ANDRIA : C’è un Servizio nell’Ospedale Bonomo di Andria che è un vero cuore pulsante che regola l’attività clinica di molti reparti.
Si chiama “Anatomia, istologia patologica e citopatologia diagnostica” ed è diretto dal dott. Cosimo Damiano Inchingolo e dalla dott.ssa Rosanna Nenna.
In esso giungono i campioni prelevati dagli ammalati, sia ricoverati che esterni, che poi vengono studiati e descritti nella osservazione macroscopica e soprattutto microscopica.
Il ruolo di questo Servizio è delicatissimo, spesso drammatico, poiché è da esso che ci si aspetta una sorta di “sentenza”, un giudizio prognostico che condizionerà il tipo di terapia dei chirurghi o degli internisti, che dirà una parola definitiva sulle scelte operative dei medici, insomma.
Il Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Andria fu creato nel 1959 dal dott. Luigi Brunetta e dalla dott.ssa Gemma Tarantini come sezione specialistica nell’ambito del reparto di Medicina. E’ stato sotto la direzione della dott.ssa Sabina Nacaroma, dal 1967 al 1997, che ha acquistato il ruolo che tuttora svolge tra le varie discipline esistenti nella struttura ospedaliera, con una propria autonomia e dignità.
Oggi il Servizio è organizzato nelle seguenti sezioni operative: Immuno Diagnostica; Istochimica; Citologia in Fase Liquida; Patologia Molecolare, in cui si svolgono esami sofisticati come l’HPV in chemiluminescenza e FISH. Si tratta di esami che spaziano dalle tecniche ancillari fino alle più moderne, spesso utilizzate per la diagnosi cancro.
L’Anatomia Patologica prima della attuale direzione sanitaria del “Bonomo era relegata in locali angusti e fuori dal nosocomio, con grave disagio sia per gli operatori sanitari che per l’utenza.
Il dott. Giovanni Grilli, l’attuale direttore sanitario del “Bonomo”, si è adoperato con notevole impegno e con grande tenacia, affinché fosse restituita la piena funzionalità che l’Anatomia Patologica chiedeva da tempo. Egli ha disposto l’allocazione del Servizio in uno spazio molto più ampio e ben strutturato, in attesa di ulteriori sistemazioni migliorative.
Lo staff tecnico, oltre ai due medici, è composto da tecnici : Virginia Losito (coordinatore tecnico), Anna De Lucia, Pina Miscioscia, Luciana Vurchio, Lorenzo Magno. In segreteria ed accettazione la signora Rossella Giorgio.
Perché ne vogliamo parlare?
Per ricordare a tutti che la medicina di eccellenza è presente anche nel nostro ospedale ed è giusto che tutti sappiano del duro lavoro che questi professionisti svolgono ogni giorno per qualificare l’offerta sanitaria e migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Sappiamo anche che questi operatori non si risparmiano sulle ore dedicate al lavoro, andando ben oltre gli obblighi contrattuali, svolgendo talora una sorta di orario continuato e sobbarcandosi turni massacranti al solo scopo di giungere alla redazione delle diagnosi nei tempi richiesti per rispondere alle sollecitudini che giungono da reparti nevralgici come quelli chirurgici.
Quando i tempi premono in maniera drammatica non c’è pausa pranzo o turno non previsto che tenga, i medici e i tecnici sono lì.
Per noi.
Sappiamo che questi operatori dedicano anche tempo ed attenzione al rapporto con i pazienti, che hanno bisogno di chiarimenti e talora giungono in stato di comprensibile ansia. In Anatomia Patologica la sensibilità si coniuga alla professionalità in modo spontaneo ed efficace.
Anche per questo siamo grati a tutto lo staff e un sincero plauso vogliamo rivolgere a tutti coloro che hanno contribuito a rendere il Servizio accogliente e funzionale ed in particolare al Direttore Sanitario dell’Ospedale dott. Giovanni Grilli.
Ci permettiamo in ultimo di rilevare come un incremento di personale che preveda almeno la figura di un altro medico anatomo-patologo e di un biologo molecolare alla sezione dedicata sarebbe opportuna. Ormai la terapia dei tumori è sempre più orientata in senso di “target-terapia” ossia con l’uso di farmaci scelti tra quelli più efficacia in relazione proprio alle indicazioni che giungono dal biologo molecolare.
Il biologo molecolare permette una sorta di terapia “su misura”, di tipo “sartoriale”, basata sul profilo recettoriale definito sul campione analizzato.
In favore di tutti gli ammalati di cancro chiediamo dunque alle autorità dirigenziali della ASL che si possa attuare questo sforzo di integrazione dello staff di Anatomia e Istologia Patologica con la presenza di un biologo molecolare.
Siamo orgogliosi di queste donne e di questi uomini che sono al nostro servizio. Non li ringrazieremo mai abbastanza per quello che fanno ogni giorno. Vogliamo dire loro che ci siamo e che il loro sforzo non è vano.
Antonio Carbone, Giovanni Del Mastro, Antonio Caldarone, Domenico Damiano Piscardi e Dino Leonetti
In esso giungono i campioni prelevati dagli ammalati, sia ricoverati che esterni, che poi vengono studiati e descritti nella osservazione macroscopica e soprattutto microscopica.
Il ruolo di questo Servizio è delicatissimo, spesso drammatico, poiché è da esso che ci si aspetta una sorta di “sentenza”, un giudizio prognostico che condizionerà il tipo di terapia dei chirurghi o degli internisti, che dirà una parola definitiva sulle scelte operative dei medici, insomma.
Il Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Andria fu creato nel 1959 dal dott. Luigi Brunetta e dalla dott.ssa Gemma Tarantini come sezione specialistica nell’ambito del reparto di Medicina. E’ stato sotto la direzione della dott.ssa Sabina Nacaroma, dal 1967 al 1997, che ha acquistato il ruolo che tuttora svolge tra le varie discipline esistenti nella struttura ospedaliera, con una propria autonomia e dignità.
Oggi il Servizio è organizzato nelle seguenti sezioni operative: Immuno Diagnostica; Istochimica; Citologia in Fase Liquida; Patologia Molecolare, in cui si svolgono esami sofisticati come l’HPV in chemiluminescenza e FISH. Si tratta di esami che spaziano dalle tecniche ancillari fino alle più moderne, spesso utilizzate per la diagnosi cancro.
L’Anatomia Patologica prima della attuale direzione sanitaria del “Bonomo era relegata in locali angusti e fuori dal nosocomio, con grave disagio sia per gli operatori sanitari che per l’utenza.
Il dott. Giovanni Grilli, l’attuale direttore sanitario del “Bonomo”, si è adoperato con notevole impegno e con grande tenacia, affinché fosse restituita la piena funzionalità che l’Anatomia Patologica chiedeva da tempo. Egli ha disposto l’allocazione del Servizio in uno spazio molto più ampio e ben strutturato, in attesa di ulteriori sistemazioni migliorative.
Lo staff tecnico, oltre ai due medici, è composto da tecnici : Virginia Losito (coordinatore tecnico), Anna De Lucia, Pina Miscioscia, Luciana Vurchio, Lorenzo Magno. In segreteria ed accettazione la signora Rossella Giorgio.
Perché ne vogliamo parlare?
Per ricordare a tutti che la medicina di eccellenza è presente anche nel nostro ospedale ed è giusto che tutti sappiano del duro lavoro che questi professionisti svolgono ogni giorno per qualificare l’offerta sanitaria e migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Sappiamo anche che questi operatori non si risparmiano sulle ore dedicate al lavoro, andando ben oltre gli obblighi contrattuali, svolgendo talora una sorta di orario continuato e sobbarcandosi turni massacranti al solo scopo di giungere alla redazione delle diagnosi nei tempi richiesti per rispondere alle sollecitudini che giungono da reparti nevralgici come quelli chirurgici.
Quando i tempi premono in maniera drammatica non c’è pausa pranzo o turno non previsto che tenga, i medici e i tecnici sono lì.
Per noi.
Sappiamo che questi operatori dedicano anche tempo ed attenzione al rapporto con i pazienti, che hanno bisogno di chiarimenti e talora giungono in stato di comprensibile ansia. In Anatomia Patologica la sensibilità si coniuga alla professionalità in modo spontaneo ed efficace.
Anche per questo siamo grati a tutto lo staff e un sincero plauso vogliamo rivolgere a tutti coloro che hanno contribuito a rendere il Servizio accogliente e funzionale ed in particolare al Direttore Sanitario dell’Ospedale dott. Giovanni Grilli.
Ci permettiamo in ultimo di rilevare come un incremento di personale che preveda almeno la figura di un altro medico anatomo-patologo e di un biologo molecolare alla sezione dedicata sarebbe opportuna. Ormai la terapia dei tumori è sempre più orientata in senso di “target-terapia” ossia con l’uso di farmaci scelti tra quelli più efficacia in relazione proprio alle indicazioni che giungono dal biologo molecolare.
Il biologo molecolare permette una sorta di terapia “su misura”, di tipo “sartoriale”, basata sul profilo recettoriale definito sul campione analizzato.
In favore di tutti gli ammalati di cancro chiediamo dunque alle autorità dirigenziali della ASL che si possa attuare questo sforzo di integrazione dello staff di Anatomia e Istologia Patologica con la presenza di un biologo molecolare.
Siamo orgogliosi di queste donne e di questi uomini che sono al nostro servizio. Non li ringrazieremo mai abbastanza per quello che fanno ogni giorno. Vogliamo dire loro che ci siamo e che il loro sforzo non è vano.
Antonio Carbone, Giovanni Del Mastro, Antonio Caldarone, Domenico Damiano Piscardi e Dino Leonetti
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