Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

venerdì 24 dicembre 2010

TRANI : incidente sul lavoro Volo da 15 metri, muore 38enne

Un operaio edile di 38 anni, Michele Sallustio è morto dopo essere precipitato da un tetto dove stava compiendo alcuni lavori. L'uomo è caduto da un'altezza di 15 metri. È successo in un cantiere in via Scanderbeg a Trani.


L'operaio stava installando pannelli fotovoltaici sul tetto di un capannone industriale per la lavorazione di marmi a Trani. A quanto si è appreso, ci sarebbe stato il cedimento della copertura del tetto e l'uomo è precipitato al suolo. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri.

Luigi Antonucci, segretario generale Cgil della provincia di Barletta - Andria - Trani esprime, a nome di tutto il sindacato, sincero cordoglio per la morte dell’operaio Michele Sallustio, di 38 anni di Trani. Antonucci chiede “un tavolo con le istituzioni per fermare questa mattanza”.

Un’altra morte bianca, l’ennesima, che sconvolge il mondo del lavoro della provincia di Barletta - Andria - Trani. Ancora una storia indicibilmente amara e dolorosa. “Esprimiamo – commenta Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat – il nostro sincero cordoglio ai familiari del lavoratore di 38 anni di Trani, Michele Sallustio, morto cadendo nel vuoto dall’altezza di 15 metri mentre sistemava dei pannelli fotovoltaici sul tetto di un capannone per la lavorazione del marmo a Trani”.

“Intanto, mentre nella nuova provincia si consuma questa tragedia, il Governo finanzia una campagna pubblicitaria sul tema della sicurezza nei posti di lavoro, valanghe di spot televisivi e radiofonici – prosegue Antonucci – che suscitano solo ilarità. Chiariamolo, si tratta di un riso amaro: lo spot invita i lavoratori a pretendere la sicurezza nell’esercizio delle loro mansioni. Noi della Cgil Bat, invece, pretendiamo che l’esecutivo metta alle strette i datori di lavoro affinchè rispettino una volta per tutte le leggi in materia di sicurezza, le poche ancora in vigore dopo che il Governo ha smantellato letteralmente la 626, l’unica norma che si occupava di incolumità dei lavoratori”.

“Preferiamo – dice ancora Antonucci – non commentare oltre certe scelte scellerate dei nostri amministratori. La Cgil Bat chiede la programmazione di un tavolo con le Istituzioni e le associazioni di categoria dei datori di lavoro per discutere e per trovare una soluzione che fermi questa vera e propria mattanza. Non possiamo continuare a parlare sempre e solo di tragica fatalità. Siamo convinti – conclude il numero uno del sindacato – che fatti come quello accaduto a Trani o come quello che accadde qualche mese fa a San Ferdinando di Puglia siano destinati a ripetersi tristemente se non si interviene sull’adeguamento delle aziende alle leggi in materia di sicurezza e se non si punta sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori”.





Ufficio Stampa CGIL BAT

Nessun commento:

Posta un commento