“A partire da domani, dopo i funerali solenni delle vittime del disastro ferroviario che si terranno ad Andria, la politica ha il dovere di interrogarsi e di assumersi tutte le responsabilità del caso; le responsabilità morali sono tutte nostre.
Per quale motivo su 6 mila km di binario unico gestiti dai concessionari regionali non è utilizzato il sistema di controllo marcia-treno (SCMT) e ci si affida ancora al controllo telefonico come ultimo filtro per autorizzare il passaggio di un treno, esattamente come 50 anni fa? Temo abbia prevalso la logica del profitto e non quella del servizio e della sicurezza. Ho scoperto anch’io a seguito di questa tragedia che in questi tratti esiste solo il sistema del ‘consenso telefonico’ che sarà pure legittimo ma non è assolutamente giustificabile. Per quale motivo le regioni interessate non sono mai intervenute? I costi per installare il SCMT non sono elevati ma non è stato introdotto su tutta la rete perché questo limiterebbe il flusso di treni, diminuendo il fatturato. Non si può essere tuttologi ma mi aspetto da chi ha responsabilità dirette una spiegazione chiara. Governo e Regioni avviino un dibattito serio perché dopo la tragedia ferroviaria accaduta in Puglia dobbiamo fare in modo che quelle drammatiche morti non siano inutili e, nel breve, l’unico modo è assicurare l’obbligo del sistema di controllo marcia-treno (SCMT) a quei 6 mila km di binario unico che ne sono ancora privi, esattamente come accade ai tratti a binario unico gestiti da RFI”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, a conclusione dei lavori odierni in commissione su Dl Enti Locali, dopo l’approvazione della sua proposta di equiparare per il sostegno finanziario immediato le vittime di Andria-Corato a quelle di Viareggio.
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