Leggiamo che la Pubblica Amministrazione cittadina sta avviando le procedure per il recupero di 13 milioni di euro per Tassa Rifiuti, Ici ed altri Tributi e Tasse non pagate dai cittadini andriesi.
Un “buco” di bilancio che emerge solo oggi e che si intende colmare anche ricorrendo alla cartolarizzazione mediante Ente di Riscossione.
Ancora oggi abbiamo difficoltà a leggere questa notizia e ad interpretarla nel modo più corretto.
Da un lato riteniamo giusto che chi doveva pagare e non lo ha fatto paghi, dall’altro, però sono tante le riflessioni che dobbiamo fare.
Le domande che ci poniamo sono molteplici e tutte meritevoli di risposta:
poiché in una Pubblica Amministrazione come quella di Andria, con un Consiglio Comunale che negli anni è sempre stato rappresentato da “esperti” e “decani” della politica ai quali è ben nota la macchina amministrativa, è possibile che nessuno, anche in sede di approvazione dei bilanci, si sia mai posto il problema di verificare tali crediti non riscossi?
Come si fa ad aver maturato un si tale credito e non aver avviato le opportune azioni di recupero nei tempi e con le modalità previste per legge?
Perché arrivare addirittura alla cartolarizzazione con l’affidamento del recupero all’Ente di riscossione, sapendo quanto costi questo servizio e le modalità con le quali tali Enti procedono al recupero? Sapete cosa significa? Siamo tutti coscienti che recuperare tali somme in questo particolare periodo di crisi economica è difficilissimo? Lo sanno gli Amministratori che in caso di mancato pagamento delle somme che eventualmente l’Equitalia dovesse richiedere con le cartelle esattoriali comporterebbe azioni di iscrizione di ipoteche, fermi amministrativi e quant’altro, con enormi aggravi di spese?
In merito alle somme richieste siamo certi che tutto sia legittimamente dovuto? Dal punto di vista morale ci si è chiesti se sia giusto richiedere pagamenti di oneri a cittadini che vivono in periferie ancora senza servizi primari come fogna, rete idrica, gas ecc?
Cosa rispondiamo a quei tanti cittadini possessori di terreni ed aree per le quali si chiedono oneri ma che, a distanza di decenni, non hanno mai ottenuto alcun permesso di costruire perché i nostri Amministratori non si degnano di discutere ed approvare ancora in Consiglio Comunale le varianti al P.U.G.?
Il Settore Finanze del Comune di Andria ha visto succedersi nel corso dei decenni Assessori di prim’ordine, tutti Professionisti e “ben istruiti”, allora come la mettiamo?
Nessuno sapeva? Nessuno agiva? O forse qualcuno li bloccava?
Nessuna scoperta del secolo solo qualcosa di poco, poco chiaro.
A loro la risposta.
Le Associazioni: “Io Ci Sono!” – “Pro Andria Sesta Provincia”– “Libertà è Partecipazione” – “Libera Associazione Civica” – “Cittadini di Andria” – “Comitato Quartiere Europa” – “C.S.U./Cittadini Socialmente Utili” – “Associazione del Borgo Antico” – “Una città in Movimento” – “Fuori dal Giro” – “Comitato Audax” – “Associazione Aristarco Scannabue”
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