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mercoledì 6 dicembre 2017

PUGLIA : Protocollo su lavoro nero, l’11 dicembre nuovo vertice in Regione

L’assessorato al lavoro convoca Cgil, Filctem, Consorzio 5 Stelle e Comune di Barletta


Su sollecitazione della Cgil Bat e della Filctem Cgil Bat-Foggia, l’assessorato alla formazione ed al lavoro della Regione Puglia ha convocato sindacati, Consorzio 5 Stelle e Comune di Barletta (ovvero i firmatari del protocollo d’intesa del 3 ottobre del 2012) per un tentativo di accordo in attuazione del protocollo in un incontro che si terrà lunedì 11 dicembre, alle ore 10.30, presso gli uffici dello stesso assessorato.

“Già nelle scorse settimane c’è stato un momento di confronto in Regione per la verifica del protocollo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro serviva a fare il punto della situazione ed era tra gli stessi obiettivi dell’intesa. A quell’incontro sono seguiti diversi tavoli tra i soggetti interessati ed un’ipotesi di accordo formulata da noi che non ha trovato la condivisione da parte del Consorzio e per tale ragione abbiamo chiesto ed attenuto alle pubbliche amministrazioni un incontro urgente”, spiegano Pietro Fiorella, segretario Filctem Cgil Bat e Foggia e Giuseppe Deleonardis segretario generale Cgil Bat.     

“Chiedevamo l’applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro con l’elezione della R.L.S. interaziendale e l’applicazione delle normative contrattuali dell’artigianato in merito alle prestazioni differite e sostegno al reddito, garantite dalla bilateralità. Per le imprese non si trattava di sostenere costi enormi ma di adempiere ad alcuni obblighi di legge e contrattuali. Chiediamo anche la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, cosi come previsto nel protocollo del 2012.  Speriamo che dopo questo ulteriore momento di confronto si possa aprire la strada ad un accordo con il Consorzio 5 Stelle. Si tratta dell’ultimo tentativo che intendiamo esperire, dopo di che, se non dovesse andare in porto, faremo le opportune valutazioni in merito”, concludono Fiorella e Deleonardis.

Michela Alicino
Ufficio stampa Cgil Bat



lunedì 23 ottobre 2017

TRANI : Lavoro nero ed evasioni contrattuali, allarme Cgil Bat - “Irregolarità in un’azienda su due”

Verso la Carta dei diritti universali del lavoro. Indici di sfruttamento e rete di qualità nella legge 199/16, la cosiddetta anti-caporali. Incontro il 27 ottobre presso la Biblioteca comunale a Trani

Nel 2016 in una ispezione su due sono state riscontrate irregolarità. Su 5mila aziende delle province di Bari e di Barletta – Andria – Trani “visitate” dall’Ispettorato del lavoro 2348 le infrazioni accertate per numero di lavoratori di cui in nero 1618. I settori maggiormente colpiti l’agricoltura (86%), i servizi e la ristorazione (83%), il manifatturiero (77%), il commercio (70%). Al sommerso si aggiungono evasioni contrattuali ed in materia di sicurezza.
“Serve una nuova cultura giuridica ed eticità del lavoro”, commenta il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis nel spiegare le finalità di un incontro “Verso la Carta dei diritti universali del lavoro. Indici di sfruttamento e rete di qualità nella Legge 199/16” in programma il prossimo 27 ottobre a partire dalle ore 16.30 presso la Biblioteca comunale di Trani. Interverranno il segretario generale Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis che introdurrà i lavori, il presidente Aisa (associazione italiana stampa agricola alimentare ambiente), Roberto De Petro, il presidente della sezione lavoro della Cassazione, Pietro Curzio, l’avv. del Foro di Trani, Francesco Stolfa, il direttore interregionale dell’Ispettorato del lavoro Napoli, Renato Pingue, Giovanni Mininni, segretario Flai Cgil Nazionale e Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia che concluderà l’incontro.
“I dati delle ispezioni del Ministero ci fanno capire che le irregolarità si registrano in tutti i settori, anche il pubblico non è da meno, dunque la legge va bene ma per essere applicata deve innanzitutto essere conosciuta ma soprattutto deve essere operativa da tutti i punti di vista e non solo a livello repressivo. Bisogna dare attuazione, per esempio, alla cabina di regia per il governo del mercato del lavoro prevista in uno degli articoli del testo. Solo costruendo una nuova cultura del lavoro e della legalità, che era poi alla base del protocollo sugli appalti che avevamo proposto alle PA e che stenta a decollare, l’apparato normativo può essere efficace altrimenti l’idea comune resterà sempre e solo quella del lavoro purché sia”, conclude Deleonardis.
Il seminario è patrocinato dall’Ordine degli avvocati e dall’Ordine dei giornalisti di Puglia per i quali la partecipazione, previa iscrizione su apposita piattaforma, consentirà l’acquisizione di crediti formativi.

Michela Alicino

Ufficio stampa Cgil Bat

lunedì 4 settembre 2017

BAT : Lavoro nero in agricoltura, ristorazione e manifatturiero i settori più colpiti

I dati delle ispezioni nel 2016 del Ministero, Deleonardis (Cgil): “Una piaga da abbattere con la cultura della legalità mentre i sindaci stanno a guardare”

Sono quasi 5mila le aziende appartenenti ai diversi settori merceologici delle province di Bari e di Barletta – Andria – Trani “visitate” dagli ispettori del Ministro del Lavoro nell’anno 2016. In una ispezione su due sono state riscontrate irregolarità, 2348 sono state le infrazioni per numero di lavoratori accertati di cui in nero 1618. L’agricoltura è il settore maggiormente colpito dove la percentuale di sommerso si attesta intorno all’86%, seguono i servizi e la ristorazione all’83%, il manifatturiero al 77%, al 70% il commercio. I numeri li diffonde direttamente il Ministero in un report nazionale che non fa altro che fotografare una situazione più volte sottolineata e denunciata dalla Cgil.
“Il lavoro nero continua a rappresentare la piaga maggiore per il territorio – spiega Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat –, a cui si aggiunge un altro fenomeno altrettanto grave che è quello delle varie infrazioni ed evasioni contrattuali e in materia di sicurezza sul lavoro che si attestano al 60% con picchi del 68%. Serve maggiore qualità del lavoro ma soprattutto serve che i sindaci e le istituzioni smettano di stare a guardare in silenzio. Insieme a Cisl e Uil abbiamo chiesto ai Sindaci della Provincia Bat di attivare tutte le iniziative in grado di intercettare le risorse comunitarie e avviare percorsi virtuosi per lo sviluppo, costruendo occasioni di confronto tra le parti sociali ed il partenariato economico e sociale: abbiamo proposto la sottoscrizioni di due protocolli, uno sulle relazioni sindacali con le A.C. e sui bilanci e politiche di welfare comunale alla costruzione di percorsi di governance in grado di rilanciare le politiche di sviluppo per cogliere le opportunità messe un campo dall’Europa ed un altro sugli appalti pubblici. Dopo mesi dall’inizio delle trattative il bilancio è sconfortante: solo con quatto comuni abbiamo firmato il primo accordo (quello sulle relazioni sindacali) mentre nessuno dei sindaci interpellati fino ad ora ha dimostrato interesse a stabilire criteri in materia di concessioni e appalti pubblici di lavori, forniture, servizi, responsabilità solidale e clausola sociale”.
“Riteniamo che proprio alla luce dei dati sul nero emersi dalle ispezioni sia più che mai urgente che almeno le pubbliche amministrazioni si facciano promotrici della cultura del lavoro di qualità e che prestino una particolare attenzione nel momento in cui fanno un affidamento diretto o procedano con l’aggiudicazione di un appalto se è vero come è vero che i settori in cui si annidano le maggiori irregolarità, oltre all’agricoltura, sono quelli della ristorazione e dei servizi ma anche sociale, sanità ed istruzione non se la passano meglio, infatti in questi settori, sempre secondo il Ministero un lavoratore su due è a nero”.
Cgil, Cisl e Uil il ancora a giugno scorso sono tornate a scrivere ai dieci sindaci del territorio per sollecitare la costruzione di un percorso che, unitamente alle politiche di sviluppo e all’incremento dell’occupazione, punti alla qualità del lavoro e dei diritti. Obiettivo questo rientrante in una battaglia più generale sulla legalità prevista anche dalle norme legislative in materia di lotte e contrasto al lavoro nero e a tutte le forme di irregolarità, quali la legge 199/2016 e la legge regionale n. 28/2006 che espressamente prevedono l’obbligo in capo alle committenze pubbliche di prevedere sia negli appalti e sia nel beneficio delle risorse pubbliche, la regolarità contributiva, il rispetto della contrattazione collettiva nazionale e integrativa con revoche e sanzioni per la mancata applicazione delle stesse. “Ad oggi – conclude Deleonardis – nessuno dei destinatari della mail ha ancora risposto. Un silenzio inaccettabile. La nostra proposta è una lotta di civiltà giuridica che mira ad attualizzare e dare applicazione alla legislazione vigente ma evidentemente, visto il silenzio di tutti, deduciamo che le istituzioni non sono intenzionate ed interessate a combattere al nostro fianco questa battaglia: il tema della legalità non interessa proprio nessuno, succubi del mercato e di un’idea di scambio tra lavoro e diritti”.

Michela Alicino

Ufficio stampa Cgil Bat

lunedì 17 luglio 2017

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Lavoratori in “nero” scoperti nelle campagne. “Bene, ma intensificare controlli”

Riglietti e Deleonardis: “La Regione revochi finanziamenti pubblici alle aziende che fanno dumping”


“Apprendiamo con soddisfazione attraverso i siti web dell’operazione condotta dall’Ispettorato del Lavoro di Foggia nelle campagne di San Ferdinando di Puglia che ha portato alla scoperta di 24 braccianti agricoli sprovvisti di regolare assunzione, tra i quali un lavoratore extracomunitario”, commentano così Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat e Peppino Deleonardis, segretario generale Cgil Bat l’operazione condotta nei giorni scorsi nell’agro del comune ofantino.

Dal momento che tutta la forza lavoro risultava occupata in “nero”, stando a quanto si apprende dalla stampa, è stato anche notificato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale con relativa contestazione di 24 violazioni amministrative in materia di lavoro e legislazione sociale. La Flai e la Cgil della Bat non solo esprimono un giudizio positivo alle azioni messe in campo dalla task-force in applicazione della Legge 199/2016 ma chiedono che “si intensifichino i controlli di contrasto al lavoro nero ed a tutte le forme di illegalità, che si ripristini una cultura del rispetto dei diritti del lavoro facendo appello alla Regione Puglia e a tutti gli organi preposti a dare attuazione alla legislazione regionale (Legge 28 e delibere attuative) e nazionale per la revoca di eventuali finanziamenti pubblici e fiscalizzazione degli oneri sociali a quelle aziende che fanno dumping contrattuale, invitando quel sistema di impresa sano a scegliere la via del rispetto dei diritti e dell’eticità delle produzioni e del lavoro quali elementi essenziali per la competizione sui mercati”, concludono Riglietti e Deleonardis.



giovedì 6 luglio 2017

ANDRIA : Tutele ed emersione dal “nero”: due nazioni, un’unica regola

Un protocollo tra la Flai Cgil Puglia ed il sindacato romeno Fratia. Iniziative anche nella Bat: Margherita, San Ferdinando ed Andria in prima linea

 “Due nazioni, unica tutela”: a partire da questo, che è più di uno slogan, la Flai Cgil Puglia firma un’intesa per la cooperazione tra la Federazione dei lavoratori agricoli ed i sindacati di categoria della Romania Cnslr Fratia e Agro-FRatia, in concorso con l’Ambasciata di Romania ed il Consolato rumeno in Puglia. Il protocollo mira ad una maggiore tutela dei lavoratori impegnati nel settore agricolo pugliese ed alla messa in campo di ogni strumento utile a favorire l’emersione del “nero” per contrastare l’odioso fenomeno dello sfruttamento della manodopera nei campi. I dettagli di questo accorso saranno presentati il 7 luglio a Bari.
Nell’ambito di questa iniziativa regionale, la Flai Cgil Puglia con la Flai Cgil Bat hanno organizzato alcuni momenti di confronto nella Provincia. In particolare, il 6 luglio in mattinata si terrà un’assemblea in un’azienda ortofrutticola di Margherita di Savoia in cui sono impegnati alcuni lavoratori rumeni, alle 12.00 a San Ferdinando di Puglia nella sala consiliare del Comune ci sarà un incontro con il sindaco Salvatore Puttilli ed i lavoratori del comparto, infine la giornata si concluderà con una riunione alle ore 17,30 con il sindaco di Andria presidente della Provincia Bat, Nicola Giorgino, che si terrà al  Palazzo di Città ad Andria.
“Con questa iniziativa la Flai conferma il suo impegno sul fronte della tutela anche dei lavoratori immigrati. Sono, infatti, circa 35mila i cittadini romeni residenti in Puglia ed oltre 17mila sono impiegati in agricoltura. Quelli senza contratto sfuggono alle stime, approssimativamente si parla di 3.000 persone che lavorano in barba alle normali regole del mercato del lavoro. Numeri che stanno alla base dell’importante accordo di cui parleremo anche noi nella Bat nella giornata del 6 luglio”, spiega il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti.
Michela Alicino

Ufficio stampa Cgil Bat

sabato 7 gennaio 2017

PROVINCIA BAT : PRIMI IN DISOCCUPAZIONE E PRIMI IN LAVORO NERO. L’ASSENZA DI POLITICHE DEL LAVORO CI RENDE ULTIMI AL MONDO.

I dati divulgati dalla Cgil Bat, commentati dal segretario generale Giuseppe Deleonardis, parlano chiaro e parlano di una sconfitta che non ha giustificazione alcuna. Nei comuni della provincia Bat un cittadino su tre ha perso il lavoro. Questo dato lo si evince dal numero dei disoccupati iscritti ai centri per l'impiego della provincia che sono ben oltre il 30% della popolazione attiva di circa 150 mila persone. Se si aggiunge il numero degli inoccupati si raggiunge una percentuale di gente senza lavoro che supererebbe addirittura il 50%. Se si rapporta questa percentuale, che aumenta fino ad oltre il 60% se consideriamo il dato in funzione della disoccupazione giovanile, allora il dato è spaventoso. Infatti a livello nazionale e mondiale lo stato di allarme disoccupazione è tale già di fronte a percentuali che si aggirano intorno al 12-13% o addirittura al 7% in Paesi più virtuosi. Quelle “minime” percentuali di disoccupazione quindi già suscitano uno stato di allarme mondiale mentre di fronte ai dati della provincia Bat, che parlano di oltre il 50% di gente senza lavoro, tutto tace. Il fatto che questa provincia, anche in materia di occupazione e di lavoro sia ultima al mondo non susciti alcuna reazione è un sintomo che andrebbe seriamente analizzato clinicamente ma forse l’assenza di reazione e di analisi potrebbe addirittura far comodo alla schiera di politici e di burocrati che dovrebbero dare le risposte attese. Dopo la diffusione dei dati da parte della Cgil invece ci saremmo aspettati prese di posizione, giustificazioni, addirittura forse anche una caterva di dimissioni di massa per il fallimento totale o addirittura l’inesistenza delle politiche del lavoro in questa provincia. Invece nulla di nulla e tira a campare.
Il rapporto della Cgil dice anche un’altra cosa cioè che così come nelle percentuali di disoccupazione questa provincia è prima al mondo lo è anche per quanto riguarda il lavoro nero, grigio e sommerso. Infatti la provincia Bat è prima, primissima al mondo con percentuali estrapolate dalle ispezioni dell'Ispettorato del lavoro che parlano di lavoro nero nel territorio che si attesta al 42 per cento fino a punte del 66% nel manifatturiero mentre nell'edilizia e nel terziario si sfiora il 68%.
Anche sul dato relativo al lavoro nero una riflessione è doverosa. Infatti le contraddizioni sono tantissime in tal senso se è vero come è vero che sono proprio le fasce apparentemente più deboli economicamente, come quella dei giovani, a spendere di più pur essendo la fascia che risulta la più inoccupata dal punto di vista lavorativo. Sono anni, decenni che questa situazione di incertezza, di stallo e di inefficienza persiste. Il mancato o cattivo utilizzo delle Agenzie del Territorio, a partire dal Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, vanificato nel suo intento, che andrebbe riqualificato e rivalutato invece che chiuso senza ammettere inefficienze e disfunzioni così come lo scarsissimo utilizzo dei fondi comunitari diretti ed indiretti per incapacità ed assenza di progettualità e di visione futura, sono alla base di questa condizione negativa che continua a portar via da questa terra le nostre esperienze professionali migliori, che non riesce neppure a far rientrare. A questa incapacità operativa e progettuale si aggiunga un generale stato di sfiducia nelle Istituzioni e nella politica sempre più frammentata, litigiosa, prepotente, autoreferenziale, scialba, dissociata, asociale, inerte ed inetta, lontana dalla gente, dal mondo associativo reale e sempre alla ricerca del consenso, a qualunque costo.
Nessuna estate, nessun natale e nessun carnevale riuscirà a distogliere l’attenzione dal vero, profondo problema di questo territorio che è l’assenza di lavoro che produce di conseguenza anche delinquenza diffusa, emarginazione e conflitti sociali. La politica ed il mondo dirigente asservito, in tutto questo, ha profonde ed esclusive responsabilità perché altrimenti non sappiamo proprio a cosa possa e debba servire averli tutti a nostro carico senza che producano null’altro se non festicciole di piazza che vanno bene per gli ospiti delle masserie ma che non attecchiscono più per chi di assenza di lavoro ad a volte anche di fame sta morendo, anche nelle nostre città così “ospitali”, così allegre e stravaganti.



*Presidente UNIBAT

lunedì 14 settembre 2015

ANDRIA : Agricoltura, la città in piazza contro lavoro nero, sfruttamento e caporalato

Confronto tra aziende, Cgil e Flai nell’ambito dell’iniziativa regionale “6 piazze per i diritti”. Appuntamento il 15 settembre a partire dalle ore 18.00 in piazza Catuma.

Andria una delle “6 piazze per i diritti” nell’iniziativa regionale che vuole segnare un momento di svolta nella lotta al caporalato ed alle illegalità ma anche di affermazione del principio della necessità di avere qualità del lavoro per giungere ad un vero sviluppo in agricoltura. Nell’ambito delle iniziative messe in atto dalla Flai contro i fenomeni di illegalità diffusi nelle campagne (dalle evasioni contrattuali e contributive, al lavoro nero e ai fenomeni di manodopera e caporalato) il sindacato nella Bat è impegnato in una serie di assemblee aziendali per mobilitare la categoria.

I noti eventi drammatici che hanno contraddistinto il lavoro bracciantile in Puglia hanno portato il Governo a presentare una serie di strumenti per contrastare il fenomeno dell’intermediazione di manodopera e del lavoro nero. Non solo, anche di avviare politiche virtuose che valorizzino l’occupazione e la qualità del lavoro. È evidente che ciò di cui il comparto ha bisogno è un sistema di imprese lì dove il diritto e la qualità sono elementi inderogabili.

A sostegno di una piattaforma sindacale la categoria deve mobilitarsi per contrastare tali fenomeni, rendendosi protagonista di una battaglia che estenda i diritti contrattuali e di cittadinanza nel nostro territorio per fare della Puglia una terra di accoglienza e di inclusione e non di illegalità. Per tutto questo la Flai Cgil Bat, la Cgil Bat e la Camera del Lavoro comunale hanno organizzato un dibattito pubblico che si terrà il giorno 15 settembre a partire dalle ore 18.00 ad Andria in piazza Catuma. Interverranno: Felice Pelagio, segretario generale Flai Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, segretario generale Flai Cgil Puglia, Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat, Domenico Santorsola, assessore all’ambiente della Regione Puglia, Nicola Giorgino, sindaco di Andria, Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli e Mario Carpentiere (azienda agricola Carpentiere di Barletta).

Nel dibattito saranno anche commentati i dati su lavoro nero in agricoltura che emergono dalle ispezioni nelle campagne pugliesi e quelli relativi agli elenchi anagrafici Inps e presentata sul territorio la “Piattaforma per nuovi strumenti di contrasto al lavoro nero e per il governo del mercato del lavoro in agricoltura”.


La segreteria Flai Cgil Bat

sabato 11 luglio 2015

BISCEGLIE : GdF scopre 19 lavoratori “in nero” nascosti in uno sgabuzzino

I Finanzieri della Compagnia di Trani hanno intensificato la loro azione di controllo nel settore del sommerso da lavoro, verso quelle imprese sospettate di violare le regole del libero mercato facendo ricorso a lavoratori “in nero”, specie nel distretto delle confezioni e delle calzature.
I riscontri sono stati eseguiti nell’ambito della task force costituita dalla Prefettura di Barletta Andria Trani,che vede operare congiuntamente diversi attori istituzionali: INPS, Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPESAL), Direzione Territoriale del Lavoro e singole Forze di Polizia.
Nel corso di queste ispezioni, presso un opificio situato nel territorio di Bisceglie, le Fiamme Gialle hanno scoperto che, oltre ai 15 lavoratori regolari, ve ne erano ulteriori 19 “in nero”, privi di qualsiasi tutela previdenziale ed assistenziale, che il titolare dell’azienda aveva “nascosto” all’interno di uno sgabuzzino per sottrarli ai controlli dei Finanzieri e dei Funzionari dello SPESAL.
L’attività si è conclusa con la constatazione di violazioni di natura fiscale. Inoltre, è stato accertato che i lavoratori prestavano la loro opera in condizioni particolarmente precarie, motivo per cui si è proceduto al sequestro preventivo dell’intero opificio per l’inosservanza delle norme sulla sicurezza.

lunedì 30 marzo 2015

BAT : "Assurdo, liberalizzato il lavoro nero." Meno sanzioni ai lidi balneari

“Praticamente è come se l’ultimo consiglio regionale pugliese avesse deciso di liberalizzare il lavoro nero”. Duro il commento del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci e del segretario generale della Filcams Cgil Bat, Mary Manocchio all’approvazione da parte dell’assise di via Capruzzi della proposta di legge riguardante alcune modifiche al Piano delle coste del 2006 che prevedere, tra le altre cose, anche sanzioni meno gravi per le violazioni commesse dagli operatori balneari. “Le eventuali inosservanze degli obblighi potrebbero riguardare anche il tema del lavoro e cioè, avere un dipendente in parte ‘a nero’ potrà costare al massimo una sanzione amministrativa e non la decadenza della concessione”.
“Si tratta addirittura di un peggioramento del peggior Jobs act che già da solo precarizza il lavoro. In Puglia, dunque, dall’altro ieri l’inosservanza delle norme previste dai contratti nazionali di categoria vale come una semplice multa: già i controlli sono pochissimi, se e quando vengono effettuati poi i gestori degli stabilimenti balneari se la possono cavare pagando una semplice sanzione siamo davvero di fronte alla liberalizzazione dell’irregolarità sul tema dell’occupazione in questo comparto”.
“È incredibile constatare come parte della maggioranza e dell’opposizione si siano trovate assolutamente d’accordo nell’approvare questo disegno di legge che tiene contente evidentemente le lobby trascurando i diritti dei lavoratori. A loro chi ci pensa? Noi – concludono Manocchio e Antonucci – garantiamo sin da subito che metteremo in atto tutte le azioni per contrastare questo ulteriore attacco alla dignità dei lavoratori”.

giovedì 10 ottobre 2013

TRINITAPOLI : Laboratorio di Idee contro il lavoro nero in agricoltura. Apre tavolo di discussione

Quando il mondo del lavoro si tinge di tetri cromatismi per descrivere fenomeni sociali, non è certo un bene. L’espressione lavoro nero, ad esempio, riporta alla ribalta della cronaca un mondo aziendale in cui il lavoratore non è soggetto ad un contratto e perciò non  è tassabile per il fisco e non è destinatario di una futura pensione; meno drammatico - ma non certo meno degno di considerazione - è il caso del lavoro grigio, contesto in cui l’illegalità più totale lascia il passo ad una parvenza di normalità, in cui la contrattualizzazione avviene, ma si calpestano altri tipi di diritti fondamentali per il soggetto destinatario del compenso.

Per abbattere questo muro d’illegalità il laboratorio di Idee, coordinato da  Damiano Orfeo, Michele Uva e Felice Soldano. Ha previsto per i mesi di ottobre e novembre un programma fitto di incontri/ dibattito con gli operatori del settore e con i lavoratori di Trinitapoli e dei comuni vicini per mettere in atto azioni concrete contro il lavoro nero e grigio nel settore agricolo.
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La normativa regionale approvata lo scorso autunno dal consiglio regionale sarà il punto di partenza della discussione.

Il fenomeno del lavoro nero, restringendo il campo d’azione ai terreni di Trinitapoli e dei comuni limitrofi (i quali coincidono con la Provincia di Foggia e BAT - ndr ), si amplifica in modo esponenziale durante le stagioni della raccolta del pomodoro, pesche e vendemmia. Colture che richiedono un gran numero di mani laboriose.

I punti salienti della azione di sensibilizzazione contro il lavoro nero, sono la pubblicizzazione e informazione capillare dei cittadini ed aziende sulle opportunità, che la nuova legge mette a disposizione, con l’aggiunta di creare un tavolo di concertazione tra aziende agricole e lavoratori.

La riforma del collocamento è uno degli elementi cardine del neo regolamento che si concretizza con l’abolizione della chiamata di uno o due lavoratori per volta, in favore delle neonate  liste di prenotazione. Liste che soddisfano le richieste dei datori di lavoro i quali potranno, attraverso i centri territoriali per l’impiego,  reclutare un numero maggiore di braccianti.

Inoltre abbiamo gli incentivi in favore di quelle aziende che investono sul materiale umano, dando loro un sostegno finanziario ed evitando l’annoso problema del caporalato. Per  ogni bracciante assunto l’impresa otterrà 500 euro, per tre anni in totale, e per un tempo minimo di 151 giornate (le 151 giornate consentiranno di avviare le pratiche per la disoccupazione in caso di risoluzione del contratto).
Per le aziende inadempienti, invece, sono previste sanzioni amministrative.

È difficile stabilire quali effetti possano produrre queste misure preventive, ma dati incoraggianti riguardano il comparto agricolo pugliese che conclude il 2011 con un incremento del 4% a livello produttivo.
la normativa è bene ricordare che ha già incassato il plauso di tutte le forze sindacali presenti sul territorio.

Il fenomeno del lavoro irregolare e nero in agricoltura nella provincie di Foggia e BAT ha sempre rivestito particolare importanza sia in termini numerici assoluti che percentuali. È possibile però osservare che, vista l'intensificazione dei controlli negli ultimi anni. Possiamo affermare che ha subito una contrazione, pur rimanendo a livelli considerevoli.
Dai dati ufficiali pubblicati dalla Regione Puglia è possibile verificare che : delle 554 aziende ispezionate nel 2011, quelle irregolari sono 177, pari al 32%; i lavoratori oggetto di controlli da parte della Direzione Provinciale del Lavoro, sede di Foggia, sono stati  3.301, dei quali sono irregolari 430 ed in nero 262.

Dagli accertamenti eseguiti risulta che i braccianti giunti in Puglia si dividono in tre categorie:

  • - italiani nella misura del 43% (1.419);
  • - neocomunitari per il 44% (1.452);
  • - extracomunitari per il 13% (430).

Rispetto agli anni passati c’è stata un’inversione di tendenza, con un nuovo target di agricoltori. Contrariamente alla massiccia presenza di lavoratori di razza afroamericana nel Salento, nel Tavoliere primeggiano etnie dell’Europa dell’Est, il cui arrivo nel nostro Paese è incoraggiato dall’entrata dei rispettivi Stati di appartenenza nell’Unione Europea.
L'80% dei neocomunitari è costituito da cittadini romeni e la restante parte da bulgari.
Gli extracomunitari provengono invece dalla vicina Albania, con una presenza considerevole di marocchini e tunisini.

Per quanto concerne l'imprenditoria femminile, pur trattandosi di un aspetto non preso in particolare considerazione durante le indagini, possiamo dire che non sono state rilevate differenze di genere nell'occupazione di lavoratori irregolari.

A breve sarà pubblicato un calendario di incontri pubblici, i quali si terranno nei mesi di Ottobre e Novembre.
Il fine ultimo è quello di informare e sensibilizzare tutti gli operatori del settore agricolo, di non ricorrere a lavoratori in nero , ma sfruttare se possibile tutti gli incentivi che la legge mette a disposizione.
Ricordiamo che operando nella legalità i datori di lavoro offrono la possibilità a braccianti agricoli, di accedere in maniera trasparente agli ammortizzatori sociali, quali sussidio di disoccupazione, senza ricorrere a pericolosi quanto illegali sotterfugi.

Il Laboratorio di Idee