Nota del Consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore.
“La crisi aziendale della
congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, Opera “Don
Pasquale Uva”, interessa le case di Bisceglie, Foggia e Potenza, cioè
due regioni, Puglia e Basilicata e circa 664 lavoratori. Per tutti
l’ente ha chiesto al ministero del lavoro, a partire dal 16 aprile
prossimo e fino al 16 ottobre 2012, la cassa integrazione in deroga a
zero ore.
I lavoratori della CDP di
Bisceglie sono in protesta e presidiano la struttura da circa 50 giorni,
insieme alle organizzazioni sindacali aziendali, provinciali e
regionali per superare la crisi. Ma questo non potrà accadere attraverso
un risanamento a costo zero per il management dell’ente, inadeguato nel
gestire risorse pubbliche e incapace di garantire salute.
L’obiettivo è scongiurare i
licenziamenti e la cassa integrazione in deroga. Ora come ora, però, un
finanziamento servirebbe solo a dare una piccola boccata d’ossigeno, ma
c’è bisogno di un piano di risanamento radicale a fronte di una
situazione debitoria di molti milioni di euro.
L’ente, per tornare a
essere credibile, ha bisogno di un management serio e affidabile e,
quindi, di un affiancamento istituzionale nel gestire la delicata
situazione di crisi. Il 2 aprile scorso, il tavolo ministeriale è stato
rinviato su richiesta dei sindacati, il 5 aprile, a Bari, si è riunita
la task force per l’occupazione.
Regione, azienda e
sindacati sono convenuti su alcuni punti: salvaguardia dei livelli
occupazionali; riconversione, da parte della Regione, dell’ortofrenico,
come già avvenuto per la Basilicata; controllo delle spese per le
esternalizzazioni, è emblematico, a tal proposito il caso del contratto
per la mensa, coop Ambrosia e altre coop; salvaguardia del servizio
erogato ai pazienti nell’ambito delle aziende sanitarie regionali”.
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