TRINITAPOLI : AI giovani l’ultima parola
Quale tributo si deve pagare per onorare libertà e giustizia , memoria e cultura?Non affidare ad altri ciò che devi fare tu, giovane virgulto di questa terra.
Un popolo che non sente l’orgoglio di ricordare e di curare la memoria è destinato ad un imbarbarimento della propria esistenza.
Si vive per progredire e per migliorare la propria condizione economica e sociale, ma si vive anche e soprattutto per gestire democrazia e giustizia,presente e futuro.
È facilissimo mettere al mondo un figlio ma è difficilissimo fare di lui un uomo.
Se i genitori non ricordano, neanche i figli avranno memoria.
I giovani non sono indifferenti. Essi non sanno perché nessuno, a cominciare dai signori politici e politicanti, ha la volontà e la capacità di presentare loro la storia ed i percorsi culturali e sociali vissuti e propugnati dai propri antenati. E’ questa la tragicommedia di questa parte della nuova provincia della quale facciamo parte. Siamo testimoni ed artefici di questo risvolto storico ma siamo poveri nel partecipare con idee e vitalità culturale. Mi corre l’obbligo di ricordare ai politici che non basta fare o rifare strade,fognature ed illuminazioni per sentirsi soddisfatti.
I politici si lamentano che i giovani a Trinitapoli siano assenti. Dicono che i nostri ragazzi non hanno voglia di partecipare alla vita sociale della città.
I giovani invece credono negli esempi di uomini liberi che non siano schiacciati dall’arroganza e dalla codardia del politicante. E’ questo il primo momento della cultura nella quale il giovane crede.
C’è vita culturale in Trinitapoli?
I Cavalieri di Malta?
E’ solo parte di uno spettacolo estivo narcisistico. L’assessore al Turismo non ci ha fatto assistere ad un solo dibattito storico culturale sul tema”Cavalieri di Malta”.
Ma che fa costui? Organizza una serata di festa dove i cittadini vengono vergognosamente divisi in ricchi e poveri. E questo è un esempio che offende i giovani! Questa non è cultura. Questa è subcultura!
Dopo la difesa e l’esaltazione della cultura contadina,che l’assessore di cui sopra ignora, con la proposta, mai assopita,di un monumento al contadino,la Pro Loco torna nel cuore della cultura.
I giovani vogliono partecipare,da pari a pari, con gli adulti che insegnino loro le vie del bene e non già quelle dell’illusione e dello sfruttamento delle loro capacità, ponendo in risalto due nobili figure di concittadini ch sono stati e sono rimaste fari di intelligenza e di cultura, esempi di amore per questa terra e per il mondo contadino: Il dott. Domenico Lamura ed il pofessor Antonio Di Pillo.
Negli ultimi quindici giorni ho posto un questionario sintetico a giovani e meno giovani, ragazze e signore , per capire se siano a conoscenza di ciò che i due summenzionati concittadini hanno dato alla città,alla provincia, alla regione e alla nostra nazione.
Sono due uomini che hanno lottato l’ignoranza e il qualunquismo e che hanno esaltato i valori di un puro umanesimo e dell’arte.
Abbiamo stabilito di dedicare questo articolo al Dott. Domenico Lamura.
Egli e’stato politico affermato e stimato a livello provinciale.
Soprattutto, oltre a essere un ottimo medico, è stato scrittore e poeta.
Nel nostro questionario abbiamo chiesto: “ Hai mai letto le poesie o un romanzo di Lamura?”Moltisimi lo ricordano come medico e uomo stimato, ma non conoscono le opere che egli ha donato all’arte. Amata terra di Trinitapoli,
liberati dal fardello dell’invidia e della gelosia; liberati degli uomini mediocri e pusillanimi che regolano la quotidianità con presunti ammaestramenti che minano la libertà di pensiero e di parola.
Nella prima decade di settembre presenteremo alla città l’opera del Dott. Lamura e sin da questo momento chiamo a raccolta giovani laureati e liceali e li invito a darci il contributo del loro giovanile ardore mazziniano per la riuscita dell’iniziativa.Questo deve essere il secondo momento della vita culturale in città, mio caro assessore!
Il giovane, al quale piace la politica si prepari alle responsabilità ed al rispetto dei grandi valori quali giustizia, libertà, onestà e democrazia.
Il dottor Lamura ha insegnato a noi questo ed altro. Noi vogliamo lasciarvi il suo pensiero e la forza della nostra volontà di fare della nostra citta’ una vera fucina di uomini seri, colti ed onesti.
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