Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

venerdì 5 giugno 2015

ANDRIA : ORGOGLIOSI DI ESSERE ANDRIESI.

All'età di 11 anni, i miei genitori decisero di iscrivermi in 1^ Media al “Redentore” di Bari.
Era una scuola legalmente riconosciuta, gestita direttamente dai Salesiani, molto rinomata e ambita. A Bari fummo accolti dal Prefetto del collegio, un Salesiano doc, che successivamente ricoprì i più alti incarichi dell'ordine.
Ricordo, come se fosse ancora ieri, le sue parole appena seppe che eravamo di Andria. Grande città la nostra: il Prefetto ribadì più volte che Andria era il comune, non capoluogo di provincia, più popoloso d'Italia. Le sue parole dimostravano una certa ammirazione nei confronti della nostra città. I miei ebbero un senso di grande orgoglio. Anch'io provai la stessa sensazione, seppure undicenne appena.
L'ho sentita ripetere spesso, nel corso della mia vita, l'ammirazione per Andria. Ieri come oggi. L'ultimissima volta, qualche tempo fa, alla presentazione del nuovo libro “I blog” di Mimmo Pillera. L'incontro è stato presso la sede dell'Associazione culturale “Puer Apuliae” in Via Regina Margherita. Massimo Pillera è un giornalista professionista de “Il Fatto Quotidiano”, direttore di Tele Trani, nuova emittente televisiva digitale.
Ha vissuto parecchi anni a Zurigo, in Svizzera, poi a Milano, infine è approdato a Trani. Pillera ha ripetuto le stesse parole del Prefetto del “Redentore” di circa cinquant'anni fa. Anche lui ha sottolineato la bramura, l'intelligenza, l'operosità, le capacità e la brillantezza degli Andriesi. A Zurigo un gruppo di nostri concittadini sfilò in abiti medioevali accuratissimi, rappresentando lo storico corteo federiciano. Si trattava del gruppo dell'”Alfa Teatro”, non nuovo a questa esibizione. Gli spettatori elvetici rimasero entusiasti e completamente soddisfatti.
L'orgoglio di essere Andriesi è scemato paurosamente fino a spegnersi del tutto nel corso degli ultimi vent'anni. Come mai? Perché? I motivi sono tanti. In taluni casi, se vogliamo, sono davvero incontestabili. Predominano i fatti negativi. Andria capitale dell'abusivismo edilizio. Andria un covo di lestofanti, ladri e malfattori. Andria capitale dello spaccio di stupefacenti. Andria principale centro del riciclaggio di denaro sporco. Andria città caotica e chiassosa. Ma non è solo questo. Oggi ci sono aspetti ed elementi superpositivi, grazie ai quali gli Andriesi dovrebbero tornare ad essere orgogliosi di se stessi, della propria città, della propria origine.
Innanzitutto resta una delle città più popolose d'Italia, dopo le 4 metropoli (Roma, Milano. Torino e Napoli) e alcuni capoluoghi regionali. E' la città federiciana per antonomasia con Castel del Monte, con le due mogli di Federico 2° sepolte nella cripta della nostra Cattedrale, con la Sacra Spina tra le più grandi reliquie d'epoca angioina. Possiamo continuare: con il centro storico tra i più estesi dell'Italia meridionale, con le sue splendide Chiese rinascimentali e barocche, con le sue magnifiche Lauree basiliane, ricche di fede e d'arte. E ancora: con il suo dolce clima mediterraneo, con il suo olio extravergine d'oliva (tra i migliori del mondo), con la sua altissima produzione di vino, con i suoi pregiatissimi confetti (specie quelli dell'antica fabbrica di Confetti G. Mucci), apprezzati dappertutto in Italia e all'estero!
E che dire poi delle tante personalità, eccellenti in campo nazionale e/o internazionale, nate in Andria?
Parliamo di Sanguedolce, Giovanni Pomarico, Pietro Zito, Lorenzo Bonomo, l'attore Riccardo Scamarcio, i giornalisti RAI Francesco Giorgino, Saverio Montingelli e Nicola Porro.
Andriesi, siate nuovamente orgogliosi di Andria! Riprendetevi l'orgoglio di essere figli di questa nostra splendida terra!

Distinti saluti.
Riccardo Suriano

Nessun commento:

Posta un commento