Lo
sconcertante ennesimo episodio di violenza perpetrato ai danni di
una famiglia di commercianti tranesi (ai quali va la solidarietà del
Gruppo dirigente di Confesercenti BAT e di Confcommercio Trani) ad
appena pochi giorni dal gravissimo episodio accaduto a Canosa di
Puglia con la morte della mamma di una gioelliera, dirigente di
Confesercenti, a seguito di un tentativo di rapina in casa, ripropone
prepotentemente, se mai ce ne fosse bisogno, il problema della
sicurezza nelle Città della Provincia Barletta-Andria-Trani.
Confesercenti
Prov.le BAT e Confcommercio Trani ritengono ormai la misura colma e
che quanto sta accadendo non può e non deve essere dimenticato e/o
archiviato come episodi ordinari ai quali farci l’abitudine, quasi
fossero prodotti inevitabili della modernità.
Alle
Istituzioni del Territorio, al Prefetto ed ai Sindaci di Trani e
Canosa in questo particolare momento, rivolgiamo un forte appello
affinchè si programmi una serie di interventi concreti ed immediati,
finalizzati quantomeno ad arginare un fenomeno che si fa sempre più
preoccupante e ripetitivo.
E’
certamente vero che il decadimento dei costumi provoca un aumento dei
fenomeni di microcriminalità diffusa con conseguenti danni al
patrimonio ed alle persone sempre più frequenti, ma arrivare a
gambizzare commercianti per pochi euro significa dover alzare di
molto l’asticella della nostra attenzione su tali fenomeni.
L’impotenza
delle Istituzioni e di tutti noi cittadini, imprenditori e non, non
deve produrre rassegnazione. Anzi deve convincere tutti a cercare
soluzioni partecipate che avvicinino chi ha la responsabilità di
governo e governati.
E’
giusto quindi, come qualcuno osserva, partire dalle scuole e dalle
famiglie per aumentare il senso civico dei cittadini della nostra
comunità territoriale ma ciò presuppone l’impiego di risorse
umane ed economiche e, soprattutto tempi lunghi.
Oggi
non può bastare ricevere tale risposta; nè, e ce ne rendiamo conto,
possano bastare i Protocolli d’Intesa firmati e le nostre
conseguenti solite richieste di contributi e fondi per
l’installazione di impianti di videosorveglianza, pubblici e/o
privati che fossero.
Inoltre,
spesso, viene richiesto dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine
e dagli Organi di Controllo preposti, di denunciare, di non aver
paura a segnalare e di uscire allo scoperto; non possiamo sperare che
ciò avvenga, almeno fino a quando non si crei un’atmosfera di
sicurezza e ci si senta veramente protetti.
Come
fare, allora, per costruire un circuito virtuoso tra cittadini e
coloro che sono preposti all’ Ordine Pubblico?
Si
potrebbe pensare ad una maggiore diffusione pubblica da parte delle
forze dell’ Ordine, di segnalazioni preventive sui criminali
abituali e pubblicazione di mappe indicanti episodi delinquenziali
che si rinnovano in Città (furti-rapine-scippi-ecc..) per allertare
maggiormente cittadini e commercianti ed attrezzarsi a livello
preventivo?
In
ogni caso, Confesercenti e Confcommercio sono pronte a costituirsi
parte civile nell’eventuale processo penale che si instaurerà per
cercare di tutelare al meglio la categoria dei piccoli commercianti
che, già alle prese con una serie di problemi legati alla crisi,
alla burocrazia, al fisco eccessivo, ecc., rischiano di chiudere
definitivamente le proprie attività con grave danno per la
vivibilità delle nostre Città.
In
attesa di potervi incontrare nei prossimi giorni al fine di
approfondire le tematiche esposte e offrire il nostro modesto
contributo a quanto sicuramente già adottato da codesti Enti ed
Istituzioni, si ringrazia per l’attenzione prestata e si inviano
distinti saluti.
p. la Confcommercio Trani p. la Confesercenti Prov.le BAT
rag.
G. Acquaviva dott. R. Landriscina
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