Resoconto redatto dalla 2^
Commissione Consiliare permanente della
“Struttura”
circa la condizione in cui
trovasi il personale comunale e sulle politiche attive del lavoro in atto al
Comune di Andria
Il
Presidente della Commissione, Francesco
Cannone, con i consiglieri comunali
Pasquale Colasuonno, Luigi Del Giudice ed Agostino Troia hanno incontrato
ripetutamente i componenti della Rappresentanza Sindacale Unitaria del
Comune di Andria.
Una
situazione analizzata a 360 gradi, dove sono emersi più punti oscuri, molte
zone d’ombra e purtroppo poche situazioni chiare.
L’apporto fornito dai
rappresentanti sindacali alla 2^ C.C.P. è stato decisivo e fondamentale ed a
loro va il ringraziamento dell’intera commissione. Sono intervenuti per
relazionare, dopo regolare invito i Sigg.ri Giuseppe Cagnetti, Presidente della RSU,
con i rappresentanti Francesco Porro, Pasquale Pagano, Marco Pastore, Matteo
Cassetta, Fabio Attimonelli, Riccardo D'Ettole ed Antonio Falcetta.
Il Presidente della 2? CCP, rag.
Francesco Cannone, sul punto ritiene sintetizzare quando emerso dall’articolato
e fruttuoso dibattito svolto rilevando «ob torto collo, come il dialogo
tra amministrazione e rappresentanze sindacali , specie in quest’ultimo
anno, si è oltremodo inasprito tanto da
diventare contrappositivo e non anche propositivo e, comunque, in
contrapposizione alla ricerca del dialogo per
l’acclaramento delle numerose pendenze contrattuali».
«Quello che desta maggiormente
preoccupazione- prosegue Cannone- è la presa d’atto che, ad oggi, il personale
del Comune di Andria non ha ancora ricevuto alcun compenso per i c.d. “progetti
obiettivi” relativi all’anno 2013 e nulla ancora si parla sul fondo di
produttività 2014».
Ed infine, «in un contesto temporale
di disoccupazione giovanile ormai alle stelle, si deve prende atto amaramente che l’Amministrazione comunale, che pur vanta
successi ma solo visionari, non è riuscita ad avviare alcuna procedura
concorsuale depauperando del 50%
l’ormai anemico organico comunale».
Circa la definizione della performance per
l'erogazione del restante 60% dei compensi accessori per il personale comunale,
il Presidente delle RSU Cagnetti ha informato la Commissione che, dopo tante
difficoltà, finalmente solo nell'ultimo incontro di delegazione trattante con
la pubblica amministrazione si è giunti alla definizione di tale vicenda, che
si trascinava ormai lungamente da lunghi mesi.
Ma altra questione che attende di essere risolta è
quella relativa ai Piani di rientro dei fondi di incentivazione della
produttività per tutti i Comuni. Cagnetti ha voluto sottolineare che, ai
sensi delle ultime novità legislative, è intendimento della Parte Pubblica
accertarsi che la costituzione di Fondi di Produttività collettivi pregressi
siano stati costituiti regolarmente.
Pertanto il Comune di Andria ha dato avvio al Piano
di rientro così come stabilito dal D.l.16/2014 e, in via
precauzionale, una somma pari a circa
60mila euro, rinveniente da economie del 2012, è stata riportata nel fondo del 2013.
La Parte Pubblica ha motivato ai rappresentanti
sindacali che, qualora a seguito di verifiche, vengano riscontrate
irregolarità, potrà dare avvio al Piano di Rientro e ad una relazione in tal senso si avrà entro
maggio 2015.
Ma la RSU ha espresso categoricamente il proprio
disaccordo nella speranza che a livello nazionale la questione venga
diversamente definita.
La Rappresentanza sindacale del Comune di Andria, in
varie occasioni ha evidenziato la scarsa considerazione che la Parte Pubblica
ha avuto ed ha nei confronti dei dipendenti, che, attraverso le RSU, lamentano
quotidianamente i propri disagi. Tali mancanze hanno portato, nel giro di un
paio di anni, ritardi notevoli nella erogazione di spettanze ai dipendenti.
Purtroppo nel Comune di Andria, si sono riscontrate
mancanze da parte degli organi preposti al completamento dell'iter, in
particolare l'Organismo Indipendente di Valutazione (che dovrebbe
valutare l’operato dei Dirigenti) che non ha inteso accelerare i tempi. Questo
Organismo, nato nel 2011, non ha minimamente preso in considerazione la ventina
di osservazioni che la RSU ha sottoposto alla sua attenzione.
In merito al Piano della performance, ad esempio, sono
state evidenziate alcune lacune soprattutto sull'interpretazione
dell'attribuzione di incarichi di responsabilità. Il Dirigente del
Settore Personale ha ritenuto di quantificare le assenze in massimo di 66
giorni per i dipendenti amministrativi e 72 per la P.M., senza considerare i giorni di congedo
ordinario ed altri istituti garantiti dal Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro.
Il consigliere Colasuonno ha ritenuto che la P.A.,
sorda alle richieste delle RSU, con l'erogazione ai dipendenti di quanto
dovuto da circa due anni, abbia concesso un contentino lasciando invariata
tutta la problematica evidenziata dalle RSU. Quindi ha chiesto come le RSU
abbiano risposto alla deliberazione di Giunta che ha affidato ad una agenzia
interinale l'assunzione di personale a tempo determinato e quali i criteri
adottati per l'assegnazione di dipendenti e non dipendenti all'ufficio del
Giudice di Pace.
Il Presidente Cagnetti ha risposto evidenziando che
appresa la notizia la RSU ha immediatamente sollevato le proprie perplessità
sulla procedura adottata che invece avrebbe dovuto passare attraverso il
regolamento di mobilità interna. Tale passaggio non è avvenuto e le RSU lo
hanno fatto rilevare con una nota esplicita.
Attimonelli, della UIL ha sottolineato come, in varie
occasioni, il Comune ha omesso di cercare tra i propri dipendenti il personale
cui assegnare incarichi particolari provvedendo diversamente. Il problema di
fondo è, secondo Attimonelli, la mancanza di una buona e corretta relazione
sindacale perché alle ripetute richieste di confronto da parte delle RSU, non
si sono avute risposte. Sono tante le situazioni anomale segnalate dai
dipendenti tra cui anche progetti realizzati e, non si sa come, mai
ufficialmente autorizzati e, ad oggi, non ancora retribuiti.
Porro della CISL ha spiegato che i progetti obiettivi
sono strettamente legati agli obiettivi del Piano Economico Gestionale del
Comune. Poiché oggi viene pagata la produttività 2013, a seguire saranno evasi
anche i progetti obiettivi, per la parte che compete ai Settori che hanno
formalizzato nel PEG, nella performance, gli obiettivi strategici.
Attimonelli ha altresì lamentato i ritardi con cui
vengono evasi tali compensi.
Cagnetti ha fatto emergere come le relazioni
sindacali, in quest’ultimo anno, sono peggiorate al Comune di Andria. La RSU ha
sempre dimostrato di essere partecipativa, di contribuire al miglioramento
delle condizioni lavorative, benché non sempre concordi con la P.A. . A tal
proposito, proprio in una recente assemblea sindacale, che ha visto grande
partecipazione, sono state individuate soluzioni, compresa la diffida alla
parte pubblica, ma risposte non se ne sono ancora avute.
Il consigliere Colasuonno ha rilevato se non fosse il
caso di ricorrere legalmente su tali atteggiamenti.
Secondo i rappresentanti sindacali si ha l’impressione
che le RSU siano viste come un impiccio.
Pagano, della CGIL ha aggiunto che, specialmente quest’ultimo anno, i
lavoratori siano stati particolarmente colpiti. Basti pensare all’ultima novità
circa il piano di rientro a partire dal 1995 ad oggi su premialità, a detta del
Governo, indebitamente percepite. Tante le proposte che sono pervenute dalle
RSU in quest’ultimo anno, ma tutte ignorate.
Pastore della USB ha tenuto ad aggiungere che
l’assurdo è che il calcolo del fondo accantonato in via precauzionale, di circa
60mila euro, venga fatto in danno dei lavoratori, perché in sostanza vengono
tolte risorse ai dipendenti ed
incrementato il Bilancio stesso. Se tali fondi sono stati erogati erroneamente,
qualcuno ne è responsabile.
Ad esempio, Cagnetti precisa che l’Organo che avrebbe
dovuto valutare, l’O.I.V., è stato già retribuito prima dei dipendenti. Una
autentica anomalia.
Attimonelli ha posto all’attenzione della CCP un’altra
problematica circa la formazione del personale, ferma non si sa a quanti anni
fa. La macchina amministrativa procede con efficienza grazie al personale che
lavora con grande professionalità nonostante le dicerie sul dipendente comunale
fannullone. Tutto quanto la P.A. produce è opera dei dipendenti che, dietro le
quinte, lavorano, si formano da soli, senza ricevere gratificazioni.
Attualmente i dipendenti si sono ridotti a circa 400, un organico ormai
risicato del 50% della dotazione organica. Il personale va invece formato e va
considerato.
Porro, proprio in merito al personale, ritiene che ben
venga un maggior dialogo tra le RSU e la parte politica, al fine di porre
l’attenzione su alcune vicende. Basti considerare che il Comune di Andria, che
conta più di 100mila abitanti, viene portato avanti egregiamente e con grande
competenza da circa 300 dipendenti che si formano da soli e sui quali non si
discute mai. Il consigliere Colasuonno, ha evidenziato che, paradossalmente
solamente un collasso del sistema porterebbe finalmente l’attenzione sul
problema.
Cagnetti, in conclusione ha ritenuto che, dopo questi
ultimi anni di duro lavoro delle RSU, l’attuale regolamento sulla performance
non sia adeguato alla nostra realtà ma vada modellato alla situazione locale.
Il Comune di Andria è sotto organico ma il livello medio-alto dei dipendenti
consente la prosecuzione senza intoppi della macchina amministrativa.
Pertanto, sia i Consiglieri della 2^
Commissione Consiliare Permenente che i Rappresentnati sindaclai dei dipendenti
comunali, ritengono sia avvenuto il momento di una positiva inversione di
tendenza e che finalmente venga rivisto il modello organizzativo e, in base
alla condizione economica, avviate nuove assunzioni dall’esterno e progressioni
verticali tra il personale dipendente.
Ci auguriamo che quest’ultimo breve
segmento di vita amministrativa, venga utilizzato quanto meno per la
sistemazione dei tasselli mancanti in favore del personale che aspetta da anni
di vedere soddisfare le più che legittime aspettative di vita lavorativa
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