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lunedì 10 maggio 2010
TRINITAPOLI : La Pro Loco vuole più trasparenza e lancia l'idea delle primarie per il sindaco .
In questa primavera piovosa, in questo aprile, voce e simbolo del risveglio della Natura, e con un anno di anticipo, la città è presa dal toto sindaco. Come se non ci fosse altro di cui preoccuparsi.
Fra cotanti intrighi da bar e da marciapiede, peraltro scellerati ed ignominiosi, si bruciano nomi, ogni mattina.
Chi è papabile è guardato con sospetto ed ironia, da una parte e dall’altra.
Si sentono voci di concittadini che accetterebbero di essere protagonisti della politica locale, ma solo se sono candidati sindaco. Per i bar se ne contano una decina.
Ben vengano, anche se ne fossero venti. Proveremmo a vivere un po’ di democrazia .
Proponiamo che a ciascuno aspirante candidato, di ciascun partito, sia consentito di presentare alla città, in un pubblico incontro, il proprio programma che vorrà discutere con gli eventuali elettori.
Successivamente,si aprano, con votazioni oneste e trasparenti, le primarie tra gli aspiranti di ciascun partito.
Le segreterie dei partiti siano ferme e si preparino ad accogliere le indicazioni popolari.
Tutti i partiti abbiano rispetto degli elettori e della democrazia.
Non si devono imporre,con forza ed autoesaltazione, gli uomini scelti dai politici locali e provinciali.
Quando l’uomo ha fame non ha bisogno di affabulatori.Ha bisogno di uomini con idee nuove.
La politica del potere e degli individualismi ha fatto la sua storia.
Non si usa la democrazia solo con e per il voto finale.
Il popolo vuol essere artefice delle svolte sia in fase di primarie che in fase conclusiva, alle urne.
Voglio rammentare che la democrazia, quella che mi ha fatto uomo,ha bisogno di uomini e di pensieri,non di iscritti catechizzati; necessita di lavoratori della pace e dell’amore, ha urgenza di giustizia sociale e dei rispetto dei valori.
Trinitapoli sente troppo la divisione e la lotta personale, al di là delle ideologie della qualità e della cultura. E ciò scoraggia giovani e uomini colti.
Il governo parla della riforma cella II parte della Costituzione.E tutto tace.
Il cittadino non la conosce. Noi, uomini della Pro Loco,come volontari, siamo pronti a presentarla ai cittadini,purché ci siano messi a disposizione i locali.
Un aspirante alla candidatura deve prepararsi a stendere il corpus di un programma nelle cui parole, e nelle cui sillabe si senta e si veda scorrere il sangue vivo della città, con i suoi dolori e le sue ansie, le sue delusioni e le sue speranze.
Un aspirante ci spieghi come farà, da sindaco, a ridurre i debiti, a migliorare le entrate e le economie, a fare impresa con il privato, a coniugare il turismo con l’agricoltura, a perfezionare il servizio dell’igiene e della nettezza urbana, a riformare la carta della circolazione stradale della città ecc. ecc.
Noi uomini della Pro Loco, ci dichiariamo pronti a dare il nostro contributo di idee, per un discorso nuovo a chi vorrà governare la nostra città, nel prossimo quinquennio.
Vogliamo sottolineare che solo chi crede nell’essere è libero da legami partitici e settoriali.
Invece chi crede nell’avere è impedito e limitato dal fascino dei propri successi personali e dalle segreterie che stentano a conoscere e capire le realtà locali.
Noi siamo per la libertà dell’uomo e delle sue idee, fondata sull’amore per le nostre tradizioni, della nostra storia e sul concetto di una sana vivibilità in città.
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