo territorio tanto bistrattato, isolato e maltrattato è sempre più grigio. Dopo decenni di immutata compagine direttoria e governativa crediamo che sia giunto il momento che qualcuno faccia mea culpa, faccia dei passi indietro e riconosca la propria inerzia rispetto ad una realtà che chiede ogni giorno azione e concretezza ma che vede soltanto ormai proclami di tipo opinionistico mentre quegli opinionisti sono stati chiamati a cambiare la realtà. Non sono stati e non sono ancora capaci di farlo – dicono da UNIBAT. Prima dell’inizio della Manifestazione Montaruli e De Scisciolo si sono intrattenuti a lungo con l'imprenditore canosino Nunzio Margiotta che ha rotto il silenzio e denunciato con coraggio.

Area Comunicazione
 UNIMPRESA BAT

venerdì 17 luglio 2015

MARGHERITA DI SAVOIA : “SOSTEGNO AD AMMINISTRAZIONE E FORZE DELL’ORDINE PER IMPEGNO SU SICUREZZA”

“Ho presenziato al Consiglio Comunale a Margherita di Savoia di oggi per manifestare la mia adesione ed il mio sostegno alle forze dell’ordine e all’amministrazione comunale, impegnati nella difesa dell’ordine pubblico e della sicurezza”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo. “Margherita di Savoia è un bene comune –aggiunge- e le istituzioni hanno il dovere di profondere ogni energia per difendere la serenità dei cittadini e la loro percezione della sicurezza. L’assise comunale ha approvato un ordine del giorno con cui si impegna il sindaco a promuovere iniziative utili per garantire le migliori condizioni di vivibilità, anche con il potenziamento delle forze dell’ordine. Queste ultime stanno lavorando per far luce sugli incendi nel parcheggio di via Risorgimento e –conclude Marmo- siamo certi che i responsabili saranno assicurati presto alla giustizia. Uniti dobbiamo sentire il dovere di non abbassare mai la guardia a difesa della legalità e della sicurezza.”. 



Federica Stea
Ufficio Stampa FI Consiglio Regionale Puglia

martedì 7 luglio 2015

ANDRIA : MERCATO , DOPO L’INCIDENTE CI SI CHIEDE. “CHE FINE HA FATTO IL PIANO DI SICUREZZA DEL MERCATO?”

Si continua a discutere in merito ai soccorsi prestati nel corso di svolgimento del mercato settimanale di Andria ad un operaio caduto, per cause ignote, mentre stava compiendo dei lavori all'interno del Centro "Dopo di Noi" nella Villa Comunale di Andria. Poiché si è polemizzato circa la difficoltà dei soccorritori, additando il mercato del lunedì quale causa di tale “disagio”, si ritiene opportuno precisare che il mercato settimanale del lunedì, ubicato nell’area adiacente e perimetrale alla villa comunale ma che non interessa minimamente la villa stessa, è dotato di un Piano di Sicurezza senza del quale non avrebbe potuto essere (ri)trasferito in quel luogo, dopo le proteste dei residenti della Zona 167 Nord ove venne portato dalla precedente Amministrazione Comunale e dove avrebbe dovuto restare anche secondo il giudizio della Magistratura che si espresse bocciando il ricorso dei residenti e dei loro rappresentanti politici, condannandoli al pagamento di spese per oltre diecimila euro
Tornando all’episodio di lunedì scorso pare che esso sia avvenuto oltre le ore 12,30 cioè quando ormai molti operatori del mercato, ormai diventato uno dei peggiori della Puglia e d’Italia, sono già andati via o sono in corso le operazioni di smontaggio delle attrezzature di vendita quindi poiché il luogo in cui ci sarebbe stato l’incidente è all’interno della villa con accesso dalla parte centrale quindi dal Portate principale del polmone verde, ci si chiede: perché i soccorsi non sono giunti da tale ingresso, visto che gli operatori con le loro postazioni in quel luogo affermano di non aver avvertito né visto alcun soccorso provenire da tale parte? Qual è “l’area di Sicurezza e Soccorso” prevista dal Piano?
Al di la di qualunque spirito polemico, peraltro inopportuno in un caso di incidente come questo, seppur pare essere stato lieve, ringraziando i soccorritori del 118 per tutto quello che fanno e per lo spirito di abnegazione e rivolgendo anche un forte plauso, che sicuramente giungerà anche immancabile da parte dell’intera Amministrazione Comunale all’ottimo ed instancabile lavoro svolto dagli Agenti della Polizia Locale che pare abbiano “provato a sbrogliare con molta difficoltà” la situazione, riteniamo che questi segnali debbano comunque indurre a serie ed approfondite riflessioni e siamo certi che tali riflessioni, anche sulla situazione del mercato di Andria, saranno all’ordine del giorno della prima imminente riunione che sarà convocata, congiuntamente dal Sindaco di Andria, dal nuovo Assessore allo Sviluppo Economico, dal Comandante della Polizia Municipale, dal Dirigente della Asl Bt, dal Comandante dei Vigili del Fuoco, dal Responsabile Servizio Igiene e Sanità Pubblica, dal Funzionario del Settore Urbanistico e dall’Assessore alla Viabilità e Traffico, per assumere le (coraggiose) decisioni che sino ad oggi sono state sempre rimandate visto che ad Andria non si tengono riunioni da oltre due anni e scusate se è poco. Nel frattempo è aumentato l’abusivismo e le situazioni critiche che poi determinano anche il gioco dello scaricabarile, in caso di incidenti. Speriamo che l’emergenza venga affrontata con la richiesta sollecitudine in modo anche da evitare, in caso di incidenti più gravi, un altro scaricabarile dove i veri responsabili, come spesso accade, rimangono impuniti e tutta la responsabilità venga riversata su qualche ignaro esercente che al mercato di Andria ci va solo per rimetterci dei soldi, sostenendone i costi  ma senza incassi.
                                                        
     AREA SOCI
UNIMPRESA BAT

venerdì 3 luglio 2015

CANOSA DI PUGLIA : COMMERCIO E SICUREZZA: DOPO L’ENNESIMO EPISODIO AI DANNI DI UN ESERCIZIO COMMERCIALE, ORA LA BAT TREMA.

PERCHE’ TANTO SILENZIO E NESSUN SEGNALE DI SOLIDARIETA’ ISTITUZIONALE VERSO LE VITTIME? LE IMPRESE, IMPAURITE, PENSANO DI SCAPPAR VIA.
E’ L’ORA DI CAPIRE. URGENTE L’INCONTRO CON LE MASSIME AUTORITA’ DEL TERRITORIO.

Continua la strategia della tensione in un territorio fortemente a rischio dove un certo tipo di criminalità “quando si sveglia” lo fa facendosi sentire, forte.
La notizia di qualche ora fa dell’assalto ad un supermercato di Canosa, con una dipendente coratina fortunatamente salvata dalle fiamme, fa tremare la Bat visto che l’episodio non è affatto isolato e non fa altro che allungare la serie di quelli più recenti sui quali non si è ancora fatta piena luce ed accaduti a Trani, ad Andria e sempre a Canosa.
Le modalità simili a quelle di un assalto in piena regola avvenuto nel pieno pomeriggio a Canosa di Puglia, dove un soggetto armato di fucile e una tanica di benzina ha fatto irruzione in un supermercato sfondando una delle serrande con l’ausilio di un furgone, risultato poi rubato, alimentano ancora di più la paura e lo stato di isolamento sociale degli imprenditori.
L’episodio è accaduto quasi in concomitanza con la gradita visita ad Andria del Questore di Bari, Antonio De Iesu, ospite del primo cittadino per consegnare il prestigioso Premio Sicurezza 2015 ad alcuni rappresentanti delle Forze dell’Ordine che tanto si sono impegnati e distinti durante la cosiddetta “violentissima rivolta” dei forconi, nel 2013.
A questo punto Unimpresa Bat, oltre ad esprimere vicinanza all’imprenditore vittima del fatto criminoso, sottolinea lo stato di forte tensione che se dovesse persistere e manifestarsi ancora in modo così violento potrebbe significare un ulteriore disincentivo per le tante Imprese che ancora resistono in un territorio afflitto dalla crisi e senza progetti seri per il futuro e che quindi potrebbero scappare via.
E’ quindi l’ora di capire e a questo punto si rende urgente ed improrogabile l’incontro tra tutto il mondo Associazionistico locale e non solo di singoli soggetti in cerca di visibilità perduta e le massime Autorità del territorio, per capire cosa realmente stia accadendo e quanto grande e grave sia il pericolo per gli imprenditori che resistono e che non vogliono mollare.

                                                                                                       Area Comunicazione

                                                                                                         UNIMPRESA BAT

mercoledì 18 febbraio 2015

TRANI : "La discarica va messa subito in sicurezza"

“LA DISCARICA VA MESSA SUBITO IN SICUREZZA, SENZA ASPETTARE LE ELEZIONI”

Il candidato sindaco di Trani#ACapo plaude al provvedimento del commissario prefettizio e chiede di andare in fondo alla vicenda

“Benissimo ha fatto il commissario prefettizio di Trani, Maria Rita Iaculli, a vietare di prelevare acqua dai pozzi, autorizzati e non, che si trovino a meno di 500 metri dalla discarica. Si tratta di un provvedimento di grande responsabilità, che però cela un pericolo molto grave, che per anni è stato ignorato dalla nostra classe politica e da chi ci ha amministrato”. A sostenerlo è Antonio Procacci, candidato sindaco di Trani#ACapo. “Pur trattandosi di una misura adottata ‘in via cautelativa e precauzionale’, il commissario precisa che si è resa necessaria in conseguenza degli esiti delle iniziative di accertamento e analisi eseguite dall’Amiu nonché degli esiti di una conferenza di servizi che si è svolta in Regione nei giorni scorsi”. “Significa”, puntualizza il giornalista alla guida del movimento civico, “che le analisi hanno quantomeno confermato il rischio che il percolato (i liquami, giusto per intenderci) prodotto dalla discarica possa essersi infiltrato nel suolo fino a raggiungere la falda acquifera. Se così fosse, l'acqua prelevata dai pozzi nelle immediate vicinanze della discarica potrebbe essere avvelenata. Il danno per la salute pubblica, per l'agricoltura, per l'immagine complessiva della città sarebbe devastante. E chi ha sbagliato deve pagare e pure a caro prezzo. Intanto, però, la discarica va messa immediatamente in sicurezza. Senza aspettare le elezioni. Ed in questo chiedo un ulteriore passo al commissario prefettizio Iaculli, affinché vada in fondo a questa vicenda e non lasci nulla di intentato, perché in ballo c’è la salute dei tranesi. E nulla è stato fatto in questi anni per tutelarla”. 

martedì 27 gennaio 2015

CANOSA DI PUGLIA : Incontro “Quale sicurezza sulle nostre strade” del gruppo “Amici di Giuseppe e Michele”


Si terrà giovedì 29 gennaio, alle ore 19 presso il Centro Servizi Culturali, l’incontro-dibattito “Quale sicurezza sulle nostre strade”. L’evento è organizzato dal gruppo “Amici di Giuseppe e Michele”, in ricordo di Giuseppe Pizzuto e Michele Baldassarre, scomparsi lo scorso agosto in un incidente stradale. Si tratta del quarto incontro che affronta la tematica della sicurezza stradale, dopo i precedenti che si sono tenuti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Interverrà Francesco Capogna, il vice comandante della Polizia Municipale di Canosa di Puglia, in merito agli interventi di manutenzione straordinaria sulla S.S. 93 (Canosa – Loconia).

Si invita la cittadinanza a partecipare.

sabato 6 settembre 2014

ANDRIA : Estensione della videosorveglianza....Di tutto questo, ad oggi, il nulla!

Durante la campagna elettorale lo spot principale di chi oggi è alla guida della nostra Città riguardava la Sicurezza. Gli obiettivi erano ben chiari: estensione della videosorveglianza, cabina di regia con le Forze dell’Ordine, distaccamento Polizia Locale in via Andria. Di tutto questo, ad oggi, il nulla!
Nonostante tanti buoni propositi e tante promesse, quello che oggi rappresenta il problema principale per quanto concerne l’argomento “Sicurezza”, è il problema  relativo alla carenza del personale della Polizia Locale, sopraggiunto a seguito della decisione di non prolungare il contratto dei “16 agenti”.
Tale problema  pare sia stato risolto dalla Giunta con l’utilizzo del personale delle Associazioni di volontariato. Infatti con un provvedimento dello scorso 29 maggio, “per intensificare azioni mirate al controllo del territorio ed in particolare del centro storico e per far fronte ai problemi di organico in seno al Comando di Polizia Locale, la giunta ha approvato lo schema di convenzione per potersi avvalere della collaborazione con le associazioni di volontariato iscritte nei registri generali tenuti presso la Regione Puglia, con sedi operative nel territorio di Trani  ed operanti nel settore della sicurezza urbana e della protezione civile”. A seguito di questo atto di indirizzo della Giunta, pochi giorni fa è stata stipulata una convenzione tra il Comune di Trani e l’Associazione Nazionale Polizia di Stato anche per “garantire la pedonalizzazione dell'area portuale, in particolare nel periodo estivo, e per assicurare a cittadini e forestieri la fruizione della stessa in piena sicurezza”.
Un plauso va  a tutte le Associazioni di volontariato che si prodigano di loro iniziativa, con le proprie forze e per quanto di loro competenza per il bene della Città. Grazie per esempio anche ai volontari dell’O.E.R,  Associazione di volontariato impegnata in attività di soccorso e assistenza, sempre presente sul nostro territorio e ai volontari dell’Associazione Trani Soccorso, capaci di rimboccarsi le maniche e di operare per il bene della Città in situazioni di emergenza. Grazie al loro impegno sono stati garantiti adeguati livelli di sicurezza nei casi di emergenza come, per esempio, l’ennesimo intervento a seguito dell’allagamento del sottovia di Pozzo Piano.
E’ da apprezzare l’impegno dei volontari  ma permettetemi di ribadire che l’amministrazione non può pensare di poter sopperire alla carenza del personale della Polizia Locale mediante l’utilizzo del personale delle Associazioni di volontariato. L’argomento “Sicurezza” è un argomento molto delicato: ruoli, competenze e funzioni sono ben diversi!

E’ inutile impegnarsi con i cittadini se non si ha chiara consapevolezza di ciò che si promette. Il tempo delle promesse, degli slogan e delle cose annunciate e mai realizzate è finito!


Claudio Biancolillo - Nuovo Centrodestra

giovedì 3 luglio 2014

ANDRIA: LA CATEGORIA DEI PUBBLICI ESERCIZI QUELLA PIU’ A RISCHIO E LA PIU’ ESPOSTA.

I BARISTI ANDRIESI: “LE FORZE DELL’ORDINE NOSTRO SICURO PUNTO DI RIFERIMENTO. SOLIDARIETA' ALLA GIOVANE CORAGGIOSA”.
MERCOLEDI’ 2 LUGLIO UNA CORDIALE CONVERSAZIONE SULL’ARGOMENTO TRA IL PRESIDENTE DI UNIMPRESA BAT MONTARULI E IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DOTT.SSA MINERVA.

Quanto accaduto domenica ad Andria non deve essere considerato un episodio isolato ma deve invece rappresentare un fortissimo, ulteriore campanello d’allarme che evidenzia ancora una volta quanto stiano degenerando le condizioni sociali della nostra città e quanto talune categorie di soggetti siano ancor più particolarmente a rischio, anche nell’esercizio della proprie attività, delle professioni e delle cariche e ruoli svolti in diversi ambiti e settori.
Aggressioni presso gli ospedali e nei pronto soccorso, incremento esponenziale di aggressioni e di oltraggi nei confronti delle forze dell’ordine e dei pubblici ufficiali impegnati nel loro lavoro, atteggiamenti di prepotenza e di prevaricazione concepiti come affermazione della violenza sui più deboli o forse solo sui più rispettosi delle minime regole di civile convivenza: tutti comportamenti degenerativi in forte aumento anche nella città di Andria.
Le rapine compiute la scorsa domenica in alcuni bar cittadini con il coinvolgimento di un anziano e di una giovane donna coraggiosa intervenuta a sua difesa, alla quale va tutta la nostra solidarietà per i danni fisici e morali subiti augurandole pronta guarigione e ringraziandola per lo spirito civico che ha animato la sua azione di straordinario valore e insegnamento, pongono e ripropongono una questione antica cioè la sicurezza nell’esercizio di talune attività a rischio tra le quali proprio quella dei Pubblici Esercizi che per natura, per tipologia di clientela, per estensione degli orari lavorativi che si protraggono anche fino a tarda notte e per la natura dei prodotti venduti o somministrati sono in prima linea anche rispetto alla responsabilità di far rispettare taluni divieti imposti dalle vigenti norme e leggi come quello di negare la somministrazione ai minori di anni 18 piuttosto che far rispettare il divieto di fumo o l’abuso di assunzione di alcol o ancora l’uso dell’etilometro, controllo dell’età anagrafica e molti altri adempimenti che in realtà non sono neanche propri degli esercenti ma che vengono comunque loro attribuiti e su di essi ricade la responsabilità non solo amministrativa ma talvolta anche penale.
Proprio dopo gli sconcertanti episodi delle rapine compiute domenica scorsa gli esercenti aderenti ad Unimpresa Bat hanno detto: “siamo ogni giorno in prima linea e abbiamo a che fare con soggetti di qualunque genere e spesso dobbiamo sopportare comportamenti estremamente incivili e che superano qualsiasi forma di tolleranza. Noi ormai più che esercenti siamo diventati dei controllori e questi ruoli sono molto faticosi da svolgere quando si ha a che fare con clientela così diversificata che spesso scambia un pubblico esercizio per un luogo a proprio uso e consumo senza rispetto per gli altri avventori e per noi stessi proprietari. Il fenomeno dell’abuso di alcol, specie tra i giovani, è reale e quindi rappresenta un sicuro problema sociale che va affrontato con più senso di responsabilità da parte degli adulti e delle agenzie educative. Spesso sono proprio le alterazioni dovute all’assunzione di quantità importanti di alcol piuttosto che l’uso ed abuso di sostanze stupefacenti che ci mettono di fronte a soggetti in chiaro stato di alterazione psico-fisica con i quali diventa anche difficile e difficoltoso interloquire e avere un civile e positivo confronto. Sentiamo di ringraziare con forza e convinzione non solo le nostre Associazioni di Categoria o almeno alcune di essere che si mostrano sensibili rispetto a queste ed altre problematiche sindacali e di settore ma anche e sopratutto le Forze dell’Ordine, sicuro punto di riferimento sul territorio il cui intervento è stato in tantissime occasioni risolutivo e sopratutto ha evitato degenerazioni con conseguenze imprevedibili. Chiediamo naturalmente un rafforzamento dei presidi di sicurezza perché quando l’azione preventiva funziona si vede e ce ne accorgiamo mentre al contrario l’isolamento è un sicuro vantaggio per delinquenti e malintenzionati”.
A proposito dell’argomento sicurezza e imprese è stato il Presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, a porre la questione in un cordiale seppur breve incontro che lo stesso presidente ha avuto presso la sede legale della Provincia Bat la mattina del giorno mercoledì 2 luglio con il Prefetto della Provincia Bat, dott.ssa Clara Minerva, in occasione della partecipazione di entrambi all’interessante Seminario Formativo “Corruzione e Illegalità: tra prevenzione e repressione” e proprio in tale occasione il Presidente Montaruli ha chiesto al Prefetto Minerva che ai tavoli provinciali sulla Sicurezza siano ammessi e presenti non solo le figure istituzionali ma anche i riferimenti delle imprese sui territori in modo da uscire fuori dai canali precostituiti e dare voce e ascolto a chi vive direttamente e sulla propria persona la vita sociale nei propri esercizi e conosce la realtà in maniera precisa e puntuale quindi di grandissimo aiuto rispetto alle analisi e soprattutto ai rimedi da porre in essere. A tal proposito il Prefetto Minerva si è mostrata molto disponibile a questa impostazione invitando il Presidente di Unimpresa Bat a prendere contatti con l’Ufficio Territoriale del Governo di riferimento della Sicurezza e Ordine Pubblico.
Operatività e concretezza, richieste legittime e chiare.


                                                                                              Gruppo Azione Impegno Sociale

                                                                                                      UNIMPRESA BAT

giovedì 7 novembre 2013

TRANI : Più controlli e Forze dell'Ordine. Questa la risposta ai recenti fatti di cronaca

Non esiste un caso Trani ma meglio tenere alto il livello di guardia. Si è parlato degli ultimi episodi di criminalità a Trani in un tavolo tecnico tenutosi questa mattina nella sede della Prefettura della Bat. Un incontro invocato dal sindaco, Gigi Riserbato, alla luce dei fatti di cronaca che si sono verificati nelle ultime settimane: i colpi di pistola all'indirizzo di un'attività commerciale in pieno centro, il ferimento di un giovane terlizzese nei pressi del carcere e, soprattutto, l'omicidio di Otello Bagli, presidente di una cooperativa che si occupa di lavori pubblici per conto del Comune, inseguito e freddato in Via Andria. Tre eventi che hanno allarmato la cittadinanza ma anche le forze dell'ordine che in questi giorni hanno intensificato i controlli a Trani.

Dall'incontro, cui hanno preso parte esponenti delle forze dell'ordine, il pm della Procura di Trani, Antonio Savasta, il sindaco e il prefetto della Bat, Carlo Sessa, è emerso che, negli ultimi giorni, sono stati fermati numerosi soggetti ritenuti "sospetti" nel corso di controlli straordinari. Interventi che - è stato assicurato - proseguiranno nelle zone più a rischio del territorio tranese. La Prefettura così ha intensificato la presenza di forze dell'ordine per garantire la sicurezza dei cittadini. Sui tre fatti di cronaca, intanto, potrebbe essere sollecitata la Direzione Distrettuale Antimafia. Non si esclude, inoltre, un collegamento tra le sparatorie. In questo senso, infatti, la Procura ha unito le indagini in un unico fascicolo.


LUIGI LUPO
Fonte Trani Viva

giovedì 24 ottobre 2013

BAT : EMERGENZA CRIMINALITA’, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO

LE FORZE DELL’ORDINE STANNO FACENDO BENISSIMO IL LORO LAVORO MA MANCA QUEL SALTO CULTURALE CHE RENDA TUTTI CONSAPEVOLI CHE ESISTE UNA SITUAZIONE CHE RISCHIA DI CAMBIARE RADICALMENTE LA VITA DEI CITTADINI, DEI COMMERCIANTI E DELLA SOCIETA’.

I recenti episodi di criminalità registrati nel territorio della Provincia di Barletta-Andria-Trani confermano alcuni elementi inconfutabili cioè da una parte una recrudescenza di episodi di pericolosissima microcriminalità, a volte molto più incontrollabile delle strategie criminali dei clan e dei gruppi ben organizzati che pure esistono e continuano ad operare massicciamente nel nostro territorio e dall’altro il crescente impegno delle Forze dell’Ordine, della Prefettura, della Questura e dell’intelligence investigativa che sta dando grossissimi risultati in termini di repressione.
Il problema era e rimane quello relativo alla prevenzione perché se spostassimo l’analisi della problematica su questo piano, che è anche culturale, allora le cose cambiano e cambiano parecchio.
Se prevenzione deve significare evitare condizioni di estremo disagio sociale ed economico che spesso spinge verso atti criminali e illegali allora dobbiamo chiederci: cosa stanno facendo le istituzioni per affrontare seriamente l’emergenza occupazionale agendo non solo con politiche orientate al semplice e facile utilizzo di fondi pubblici senza risultati apprezzabili?
Se prevenzione deve significare analizzare il territorio, comprenderne le emergenze ed i bisogni e programmare interventi mirati allora dobbiamo chiederci: ma quando questo viene fatto, se viene fatto, avviene in un contesto di rete oppure il tutto si esaurisce in incontri istituzionali dove spesso le questioni vengono trattate senza neanche le minime conoscenze delle problematiche e dei risvolti sulla vita quotidiana delle persone e delle imprese?
Se prevenzione deve significare una seria opera di ascolto e di intervento allora ci chiediamo: il mondo sociale, culturale, delle professioni, della scuola, del mondo associazionistico, datoriale e sindacale in che modo opera in sinergia e cosa ha prodotto sino ad oggi per dare almeno le più elementari risposte alla persistente crisi economica, valoriale e sociale?
Se prevenzione deve significare valorizzare il senso di compartecipazione, di solidarietà e di compassione allora dobbiamo chiederci: ma questi sentimenti prevalgono rispetto all’egoismo, all’individualismo, all’opportunismo e al consociativismo e quei valori cristiani ancora in grado di fare la differenza, se solo anche istituzioni come la Chiesa cominciassero a sporcarsi seriamente le mani ed entrate in modo prorompente nel sociale, fino ad arrivare a “condizionare” anche le azioni politiche ed amministrative, sono presenti in maniera visibile e tangibile nella nostra società?
La gente ha paura, i commercianti hanno paura, i nostri figli hanno paura e la paura non è solo quella di un colpo di arma da fuoco sparato per strada; non è solo quella di vedersi rapinati, scippati, derubati e danneggiati; non è solo quella di non sapere se si vive in ambienti protetti piuttosto che in giungle urbanizzate e cannibalizzate. No, la paura è non sapere se le nostre sorti siano state affidate a persone consapevoli, capaci e in grado di dare quelle difficili risposte che proprio in questi momenti bisogna dare, dimostrando seriamente di essere superpartes e di essere lontani dalle logiche che continuano a condurre verso l’arroganza, il senso di onnipotenza, il favoritismo, la disuguaglianza sociale, la mortificazione del merito e la premialità solo se condizionata. Le ultime settimane hanno visto questo territorio tristemente afflitto da numerosi episodi di micro e macro criminalità. Una Provincia soprannominata “capitale dello spaccio di cocaina e di sostanze stupefacenti”; arresti quotidiani nelle città della provincia; furti massicci di olive e di uva, estorsioni, rapine in pieno centro ed in pieno giorno in una città come quella di Andria dove è forte l’emergenza sicurezza, rappresentata anche da rapine a mano armata ai danni di commercianti, farmacie e turisti in visita al nostro patrimonio storico, culturale e architettonico. Una situazione che non può essere oltremodo sottaciuta con episodi quotidiani che stanno mettendo a dura prova commercianti e cittadini e solo grazie alla fiducia nelle Forze dell’Ordine non si è arrivati al collasso totale con aumento di furti di materiale agricolo e danneggiamenti ai danni di agricoltori che stanno anche pensando di abbandonare definitivamente il lavoro nelle campagne.
L’episodio recentissimo verificatosi a Trani cioè gli spari contro le vetrine dei negozi di via Umberto, unitamente ad altri che sempre nella splendida città della Bat, hanno elevato notevolmente il livello e la percezione di insicurezza con enormi danni economici e sociali anche dal punto di vista di disincentivazione dei flussi turistici in quanto il nostro territorio tutto risulta essere nella maglia nera di quelli a rischio, al punto che i Tour Operators internazionali continuano a mettere in guardia i turisti, specie quelli stranieri che vediamo pochissimo o quasi mai nelle nostre città, pur essendo presenti in centinaia di migliaia l’anno a Castel del Monte, dove sconsigliano di recarsi quindi con incentivazione unicamente di quel turismo mordi e fuggi che non fa bene a nessuno.
In seguito ad una delle tantissime sollecitazioni da noi sottoposte all’attenzione del Prefetto di Barletta-Andria-Trani ricevemmo una preziosa ed importante nota da parte dello stesso Prefetto, S.E. dott. Carlo SESSA il quale, in riscontro ad una nostra del 13 febbraio 2012, ci scriveva
“In relazione alla nota di codesta Associazione del 13 febbraio u.s., si comunica che le doglianze evidenziate sono state oggetto di disamina in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi il 23 febbraio. Si fa presente che l’impegno di questa Prefettura e delle Forze dell’Ordine nel corso di questi mesi si è particolarmente concentrato su alcuni fenomeni delittuosi che hanno allarmato l’opinione pubblica. L’attività di controllo del territorio ha consentito di raggiungere ottimi risultati sia sul piano investigativo sia su quello della repressione. Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi alcuni episodi che recentemente si sono verificati, soprattutto nel territorio del Comune di Andria, alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione che hanno contribuito insieme alle Forze di Polizia a delineare il quadro e l’evoluzione di alcune fenomenologie delittuose”. Il Prefetto (Sessa)
Quella nota del Prefetto era e rimane una rassicurazione istituzionale importante quanto opportuna e ancora oggi valida ma già in quella nota notammo l’assenza totale della parola “prevenzione” e questo ci fece riflettere e oggi ancor di più.
Se quella parola, quel concetto, quell’auspicio, quella speranza mancava in quelle righe forse non era un caso; forse quell’assenza era dovuta al riconoscimento delle difficoltà operative, della scarsezza di risorse da investire nella cultura seria e non in quella dei balletti di piazza.
L’assenza della parola “prevenzione” era forse soprattutto dovuta alla difficoltà di ammettere l’esistenza di una realtà scomoda e comprendiamo benissimo cosa possa significare anche per una persona stimata ed ineccepibile come il Prefetto Sessa trovarsi spesso di fronte a Sindaci, ad amministratori comunali, a rappresentanti sindacali che continuano a minimizzare i problemi per il sol fatto di non volerne prendere coscienza e ammettere inadeguatezze e limiti.
Se il motivo dell’assenza di quella parola possono essere anche lontanamente riconducibili ad atteggiamenti di questa natura allora la situazione non è drammatica, è irrecuperabile.

        Il Presidente

    Savino Montaruli