Presentata la XXI edizione di Ecosistema Urbano 2014
il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani
realizzato in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore
Città a tre velocità: lente, lentissime, statiche
A Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone i risultati migliori
Nei capoluoghi pugliesi non decolla la sostenibilità:
Foggia fanalino di coda con il 3,7% di raccolta differenziata ma migliore sulla dispersione di acqua, Brindisi fra le peggiori per trasporto pubblico locale e isole pedonali, Taranto la peggiore per verde urbano fruibile mentre Bari e Lecce positive su isole pedonali e piste ciclabili
Andria unico capoluogo riciclone con il 67,2% di raccolta differenziata
Inquinamento atmosferico a livelli d'emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti altalenante e trasporto pubblico in crisi. Le prime cinque città in classifica sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone.
Questo il quadro che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei 104 capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore. Quest’anno sono 18 gli indicatori che descrivono la qualità delle politiche ambientali delle città. Tre indici sulla qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre sulla gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico (il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili). Quattro indicatori su diciotto selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici) utilizzano dati pubblicati da Istat.
“Anche nella XXI edizione di Ecosistema Urbano – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – continua la gara fra le città pugliesi meno insostenibili, in diversi casi i primati sono conquistati per le mediocrità delle altre contendenti. La sostenibilità nei capoluoghi pugliesi continua a non decollare a causa non solo della crisi economica e finanziaria ma anche perché manca la volontà di elaborare una strategia positiva di trasformazione dell’ecosistema urbano. È completamente assente un’idea di futuro, la capacità di immaginare il traguardo, il punto di arrivo verso cui tendere sia nel breve che nel lungo e lunghissimo periodo. Di questo passo, in assenza di obiettivi chiari e ambiziosi, le nostre città non andranno da nessuna parte ma si procederà solo per interventi puntuali”.
In Puglia, la situazione risulta tendenzialmente invariata rispetto allo scorso anno con tutti i capoluoghi pugliesi in coda alla classifica generale di Ecosistema Urbano.Foggia si conferma la peggiore per la raccolta differenziata, distinguendosi, invece, per la bassa percentuale di dispersioni idriche che la incorona prima nella classifica nazionale con solo l’8%; Brindisi fra le peggiori per isole pedonali e trasporto pubblico locale, mentre Bari e Lecce per isole pedonali e piste ciclabili, Taranto la peggiore per verde urbano fruibile mentre Andria unico capoluogo riciclone con il 67,2% di raccolta differenziata.
Nella classifica generale di Ecosistema Urbano Bari occupa il 74° posto. Gli altri capoluoghi, Lecce, Taranto e Foggia, seguono rispettivamente al 75°, 77° e 81° posto. Mentre Brindisi occupa il 46° posto, collocandosi quasi a metà classifica. I dati dei tre capoluoghi della provincia di Bat non sono stati presi in considerazione perché incompleti e in alcuni casi non pervenuti.
Scendendo nel dettaglio, dall’esame dei tre indicatori sulla qualità dell’aria (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono) la situazione non peggiora nei capoluoghi pugliesi.
Il dato sulla dispersione dell’acqua dalla rete, ovvero la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli, conferma un panorama molto variegato: si passa dall’8% di Foggia – prima nella classifica nazionale – al 50% di Bari. Nel mezzo, Brindisi, Taranto e Lecce rispettivamente con il 34%, 36% e40%. Per ciò che riguarda invece il consumo idrico domestico la situazione resta sostanzialmente invariata: rimane alto a Lecce con 159,2 litri pro-capite mentre è il più basso a Foggia con 123,1 litri. È stabile invece la situazione quanto alla capacità di depurazione degli scarichi civili.
Continua a risentire della congiuntura economica negativa la produzione annuale pro capite di rifiuti urbani: anche quest’anno è Lecce che ne produce in quantità maggiore, raggiungendo 665,5 kg per abitante all’anno. È Foggia invece il capoluogo che ne produce di meno, con 497,0 kg per abitante. Sempre in stallo, invece, laraccolta differenziata in tutti i capoluoghi, lontanissimi dagli obiettivi di legge, con Foggia ferma al 3,7%. Unica eccezione è Andria che ha raggiunto il 67,2% di raccolta differenziata grazie al porta a porta.
Nel trasporto pubblico, sia sul fronte passeggeri trasportati annualmente per abitante che su quello inerente la percorrenza annua per abitante, le città pugliesi occupano posizioni discrete nella classifica generale. Quanto all’indice modal share, ovvero la percentuale di spostamenti privati motorizzati (auto e moto), si distingue Foggia, al 3° posto della classifica nazionale.
Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti ogni 100 abitanti, le migliori sono Taranto, Foggia e Bari, mentre la peggiore è Lecce. Per il tasso di motorizzazione dei motocicli circolanti, Foggia si riconferma al primo posto della classifica generale con il valore più basso ossia 5 motocicli ogni 100 abitanti mentre ancora una volta Lecce è la peggiore con 13 motocicli. Rispetto all’indice che misura il tasso di mortalità per incidenti stradali ogni 10mila abitanti, nella classifica generale, la peggiore città pugliese è Foggia.
Per quanto riguarda le isole pedonali, Bari si piazza in vetta alle province pugliesi. Sul fronte delle piste ciclabili, è ancora una volta Lecce il migliore capoluogo pugliese con 15,67 m_eq/100 abitanti.
Quanto al verde urbano fruibile la peggiore è Taranto con 3,1 mq/ab.
Invece, in una situazione sostanzialmente invariata, Foggia resta la città con i più bassi consumi elettrici domestici e si colloca fra le prime dieci città italiane. Per quanto riguarda le energie rinnovabili, ovvero solare termico e fotovoltaico installato sugli edifici comunali, si distingue Lecce con 3,19 kW ogni mille abitanti.
L’ufficio stampa
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