ANDRIA : IL CANTIERE FANTASMA DELLO I.A.C.P., NEL QUARTIERE EUROPA TORNA A “RIANIMARSI”.
A NOVEMBRE 2009 I PRIMI SEGNALI, OGGI ALCUNI OPERAI SONO AL LAVORO.
IL NOSTRO PRINCIPALE OBIETTIVO: LA SICUREZZA.
VEDIAMO PERCHE’
A NOVEMBRE 2009 I PRIMI SEGNALI, OGGI ALCUNI OPERAI SONO AL LAVORO.
IL NOSTRO PRINCIPALE OBIETTIVO: LA SICUREZZA.
VEDIAMO PERCHE’
Sorvoliamo su tutto quanto accaduto e da noi, solo da noi, puntualmente denunciato e divulgato grazie alla preziosa opera degli organi di informazione, in questi lunghi anni di attese e di vergogna. Qualche segnale, per verità di cronaca e per correttezza comportamentale, arrivò il 22 novembre 2009, allorquando, sempre seguendo gli eventi, notammo e registrammo (il video lo trovate quì: http://www.youtube.com/watch?v=pDeXtExeThA) la presenza di alcuni soggetti, presumibilmente autorizzati ad entrare nel cantiere, i quali fecero un sopralluogo e uno di essi salì sulla gru (senza alcun sistema di protezione) percorrendola in lungo e in largo.
Il giorno 20 marzo 2010 lo Iacp comunicava che per quel cantiere venivano stanziati più di tre milioni di euro e che i lavori erano stati riaffidati, con la ripresa degli stessi a breve.
Sempre il 20 marzo scorso intervenivano sulla questione alcuni cittadini aderenti e rappresentanti del nostro Comitato, la sig.ra Giuseppina Lonigro, il vice-presidente Ignazio de Pinto e il consigliere Nicola Losito i quali prendevano atto della nuova situazione e delle parole espresse da Sabino Lupelli, direttore generale dello Iacp barese il quale affermò che i ritardi erano stati causati dal fallimento dell’impresa edile che aveva vinto l’appalto nel 2006 e con cui l’Istituto aveva aperto un contenzioso. Lo stesso direttore generale affermava che era stato emanato un nuovo bando di gara e che i lavori erano stati aggiudicati, l’anno scorso, dalla ditta Edile della Campania “DOM. MAR Srl”.
Infine, sempre il direttore generale dell’Istituto giustificava il ritardo nell’avvio o meglio riavvio dei lavori, “per consentire l’adeguamento progettuale del cantiere e del suo piano di sicurezza”.
Il 23 aprile scorso il nuovo Assessore ai Lavori Pubblici e Vice-Sindaco di Andria, avv. Pierpaolo Matera, confermava che i lavori sarebbero ripresi a breve ed infatti, il 10 maggio scorso quei lavori sono effettivamente ripresi.
Ringraziamo l’Assessore Matera per averci costantemente tenuti informati sull’evolversi della vicenda e apprendiamo dagli Organi di Informazione televisivi che proprio ieri, 11 maggio 2010, sia il Sindaco Giorgino che lo stesso Assessore Matera si sono recati nel cantiere per una visita.
Fin quì i fatti.
Ora il nostro commento.
Premesso che proviamo grande soddisfazione per la ripartenza dei lavori, esprimendo sin da ora i nostri auguri a coloro che risulteranno legittimi assegnatari dei 57 alloggi che dovrebbero essere realizzati, non avendo nessuno di noi alcun “interesse” personale nella vicenda ma essendocene occupati per puro spirito Civico, se questo ad Andria e nella nostra Società ha ancora un Senso, vogliamo soffermarci sulle ultime parole del Direttore dello Iacp, Sabino Lupelli il quale, il 20 marzo scorso, affermò: “i tempi di ripresa del cantiere, dopo l’aggiudicazione della gara da parte della nuova Impresa Edile, si sono allungati per consentire l’adeguamento progettuale del cantiere e del suo PIANO DI SICUREZZA”
La Sicurezza, infatti, è proprio l’aspetto che, in tutta la vicenda, abbiamo sempre sottolineato essere un nostro principio inviolabile e quanto il nuovo Assessore Matera ha affermato, sugli organi di stampa, il 24 aprile 2010, “Ora vigileremo, insieme al Comitato del Quartiere Europa che in questi anni è stato sempre vigile pungolando costantemente le autorità competenti, perchè l'avvio dei lavori di costruzione dei 57 alloggi sia effettivo e rapido e che non vi siano altri ostacoli procedurali”, non può prescindere proprio dalla questione riguardante la Sicurezza.
Quel cantiere, infatti, è rimasto abbandonato e assente di qualsiasi minima forma di sorveglianza e di vigilanza, per anni interi, con una gru anch’essa montata ed abbandonata e la gigantesca armatura in ferro, montata dalla precedente Impresa Edile, aveva subito, in maniera evidente, deterioramenti e trasformazioni che potrebbero pregiudicarne la stabilità dell’intera costruzione, qualora non vi siano stati o vi siano, interventi esplorativi e analisi scientifiche per certificarne la loro idoneità all’utilizzo.
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che in merito alla corrosione degli acciai, allorquando questi restano in stoccaggio, per lunghi periodi, presso i cantieri, con esposizione ad atmosfera, è consigliata la spazzolatura del ferro prima dell'utilizzo. Pertanto i tondini possono essere utilizzati nelle costruzioni edili anche a distanza di “qualche mese” dal bagnamento (qualche mese).
Se ne deduce che se l’attacco corrosivo è superficiale (e quindi non ci sono attacchi localizzati) l’eliminazione dei cloruri dalla ruggine mediante lavaggio fa si che l’armatura ancorché dopo lavaggio la superficie appaia ancora arrugginita, una volta immersa nel calcestruzzo risulta protetta ma nel caso del cantiere fantasma, dove l’armatura è rimasta esposta alle intemperie per quasi quattro anni cosa succede?
Abbiamo notato che i tre operai che, dal 10 maggio scorso, stanno lavorando nel cantiere, in seguito alla ripresa dei lavori, stanno continuando a completare l’armatura con altro ferro (arrugginito) posto al di sopra e in prolungamento di quello (arrugginito da quattro anni) esistente.
Non vogliano dilungarci su aspetti “tecnici” che non conosciamo in maniera approfondita (altrimenti saremmo costruttori o ingegneri, quindi molto facoltosi, cosa che non siamo) ma crediamo che la questione vada assolutamente approfondita perché non accadano, in futuro, cose già accadute, che poi difficilmente, a distanza di decenni, trovano i responsabili.
Intanto lo stesso Assessore e Vice-Sindaco Matera, proprio questa mattina, ci ha comunicato che il Responsabile dei Lavori dello Iacp, ha disposto la verifica di quanto da noi richiesto, dopo che proprio noi nei giorni scorsi abbiamo chiesto all’Avv. Matera che ciò avvenisse.
Crediamo che aver sollevato oggi la questione relativa alla Sicurezza dello stabile sia un gesto di responsabilità a tutela del pubblico interesse e che le verifiche richieste siano elemento di garanzia per tutti.
E’ ovvio che se le verifiche dovessero dimostrare che quell’armatura non è più utilizzabile, si dovrà procedere con le soluzioni più adeguate, non escludendo anche il rifacimento totale della stessa armatura, con la sostituzione del ferro eventualmente inutilizzabile.
Staremo a vedere.
Intanto speriamo che presto venga ripristinata la parte di recinzione precaria (quella esistente in via Ospedaletto angolo via A. Moro, delimitata con parti in plastica arancione) e soprattutto che venga indicato e comunicato il dato più importante, ad oggi mancante: per quando è prevista la data di fine lavori e di consegna degli immobili?
Così sapremo anche quando la speranza degli assegnatari potrà veramente trasformarsi in realtà.
Cordiali saluti.
Andria, 12 maggio 2010
Il Coordinatore del Comitato
F.to Savino Montaruli
Il giorno 20 marzo 2010 lo Iacp comunicava che per quel cantiere venivano stanziati più di tre milioni di euro e che i lavori erano stati riaffidati, con la ripresa degli stessi a breve.
Sempre il 20 marzo scorso intervenivano sulla questione alcuni cittadini aderenti e rappresentanti del nostro Comitato, la sig.ra Giuseppina Lonigro, il vice-presidente Ignazio de Pinto e il consigliere Nicola Losito i quali prendevano atto della nuova situazione e delle parole espresse da Sabino Lupelli, direttore generale dello Iacp barese il quale affermò che i ritardi erano stati causati dal fallimento dell’impresa edile che aveva vinto l’appalto nel 2006 e con cui l’Istituto aveva aperto un contenzioso. Lo stesso direttore generale affermava che era stato emanato un nuovo bando di gara e che i lavori erano stati aggiudicati, l’anno scorso, dalla ditta Edile della Campania “DOM. MAR Srl”.
Infine, sempre il direttore generale dell’Istituto giustificava il ritardo nell’avvio o meglio riavvio dei lavori, “per consentire l’adeguamento progettuale del cantiere e del suo piano di sicurezza”.
Il 23 aprile scorso il nuovo Assessore ai Lavori Pubblici e Vice-Sindaco di Andria, avv. Pierpaolo Matera, confermava che i lavori sarebbero ripresi a breve ed infatti, il 10 maggio scorso quei lavori sono effettivamente ripresi.
Ringraziamo l’Assessore Matera per averci costantemente tenuti informati sull’evolversi della vicenda e apprendiamo dagli Organi di Informazione televisivi che proprio ieri, 11 maggio 2010, sia il Sindaco Giorgino che lo stesso Assessore Matera si sono recati nel cantiere per una visita.
Fin quì i fatti.
Ora il nostro commento.
Premesso che proviamo grande soddisfazione per la ripartenza dei lavori, esprimendo sin da ora i nostri auguri a coloro che risulteranno legittimi assegnatari dei 57 alloggi che dovrebbero essere realizzati, non avendo nessuno di noi alcun “interesse” personale nella vicenda ma essendocene occupati per puro spirito Civico, se questo ad Andria e nella nostra Società ha ancora un Senso, vogliamo soffermarci sulle ultime parole del Direttore dello Iacp, Sabino Lupelli il quale, il 20 marzo scorso, affermò: “i tempi di ripresa del cantiere, dopo l’aggiudicazione della gara da parte della nuova Impresa Edile, si sono allungati per consentire l’adeguamento progettuale del cantiere e del suo PIANO DI SICUREZZA”
La Sicurezza, infatti, è proprio l’aspetto che, in tutta la vicenda, abbiamo sempre sottolineato essere un nostro principio inviolabile e quanto il nuovo Assessore Matera ha affermato, sugli organi di stampa, il 24 aprile 2010, “Ora vigileremo, insieme al Comitato del Quartiere Europa che in questi anni è stato sempre vigile pungolando costantemente le autorità competenti, perchè l'avvio dei lavori di costruzione dei 57 alloggi sia effettivo e rapido e che non vi siano altri ostacoli procedurali”, non può prescindere proprio dalla questione riguardante la Sicurezza.
Quel cantiere, infatti, è rimasto abbandonato e assente di qualsiasi minima forma di sorveglianza e di vigilanza, per anni interi, con una gru anch’essa montata ed abbandonata e la gigantesca armatura in ferro, montata dalla precedente Impresa Edile, aveva subito, in maniera evidente, deterioramenti e trasformazioni che potrebbero pregiudicarne la stabilità dell’intera costruzione, qualora non vi siano stati o vi siano, interventi esplorativi e analisi scientifiche per certificarne la loro idoneità all’utilizzo.
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che in merito alla corrosione degli acciai, allorquando questi restano in stoccaggio, per lunghi periodi, presso i cantieri, con esposizione ad atmosfera, è consigliata la spazzolatura del ferro prima dell'utilizzo. Pertanto i tondini possono essere utilizzati nelle costruzioni edili anche a distanza di “qualche mese” dal bagnamento (qualche mese).
Se ne deduce che se l’attacco corrosivo è superficiale (e quindi non ci sono attacchi localizzati) l’eliminazione dei cloruri dalla ruggine mediante lavaggio fa si che l’armatura ancorché dopo lavaggio la superficie appaia ancora arrugginita, una volta immersa nel calcestruzzo risulta protetta ma nel caso del cantiere fantasma, dove l’armatura è rimasta esposta alle intemperie per quasi quattro anni cosa succede?
Abbiamo notato che i tre operai che, dal 10 maggio scorso, stanno lavorando nel cantiere, in seguito alla ripresa dei lavori, stanno continuando a completare l’armatura con altro ferro (arrugginito) posto al di sopra e in prolungamento di quello (arrugginito da quattro anni) esistente.
Non vogliano dilungarci su aspetti “tecnici” che non conosciamo in maniera approfondita (altrimenti saremmo costruttori o ingegneri, quindi molto facoltosi, cosa che non siamo) ma crediamo che la questione vada assolutamente approfondita perché non accadano, in futuro, cose già accadute, che poi difficilmente, a distanza di decenni, trovano i responsabili.
Intanto lo stesso Assessore e Vice-Sindaco Matera, proprio questa mattina, ci ha comunicato che il Responsabile dei Lavori dello Iacp, ha disposto la verifica di quanto da noi richiesto, dopo che proprio noi nei giorni scorsi abbiamo chiesto all’Avv. Matera che ciò avvenisse.
Crediamo che aver sollevato oggi la questione relativa alla Sicurezza dello stabile sia un gesto di responsabilità a tutela del pubblico interesse e che le verifiche richieste siano elemento di garanzia per tutti.
E’ ovvio che se le verifiche dovessero dimostrare che quell’armatura non è più utilizzabile, si dovrà procedere con le soluzioni più adeguate, non escludendo anche il rifacimento totale della stessa armatura, con la sostituzione del ferro eventualmente inutilizzabile.
Staremo a vedere.
Intanto speriamo che presto venga ripristinata la parte di recinzione precaria (quella esistente in via Ospedaletto angolo via A. Moro, delimitata con parti in plastica arancione) e soprattutto che venga indicato e comunicato il dato più importante, ad oggi mancante: per quando è prevista la data di fine lavori e di consegna degli immobili?
Così sapremo anche quando la speranza degli assegnatari potrà veramente trasformarsi in realtà.
Cordiali saluti.
Andria, 12 maggio 2010
Il Coordinatore del Comitato
F.to Savino Montaruli
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