
“La compro io paesa’, quanto costa la fontana?” chiedeva un ingenuo turista italo-americano a Totò, che rispondeva “con 10 milioni te la cavi”. Affare fatto, e fontana di Trevi veniva venduta come fosse un comune bene di mercato e non un capolavoro del patrimonio collettivo. Qualcosa di analogo sembra stia per accadere a Barletta, ma stavolta non si tratta della boutade di un film: con delibera di Giunta n. 47 dello scorso 26 settembre si include Villa Bonelli tra gli immobili da alienare, alla stregua di un appartamento in via Libertà e un box auto in via Ofanto.
Notizia shock in primis per il “
Comitato pro Villa Bonelli“, il cui presidente, dottor Angelo Maldari, denuncia: “Dalla
delibera di giunta n°47 del 26/09/2013 pubblicata sull’albo pretorio informatico si evince che la palazzina storica della Villa Bonelli è in vendita. Incredibile ma vero.
Analizzando la deliberazione riguardante le valorizzazioni (cessione o locazione a terzi per 50 anni della proprietà, questi si accollano le spese di ristrutturazione ottenendo cosi, il cambio della destinazione d’uso della stessa) ed alienazioni (vendita a privati) degli immobili di proprietà comunale, si può notare che l’edificio storico della villa in un primo momento è stato inserito nel piano delle valorizzazioni ma andando a leggere in dettaglio il piano delle alienazioni ecco spuntare: Palazzina interna Villa Bonelli risalente alla seconda metà del XIX secolo, sottoposta a vincolo da parte del Ministero dei Beni Culturali. Valore base da definire”.
Il giallo infatti nasce proprio da questa incongruenza: nella prima parte della delibera la prestigiosa, anche se ormai da troppo tempo abbandonata alla peggiore incuria, palazzina di Villa Bonelli è inclusa tra gli immobili da “valorizzare a mezzo di concessione o locazione a soggetti pubblici o privati”, ma scorrendo anche la seconda parte del documento, ecco spuntare l’edificio nell’elenco degli “immobili da alienare”. Evidente l’ambiguità del provvedimento.
“Cioè il Comune ha realmente intenzione di vendere a privati la palazzina storica? Ed ha anche ottenuto l’autorizzazione da parte del Ministero competente?”, si chiede il dottor Maldari.
“Questa notizia ha dell’assurdo. Villa Bonelli possiede valenze storiche, monumentali, artistiche e botaniche che la rendono un bene culturale di straordinario interesse e dalle grandi potenzialità turistiche. Acquistata dal Comune di Barletta il 10/12/1976 per diventare un centro culturale di rilievo per la città, si parlava di conservatorio comunale o biblioteca comunale, è stata dapprima occupata dagli sfrattati poi abbandonata a se stessa fino ai giorni nostri. Solo il giardino è stato in parte salvato.
All’interno dell’edificio sono presenti ancora oggi affreschi ed ornamenti pompeiani di grande pregio oltre che la cappella dei Bonelli con tutto il suo altare. La Villa è sottoposta a Vincolo dei Beni Culturali e del Paesaggio da maggio 2004.
Il comitato spontaneo “Pro Villa Bonelli”, si augura che il Comune non abbia questa seria intenzione, anzi suggeriamo di impegnarsi, non potendolo fare con riserve proprie di bilancio, ad individuare canali regionali, statali o europei per reperire finanziamenti al fine di ristrutturare un bene storico della nostra città e restituirlo alla fruizione di tutti i cittadini. Non vogliamo ci sia una nuova ex-distilleria”.