La FEDERAZIONE SINDACALE MEDICI DIRIGENTI, con riferimento ai recenti interventi e
commenti publicizzati sui giornali, ritiene di dover apportare il proprio contributo alla discussione.
Allo scopo, richiama essenzialmente sia l’obbligo della trasparenza della informazione e della
comunicazione che il rischio clinico e la gestione dello stesso, peraltro oggetto di reiterate e
datate relative istanze/ denunce per la ritenuta inosservanza da parte dell’ASL BAT nelle sue varie
articolazioni gestionali.
Con riguardo al primo, la FESMED sottolinea l’obbligo normativo – ma anche etico e civile – della
trasparenza della informazione e della comunicazione corretta ai cittadini che non può essere
considerato un opzional. La comunicazione ai cittadini è condizione base per il “consenso
informato” (obbligo sancito dagli artt. 13 e 32 della Costituzione, dall’art. 51 c.p., dall’art. 5 e 1427
c.c. e dall’art. 30 del Codice deontologico).
Qundi, le Aziende sanitarie hanno l’obbligo giuridico di ’informare i cittadini anche sulle carenze
della struttura per consentire agli stessi di effettuare una scelta consapevole dei rischi e benefici
delle cure erogate dalla struttura a cui si rivolgono : la Sanità non è, come alcuni vorrebbero, “una
cosa nostra”, ma è “una cosa di tutti” e come tale occorre che la conoscenza sia trasparente,
corretta e condivisa dai vari attori del Sistema Sanità e in special modo dalla parte più debole
perché l’attuale informazione è sbilanciata in danno dei cittadini.
Riguardo poi al “rischio clinico e la gestione dello stesso”, ritiene utile richiamarli perchè sono
strumento per dare anche ai cittadini un mezzo di maggiore consapevolezza dei propri diritti e di
più chiara lettura di quanto detto in questi giorni sulle pagine di Andrilive ed organi di stampa.
Il Governo condiviso della qualità clinica, di cui la gestione del rischio clinico ne rappresenta un
aspetto di vitale importanza, non può prescindere da pre-requisiti, organizzativi e culturali, in grado
di finalmente determinare la qualità complessiva dell’assistenza sanitaria e, quindi, la efficacia
delle cure per i cittadini, sopratutto nel campo dell’urgenza-emergenza (vedi Pronto Soccorso) e cioè
quando le condizioni critiche del paziente non gli consentono di scegliere una struttura diversa.
La partecipazione responsabile e consapevole da parte di cittadini, reti di cittadinanza, associazioni di
tutela, istituzioni e comunità rappresenta – insieme ai professionisti ed alla organizzazione – un prerequisito
necessario per ottenere una buona sanità erogata.
Fra i pre-requisiti organizzativi, la FESMED ritiene di primaria importanza l’osservanza nelle unità
operative sanitarie di quei requisiti (es.: turni di lavoro, riposi e ferie, guardie attive, organigramma
stabile con formale definizione di ruoli e compiti, dispositivi individuali di protezione, regolare disinfezione
e manutenzione di filtri d’aria, ambienti, attrezzature ed impianti) che tanto incidono sulla condizione
psico-fisica del sanitario e, di conseguenza, sul cittadino utente.
La gestione del rischio clinico richiede innanzitutto l’identificazione delle criticità e quindi la soluzione
delle stesse nel rispetto delle norme di tutela della salute che prevedono il coinvolgimento dei soggetti
istituzionali “portatori di interesse” (utente e familiari, organizzazioni di rappresentanza dei cittadini,
associazioni di volontariato, enti locali, personale e dirigenti delle aziende sanitarie, sindacati) per
la promozione di programmi di qualità e sicurezza delle cure.
L’eccessiva politicizzazione della gestione sanitaria (gli stessi D.G. sono una emanazione politica), e
gli sbilanciamenti gestionali rappresentano, tra altro, una significativa criticità per la gestione del sistema
“rischio clinico” che certamente non ha bisogno di scelte “carpe diem” o di incarichi (discutibili o di dubbia
legittimità) a direttori di uu.oo. complesse (es. il Pronto Soccorso di Andria e altri).
In un commento pubblicato su Andrialive è stato detto che “per fortuna che c’è il Comitato per Andria
Città sana”. Ebbene pur apprezzando gli interventi e rispettando il ruolo di soggetto “portatore diinteresse” posseduto anche dallo stesso, la FESMED rivendica un ruolo ed una datata presenza in
difesa delle legittime tutele normative e contrattuali degli operatori sanitari che non possono edevono essere bypassate in nome di situazioni organizzative definite “urgenti e non prevedibili” ma
che si riconoscono in un annoso andazzo organizzativo più volte denunciato.Al riguardo, qui di seguito ed a titolo esemplificativo (anche perchè gli operatori sanitari non sono
privi dello quel “diritto di tutela alla salute” che è riconosciuto al cittadino), riporta in estrattoquanto significato al D.G. ed al Direttore ospedaliero dott. Grilli con nota sindacale del 03 dicembre
2009 pervenuta in data 15 dicembre 2009: “... la carenza di personale medico, ormai perdurante da
almeno 1 anno e mezzo, comporta una turnazione notturna ravvicinata, turni aggiuntivi assegnati(talora in spregio al riposo compensativo) e carichi di lavoro eccessivi, fattori tutti che non
consentono il recupero psico-fisico garantito costituzionalmente e dalle vigenti leggi in materia
di protezione dei lavoratori e di sicurezza per i pazienti; omississ .. Tale diritto (diritto al riposo) –
che si ritiene che non possa essere inficiato da riferita generica esigenza di servizio ma da puntuali
intervenute esigenze causate da eventi improvvisi ed imprevedibili e non già da una annosa carenza dipersonale, frutto di condotta omissiva del datore di lavoro – rinviene dal fatto che la maggior parte dei
medici deve usufruire di circa giorni 70/ciascuno di ferie ai quali, dall’1 gennaio prossimo si
aggiungeranno quelle relative al 2010; omississ. Quanto finora esposto – attività di servizio che
impedisce l’adeguato recupero psico-fisico e le normali attività di vita e di relazione – è stato
reiteratamente esposto da oltre 1 anno ...omississ. Per tutte le ragioni su esposte e per evitare che
disservizi organizzativi e rinvenienti responsabilità varie ricadano su incolpevoli dirigenti medici
della detta u.o.c. (il Pronto soccorso), questa O.S. comunica al Direttore medico del P.O. e
comunque ai destinatari della presente che: ........... declinano qualsiasi responsabilità,penale e civile, derivante da disorganizzazione dell’UOC;”
L’intento di questa testimonianza non è, ovviamente, teso a distruggere l’immagine dell’ospedale di
Andria (siamo ben consci della sua gloriosa storia più che cinquantennale e non merita questo) ma
quello di difendere i meriti indiscussi di tanti operatori sanitari, di tutelare i diritti degli operatori e dei
cittadini e, non per ultimo, di stimolare quanti hanno la responsabilità gestionale e di controllo
politico (dalla D.G. fino alle sue articolazioni periferiche) a riscontrare le aspettative degli operatori
sanitari e dei cittadini, andriesi e non, promuovendo quelle misure di contrasto alla destinazionedisequilibrata delle risorse umane e strumentali dell’Azienda sanitaria BAT.Un vivo ringraziamento alla Direzione di Redazione per la cortese ospitalità con l’auspicio che questo
intervento sia di stimolo alla discesa in campo della Politica responsabile.
Dott. Antonio Catino
Fiduciario regionale FESMED
Dott.ssa Teresa Saccotelli
Segretario FESMED aziendale ASL BAT
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