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giovedì 12 aprile 2012

BISCEGLIE : Crisi case di cura “Don Uva”, Pastore. “Chi le gestisce è inadeguato, necessario intervento istituzionale”

Nota del Consigliere regionale del Gruppo Misto-Psi, Franco Pastore.
“La crisi aziendale della congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, Opera “Don Pasquale Uva”, interessa le case di Bisceglie, Foggia e Potenza, cioè due regioni, Puglia e Basilicata e circa 664 lavoratori. Per tutti l’ente ha chiesto al ministero del lavoro, a partire dal 16 aprile prossimo e fino al 16 ottobre 2012, la cassa integrazione in deroga a zero ore.
I lavoratori della CDP di Bisceglie sono in protesta e presidiano la struttura da circa 50 giorni, insieme alle organizzazioni sindacali aziendali, provinciali e regionali per superare la crisi. Ma questo non potrà accadere attraverso un risanamento a costo zero per il management dell’ente, inadeguato nel gestire risorse pubbliche e incapace di garantire salute.
L’obiettivo è scongiurare i licenziamenti e la cassa integrazione in deroga. Ora come ora, però, un finanziamento servirebbe solo a dare una piccola boccata d’ossigeno, ma c’è bisogno di un piano di risanamento radicale a fronte di una situazione debitoria di molti milioni di euro.
L’ente, per tornare a essere credibile, ha bisogno di un management serio e affidabile e, quindi, di un affiancamento istituzionale nel gestire la delicata situazione di crisi. Il 2 aprile scorso, il tavolo ministeriale è stato rinviato su richiesta dei sindacati, il 5 aprile, a Bari, si è riunita la task force per l’occupazione.
Regione, azienda e sindacati sono convenuti su alcuni punti: salvaguardia dei livelli occupazionali; riconversione, da parte della Regione, dell’ortofrenico, come già avvenuto per la Basilicata; controllo delle spese per le esternalizzazioni, è emblematico, a tal proposito il caso del contratto per la mensa, coop Ambrosia e altre coop; salvaguardia del servizio erogato ai pazienti nell’ambito delle aziende sanitarie regionali”.

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