Il risultato è emerso dal sondaggio "Gli italiani e la Moda" realizzato dalla Fismo Confesercenti secondo il quale uno su due consumatori è orientato alla scelta di un proprio stile nel vestire.
La moda sta divenendo sempre più una questione di gusto personale; gli italiani, infatti, in tempo di crisi non rinunciano alle tendenze, ma lo fanno esprimendo un proprio stile nel vestire. E’ quanto emerso dai risultati dell’indagine Fismo-Confesercenti ed Swg presentata lunedì scorso al premio Moda 2010 a Roma conferito all'azienda Salvatore Ferragamo.
Analizzando nel dettaglio le opinioni dei consumatori italiani, la maggioranza del campione intervistato ha espresso l'idea comune che moda equivale ad un modo per portare le persone a spendere. Un italiano su tre, invece, pensa che la moda sia un’abitudine creativa e leggera per inserire novità nel guardaroba. Solo il 9% del campione la ritiene un obbligo, una costrizione ed un 5% un must che non si può non seguire.
A seguire di più la moda sono i giovani (35%), poi le persone abbienti (32%), poi le donne (21%) e fanalino di coda gli uomini con un misero 2%. Se invece si osservano i comportamenti personali allora le risposte cambiano: un italiano su due afferma di possedere un proprio stile nella scelta del vestiario. Il 23% dichiara di avere almeno un capo alla moda, il 7% cerca di rinnovare sempre il suo guardaroba. Ma un italiano su cinque è assai più sbrigativo: mette quello che gli capita.
«Gli italiani cercano di personalizzare la moda ai propri stili di vita, con un guardaroba aggiornato ma attento anche alla spesa in tempi di crisi» ha sostenuto Roberto Manzoni, Presidente della Fismo - Confesercenti. Per Manzoni non va trascurato «il ruolo delle vetrine dei negozi per la crescita e lo sviluppo della moda italiana. I negozi danno un forte contributo come palestra, esperienza, promozione, prestigio a marchi e stilisti che sono il punto di forza del nostro made in Italy. Ed in tempi tanto difficili questo vuol dire, per le nostre aziende, mettersi continuamente in gioco per capire ed adattarsi all’evoluzione dei consumi e del costume».
fonte : modaportale
La moda sta divenendo sempre più una questione di gusto personale; gli italiani, infatti, in tempo di crisi non rinunciano alle tendenze, ma lo fanno esprimendo un proprio stile nel vestire. E’ quanto emerso dai risultati dell’indagine Fismo-Confesercenti ed Swg presentata lunedì scorso al premio Moda 2010 a Roma conferito all'azienda Salvatore Ferragamo.
Analizzando nel dettaglio le opinioni dei consumatori italiani, la maggioranza del campione intervistato ha espresso l'idea comune che moda equivale ad un modo per portare le persone a spendere. Un italiano su tre, invece, pensa che la moda sia un’abitudine creativa e leggera per inserire novità nel guardaroba. Solo il 9% del campione la ritiene un obbligo, una costrizione ed un 5% un must che non si può non seguire.
A seguire di più la moda sono i giovani (35%), poi le persone abbienti (32%), poi le donne (21%) e fanalino di coda gli uomini con un misero 2%. Se invece si osservano i comportamenti personali allora le risposte cambiano: un italiano su due afferma di possedere un proprio stile nella scelta del vestiario. Il 23% dichiara di avere almeno un capo alla moda, il 7% cerca di rinnovare sempre il suo guardaroba. Ma un italiano su cinque è assai più sbrigativo: mette quello che gli capita.
«Gli italiani cercano di personalizzare la moda ai propri stili di vita, con un guardaroba aggiornato ma attento anche alla spesa in tempi di crisi» ha sostenuto Roberto Manzoni, Presidente della Fismo - Confesercenti. Per Manzoni non va trascurato «il ruolo delle vetrine dei negozi per la crescita e lo sviluppo della moda italiana. I negozi danno un forte contributo come palestra, esperienza, promozione, prestigio a marchi e stilisti che sono il punto di forza del nostro made in Italy. Ed in tempi tanto difficili questo vuol dire, per le nostre aziende, mettersi continuamente in gioco per capire ed adattarsi all’evoluzione dei consumi e del costume».
fonte : modaportale
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