Stop
all'incenerimento dei rifiuti, stop all'inquinamento della falda acquifera -
Manifestazione cittadina, Venerdì 22 Gennaio ore 18:30 Piazza Caduti
Le
indagini della Procura di Trani sul disastro ambientale in atto in questa città
ha avuto come farsesco effetto collaterale quello di dar via al solito e, se si
ha un minimo di memoria, alquanto ridicolo, balletto vorticoso di
dichiarazioni, prese di posizione, uscite pubbliche di soggetti politici ed
istituzionali, che tutto a un tratto sembrerebbero rendersi conto di vivere in
una città con un impianto industriale che brucia 65.000 tonnellate di rifiuti all'anno
e che, ma chi lo avrebbe mai detto!, la cosa non è propriamente salutare.
Questa schiera di novelli Lazzaro improvvisamente resuscitati dal mondo dei
morti ci tengono ora a dichiarare in massa l'usuale ritornello di cui si abusa
fin troppo in un paese in cui lo scempio ambientale è regola comune:
"siamo preoccupati - adotteremo misure a breve - fiducia nell'operato della
magistratura". Anche qui, chi ha un minimo di memoria sa che certe frasi
di solito sono solo un preludio al peggio; che in questo caso è chiaramente il
cercare di apparire solerti e attenti, prospettare drastici cambiamenti a mezzo
stampa paventando moderato sdegno e inviti alla calma, e in realtà aspettare
che la bufera giudiziaria passi per tornare tranquillamente a non fare niente e
continuare ad annegare silenziosamente in un mare di connivenza tutta la
questione, con buona pace delle presunte preoccupazioni per la salute dei
cittadini. Abbiamo spesso ricordato come da anni movimenti e associazioni, di
cui il nostro Forum Salute e Ambiente è espressione ultima, abbiano denunciato
la spaventosa situazione ambientale di Barletta: non lo facciamo per fregiarci
del ruolo di Cassandra del caso, ma solo per ricordare come, in tutti questi
anni, a fronte delle continue denunce e delle macroscopiche evidenze di come in
questa città ci fossero aziende che inseguono il loro privatissimo profitto, molti dei personaggi che ora gareggiano
nell'arrampicata sugli specchi abbiano semplicemente chiuso gli occhi e
lasciato che la situazione perdurasse. E al di là delle responsabilità
giudiziarie, di cui sarà la magistratura a occuparsi, ci sono delle precise
responsabilità politiche dietro questo incancrenirsi di una devastazione che
avrebbe potuto essere fermata o quanto meno limitata molto prima.
Responsabilità
che ricadono sul Sindaco Cascella che avrebbe la facoltà e l’autorità per
intervenire e che invece non fa assolutamente nulla; con Consiglieri Regionali
che vagheggiano future delocalizzazioni(chi pagherà la delocalizzazione? quali
saranno i tempi di realizzazione?) con
il preciso scopo di lasciare le cose allo stato attuale condannando un intero
territorio a pagare e reggere sulle spalle inutilmente un modello industriale
non solo obsoleto ma secondo noi senza prospettive.
Non sarà la magistratura ora a risolvere
magicamente le cose, e aspettarsi che questa classe politica si decida a farlo
è non solo ingenuo, ma un atto di fede immotivato che non tiene conto della
palese volontà di quest'ultima di continuare nella sua opera di spalla
istituzionale dell'interesse privato. E allora non potrà che essere una
risposta collettiva e dal basso, che coinvolga in primis anche i lavoratori
delle aziende coinvolte, l'unico modo per cercare di invertire la rotta; la
nostra campagna di raccolta firme per la presentazione dei due progetti di
delibera sulla strategia Rifiuti Zero e sul monitoraggio delle aziende
insalubri, campagna che ha sortito un insperato successo e che ci ha dimostrato
come sempre di più i cittadini siano coscienti della pericolosità ambientale,
sanitaria e sociale della situazione, è la prova lampante di come questo sia
non solo possibile, ma necessario. Così come è necessario in questo momento, ed
è necessario farlo subito, prima che il costo in termini sanitari ed ecologici
diventi del tutto fuori controllo, che sia dato un immediato stop al
coincenerimento dei rifiuti nei forni della cementeria Buzzi Unicem, revocando
l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Puglia nel 2012
e di cui sono stati chiamati a rispondere in via giudiziaria vertici dell'azienda,
tecnici e dirigenti della Provincia e della Regione, e che la falda acquifera,
i cui pesanti livelli di inquinamento mettono a serio rischio la salute di
tutti, oggetto negli ultimi mesi di un imbarazzante balletto di rimpalli di
responsabilità, venga bonificata al più presto dai diretti responsabili, Timac
Agro in primis. Due provvedimenti imprescindibili, un primo passo verso un
totale ripensamento delle politiche ambientali e sociali di questa città, e che
rappresentano la conditio sine qua non di qualsiasi serio corso d'azioni che
miri sul serio alla tutela della salute e dell'ambiente. È per questo che
Venerdì 22 Gennaio, alle ore 18:30 in Piazza Caduti, invitiamo tutti a
partecipare a una manifestazione cittadina per esigere l'adozione di queste due
misure e per iniziare a costruire dal basso una risposta determinata e collettiva
per un cambio radicale nella nostra città.
Sandra
Parente ,Francesco Caputo-Forum Salute e Ambiente - Barletta
Nessun commento:
Posta un commento