Sono stati dissequestrati dal Tribunale di Trani i sei centri trasmissione dati collegati al bookmaker inglese Stanleybet che erano stati sottoposti a sequestro lo scorso 16 marzo per mancanza delle necessarie autorizzazioni, secondo la normativa italiana.
I giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto le argomentazioni della difesa della Compagnia rappresentata dall'avvocato Daniela Agnello. «Il Tribunale - spiega l'avvocato Agnello - ha confermato la legittimità e liceità dell'attività svolta dai centri Stanleybet, la prevalenza dei principi comunitari e il carattere discriminatorio del sistema concessorio italiano, procedendo alla totale disapplicazione della normativa italiana».
Fondata nel 1997, Stanleybet International è una società per la raccolta delle scommesse con licenza britannica e in altre giurisdizioni europee. Negli ultimi anni, la Compagnia - informa una nota di Sbi - «ha visto il suo volume d'affari in costante crescita grazie a un modello innovativo di prestazione di servizi transfrontalieri la cui compatibilità con i principi comunitari è stata riconosciuta dalla Corte di Giustizia Europea nelle sentenze Gambelli e Placanica». -
I giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto le argomentazioni della difesa della Compagnia rappresentata dall'avvocato Daniela Agnello. «Il Tribunale - spiega l'avvocato Agnello - ha confermato la legittimità e liceità dell'attività svolta dai centri Stanleybet, la prevalenza dei principi comunitari e il carattere discriminatorio del sistema concessorio italiano, procedendo alla totale disapplicazione della normativa italiana».
Fondata nel 1997, Stanleybet International è una società per la raccolta delle scommesse con licenza britannica e in altre giurisdizioni europee. Negli ultimi anni, la Compagnia - informa una nota di Sbi - «ha visto il suo volume d'affari in costante crescita grazie a un modello innovativo di prestazione di servizi transfrontalieri la cui compatibilità con i principi comunitari è stata riconosciuta dalla Corte di Giustizia Europea nelle sentenze Gambelli e Placanica». -
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