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News dalle Città della BAT

sabato 8 gennaio 2011

ANDRIA : Intervento Laboratorio Andria Qualità Urbana

È davvero strano constatare che una città che ha vissuto un lungo periodo di letargo specie per quel che riguarda le opere pubbliche, si riprenda da quel torpore e in luogo di lodare le iniziative poste in essere in poco tempo dalla nuova amministrazione cittadina guidata dal Sindaco Nicola Giorgino preferisca frenare, non fare, perdersi in chiacchiere. Fin dal suo insediamento anche l’assessore Pierpaolo Matera ha dato nuova energia al settore dei lavori pubblici, stimolando adeguatamente il settore di competenza per metterlo in grado di recuperare i ritardi accumulati e permettere alla città di conoscere una nuova fase di sviluppo.


È sintomatica a questo proposito la riflessione del sempre attento dottor Di Gioia, del comitato cittadino del Centro Storico, tanto che verrebbe da chiedersi: allora il non fare per taluni era meglio del fare? Invece la nuova guida cittadina ci ha ormai abituato ad una nuova marcia, ad un nuovo passo nella soluzione dei problemi e nella capacità di portare a termine tutte le operazioni, sia quelle intraprese in proprio che quelle lasciate in sospeso dal passato. Ed è proprio da questa capacità di saper valutare prontamente quanto di buono i professionisti locali avevano prodotto per la città, e che era rimasto nei cassetti delle amministrazioni precedenti, che ha fatto si che in breve tempo si è potuto dare nuovo impulso alle opere pubbliche cittadine.

Il Nucleo Antico è stato al centro della campagna elettorale del Sindaco Giorgino, e il nostro Laboratorio,che ha collaborato alla stesura del programma di governo, sa bene quante riflessioni siano state fatte sugli sforzi da mettere in atto per riportarlo all’attenzione della città. Già girando per il Nucleo Antico, a qualsiasi ora, si vede che qualcosa è cambiato, c’è più gente, che gira con più tranquillità, ci sono forze dell’ordine, si ha in animo di trasferire importanti funzioni pubbliche, si stanno facendo lavori strategici. Ebbene sì, non si deve aver paura di dichiararlo, l’attuale Amministrazione, in carica da meno di un anno, ha già definito un progetto strategico per il nucleo antico, un disegno complessivo di cui si hanno ben chiari gli obiettivi che viene attuato attraverso interventi puntuali che rientrano nella visione globale predefinita.

Il Nucleo Antico è un luogo molto particolare, che vive di delicati equilibri tra gli spazi pubblici e spazi privati, tra il cittadino residente ed il commerciante (che spesso hanno bisogni diversi), nonché di compromessi tra strutture edilizie antiche ed esigenze di fruizione attuale. Un Nucleo Antico vivibile, vivo e vissuto è patrimonio collettivo della città intera, perché ne rappresenta cuore e identità, ed è sotto gli occhi di tutti come la nuova Amministrazione di centro-destra si sia subito attivata con la propria strategia complessiva di recupero.

Tale strategia vede come elemento centrale il recupero dei contenitori di rilevanza storica, culturale e religiosa. Tali emergenze storiche saranno collegate attraverso percorsi di cui si prevede la opportuna sistemazione. I poli o i nodi strategici sono, a partire dalla Porta di Sant’Andrea, Largo Grotte con il progetto di riqualificazione in atto che si connette al quartiere omonimo e alla Chiesa San Nicola; San Domenico con il recupero della antica Officina, attualmente in corso, ed il restauro della Chiesa di San Domenico per cui, grazie all’intervento del nostro parlamentare on. dott. Benedetto Fucci, sono stati già stanziati i fondi (il provvedimento per chi ha bisogno di ufficialità è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre scorso). Il percorso di Via Corrado IV intercetta la già recuperata Chiesa di Mater Gratiae ed, infine, giunge al Palazzo Ducale, ove è in corso la fase di progettazione, con la Piazza La Corte (i cui lavori di recupero del basolato e di rifacimento impiantistico sono in corso), per giungere alla Piazza Duomo e alla Cattedrale. Tale percorso si riconnette da una parte con il polo di Sant’Agostino con la magnifica Chiesa e la biblioteca, i cui lavori di completamento stanno per essere avviati, per giungere alla Porta la Barra; dall’altra parte raggiunge la chiesa di San Francesco, ormai completamente recuperata sia nella parte del Chiostro di competenza comunale sia per la Chiesa ed il Campanile. Il percorso prosegue con il Largo Toniolo dove è già stato realizzato il Museo Diocesano a cura della Curia. Da questo polo ci si ricollegherà sia con San Domenico sia con la Porta di Sant’Andrea. Quanto detto è - in estrema sintesi - la strategia che è nata anche dal dialogo con le istituzioni presenti nel nucleo antico, con le associazioni e con i cittadini dialogo che iniziato un anno fa durante la campagna elettorale non è mai stato interrotto.

Per entrare nello specifico di Piazza Duomo è bene sottolineare che proprio il prestigio e la rilevanza storico-testimoniale di un monumento come la Cattedrale, recentemente riportata all’antico splendore grazie ai lavori realizzati dalla Diocesi, impone che la piazza abbia un decoro ed una dignità pari al monumento stesso. Attualmente, come ripetuto in più occasioni, quello che dovrebbe essere uno dei punti salienti di Andria è un disordinato parcheggio con un piazzale male asfaltato. Quindi definire, come taluni hanno avuto l’ardire di fare, la sistemazione della piazza “come la solita operazione di facciata” appare certamente inopportuno, tenuto conto che il progetto ha come elemento guida proprio le preesistenze della Chiesa e del Convento delle Benedettine. Ed è indice di poca memoria storica in quanto le operazioni di facciata erano quelle a cui ci aveva abituato il centro sinistra, che hanno avuto come conseguenza l’abbandono del centro storico, causata dalla mancanza di strategie. Quelle strategie ora ci sono. Infatti proprio la consapevolezza della presenza del complesso monastico delle Benedettine fino agli anni ’40 del 900 dovrebbe far comprendere, soprattutto a chi si ritiene sensibile alle preesistenze storiche, l’impossibilità di realizzare un parcheggio interrato nella piazza. Transeat le considerazioni di carattere tecnico non essendo tale localizzazione dimensionalmente adatta ad ospitare un parcheggio interrato con un rapporto costi-benefici sostenibile. Inoltre, da un punto di vista delle politiche della mobilità, anch’esse in fase di completa revisione, non ha assolutamente senso attrarre automobili in un tessuto urbano così minuto (si pensi alla dimensione delle strade) ma l’obiettivo è quello di disincentivare l’uso dei mezzi privati nel Nucleo Antico, di viverlo in una dimensione più umana, con una percezione diversa anche più lenta, per coglierne appieno le valenze.

Riguardo al Mercato coperto, senza entrare nel merito della scelta dell’abbattimento (che non trova traccia in documento alcuno), si ritiene appena di riportare alla memoria che Centri Storici come Verona e Padova sono caratterizzati dalla presenza della Piazza delle Erbe, mentre Venezia preserva lo storico mercato di Rialto sia del pesce che di generi alimentari. Perché ad Andria ciò non dovrebbe essere possibile? Perche una sinistra radical-chic che non ha saputo rivitalizzare il nucleo antico ha in odio l’odore del pesce azzurro? Perché ormai ha altre preferenze? È importante riflettere su questi temi. È importante capire che quel mercato, magari da rivedere e da rimettere a norma, anche qui si pagano i ritardi del passato centro sinistra cittadino, è generatore virtuoso di presenze nel tessuto antico della città; è generatore di reddito per le famiglie dei commercianti coinvolti nelle attività che colà si esplicano. Oppure, ormai, ci dobbiamo dimenticare di tutto, delle nostre origini, delle nostre usanze, per rincorrere chimere? Infine, riguardo al parcheggio che impropriamente interessa piazza Duomo, si può affermare che la diminuzione di alcuni posti auto, non impedirà certo la riqualificazione e la fruibilità della stessa da parte di residenti e turisti, tutt’altro.

Si può affermare, senza paura di smentita, che l’Amministrazione del Sindaco Giorgino, stia operando anche per il Nucleo Antico in modo davvero strategico. Gli sforzi e l’esperienza personale messi in campo anche dall’assessore Matera, con la capacità di risolvere questioni annose, hanno fatto sì che la meditata risistemazione di una antica piazza, operata su progetto di una professionista concittadina, abbia finalmente abbandonato la dimensione progettuale per diventare realtà.

Si chiude con una proposta di meditazione: il nucleo antico deve svilupparsi, non solo come spazio pubblico, per attività culturali e commerciali di eccellenza, ma anche come luogo della residenza per le famiglie, per i giovani, per l’insediamento di nuove funzioni, in grado di rivitalizzarne il tessuto urbano. Possiamo affermare che questa nuova amministrazione, a cui il nostro Laboratorio Andria Qualità Urbana si onora di poter collaborare, stia creando le premesse affinché ciò avvenga senza “la fretta che fa figli ciechi” ma con determinazione e celerità.

arch. Grazia Maria Roberto
arch. Mariangela Alicino

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